Giunge a compimento, con un grande spazio verde aperto alla cittadinanza, il nuovo volto dell’Accademia Carrara di Bergamo. Il giardino dell’istituzione bergamasca, corredato da passerella in collegamento con il museo e un bistrot tutto nuovo, è infatti l’ultimo tassello della rivoluzione iniziata con il riallestimento della collezione permanente nel 2022. Ora, dal 20 settembre, il progetto giunge a compimento, e la Carrara – che dall’inizio di quest’anno ha anche una nuova direttrice, Martina Bagnoli – si apre ancora di più alla città e consegna ai suoi abitanti uno spazio non solo da vivere, ma anche da frequentare seguendo una apposita programmazione culturale.
Accademia Carrara e PwC per Bergamo
Questi tremila metri quadri di verde, che sorgono proprio accanto alla storica sede museale, saranno messi a disposizione della cittadinanza grazie a Regione Lombardia (con un contributo di un milione e 600mila euro), al Comune di Bergamo e al partner di lunga data PwC Italia, che dà anche il proprio nome al giardino: “Gli spazi che ora ospiteranno i Giardini PwC erano grandi e molto belli, ma lasciati a sé stessi: rappresentavano uno spreco immenso, che ci ha motivato da subito ad attivarci per questo progetto di riqualificazione“, racconta Giovanni Andrea Toselli, presidente e amministratore delegato di PwC Italia. “Siamo un’organizzazione dinamica, di gente giovane, e quindi per noi è fondamentale impegnarci per cercare di contribuire al benessere di tutte le comunità in cui siamo presenti, investendo le nostre risorse in iniziative che valorizzino la bellezza, rendendola accessibile e sempre a disposizione di tutti. I progetti che portiamo avanti con PwC per la cultura, cominciati proprio insieme ad Accademia Carrara due anni e mezzo fa, sono un investimento anche nei confronti delle nostre stesse persone, dando la possibilità a tutti noi di costruirci un pensiero più ‘rotondo’ e vario attraverso uno sguardo più attento e preparato sul lungo periodo“.
Il nuovo spazio verde dell’Accademia Carrara di Bergamo
Il progetto di riqualificazione è firmato dall’architetto Antonio Ravalli con la collaborazione di INOUT architettura per la parte paesaggistica, che include anche il camminamento – che permette, oltre all’ingresso indipendente da Via della Noca anche il passaggio diretto dall’ultima sala del museo -, e il nuovo bistrot. “La rinascita dei giardini del museo aperti anche al pubblico, per la prima volta da oltre due secoli, in un angolo inconsueto incastonato tra i borghi e Città Alta, segna la valorizzazione della Carrara che, completando la funzionalità dei suoi servizi, acquisisce sempre più una dimensione europea“, ha commentato Elena Carnevali, presidente della Fondazione Accademia Carrara e neosindaca di Bergamo.
I Giardini PwC della Carrara
Pensati come luogo di sosta prima e dopo l’esperienza museale, i Giardini PwC sono strutturati su più terrazzamenti, diventando anche un possibile punto di ritrovo e partenza per passeggiate verso Città Alta o Borgo Santa Caterina. Una bella valorizzazione del patrimonio paesaggistico bergamasco, in linea con il concetto di “Città natura” proposto durante la Capitale Italiana della Cultura 2023. Pensato in un’ottica di sostenibilità ambientale, il progetto rispetta il paesaggio e le strutture preesistenti: il camminamento, per esempio, è in parte nascosto dal terreno della collina su cui è posto (anche se dotato di rampe, scale e un ascensore), per meglio allinearsi con il paesaggio. E ci sarà spazio anche per l’arte: a punteggiare lo spazio saranno infatti orsi, coccodrilli, cerbiatti e lupi, tutte opere effimere in legno recuperato di ulivo e cipresso dallo street artist Il Sedicente Moradi (Firenze 1980), esposte in anteprima alla Torre PwC di Libeskind a Milano nel percorso La forza, la paura, la meraviglia.
Il nuovo Bù Bistrot in Carrara
Recuperato da un edificio dismesso – era il vecchio magazzino degli attrezzi del museo – il Bù Bistrot in Carrara diventa lo spazio per la pausa gourmet del museo. A sua volta accessibile sia dall’interno del museo sia da Via della Noca, il bistrot è stato affidato agli imprenditori Francesco Maroni e Luca Guerini di Finlatt S.r.l., già conosciuti a Bergamo per Bù Cheese Bar. Si completa così l’offerta di un museo sempre più ambizioso, negli anni diventato un punto di riferimento per la città, e non solo per l’arte.
Giulia Giaume
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