Com’è stato il 2024 dell’architettura contemporanea secondo Artribune
Le Olimpiadi di Parigi, il Salva-Milano, Carlo Ratti e Guendalina Salimei verso la Biennale Architettura 2025, Roma e il Giubileo 2025, la spinta della rigenerazione urbana trainata dalle tempistiche PNRR: un racconto dell’architettura del 2024 in dieci punti
Progetti, città, personaggi, temi, controversie che hanno attraversato l’architettura e il mondo del progetto nel corso del 2024: torna il nostro “best of” annuale. E lo sguardo è già rivolto al 2025: l’anno della Biennale di architettura affidata a Carlo Ratti, ma anche della Triennale Lisbona, che si interroga sul “peso” delle città, e della Seoul Biennale diretta da Thomas Heatherwick.
Parigi, dalle Olimpiadi alla riapertura di Notre-Dame
In un anno politicamente complicato per la Francia, in più occasioni Parigi ha catalizzato l’attenzione mediatica anche per le scelte compiute in qualità di capitale olimpica. Ridurre il numero degli impianti di nuova edificazione, riqualificare le strutture esistenti, impiegare come sedi olimpiche indiscussi gioielli del patrimonio locale si sono rivelate mosse vincenti, specie per arginare il rischio di opere incompiute ed eredità controverse. Le gare di scherma e taekwondo disputate al di sotto della scenografica copertura in acciaio e vetro del restaurato Grand Palais sono tra le immagini memorabili delle Olimpiadi 2024, da ricordare anche per le polemiche seguite alla cerimonia di apertura, diffusa e in parte fluviale, e per gli sforzi compiuti sul fronte della bonifica della Senna. La recente riapertura della cattedrale di Notre-Dame segna un altro traguardo culturale e architettonico per Parigi nel 2024, oltre che una promessa mantenuta di Macron: nel suo discorso alla Francia post-incendio, il presidente stimava infatti in cinque anni il tempo per la ricostruzione dell’edificio. E così è stato.
Le architetture per la cultura del 2024
Ebbene sì: il 2024 è stato l’anno del GEM – Grand Egyptian Museum, che era ormai divenuto una presenza fissa nei nostri articoli dedicati alle previsioni sulle future aperture museali. Certo, si potrà obiettare che dopo due decenni non è ancora possibile visitare la (colossale) struttura eretta a Giza per intero. Servirà qualche mese per superare l’attuale fase sperimentale, in effetti. Tuttavia anche alle nostre latitudini i tempi sul fronte delle operazioni culturali non sono sempre ridotti o agili: lo ricorda la vicenda di Palazzo Citterio, la cui recente inaugurazione segna la definitiva svolta del progetto Grande Brera, a cinquant’anni dalla sua ideazione. Si resta tra le glorie dell’antico Egitto con la nuova Gallerie dei Re del Museo Egizio di Torino, tenuta a battesimo dal presidente Mattarella e disegnata da David Gianotten e Andreas Karavanas di OMA, con Andrea Tabocchini Architecture e T-Studio. Da segnalare, tra le altre nuove sedi museali del 2024, il polo artistico Kunstsilo a Kristiansand, il MSN Warsaw e il Centro de Arte Moderna Gulbenkian a Lisbona, su progetto di Kengo Kuma and Associates.
Gli accampamenti pro-Palestina, architettura e diritti
Irriconoscibile, devastata, un cimitero a cielo aperto: sono alcune delle espressioni con cui viene ormai abitualmente descritta la Striscia di Gaza. Contro la guerra e dichiaratamente a sostegno della causa palestinese si sono mossi gli studenti della Columbia University, tornata a ospitare mobilitazioni per la pace proprio come avvenne durante il conflitto in Vietnam. Qual è stato il senso degli accampamenti in quel campus? “Il principio è che, se intendiamo la città come un diritto, se lo spazio, il territorio e l’ambiente sono diritti, allora dobbiamo concepire l’architettura e le pratiche spaziali come forme di difesa di tali diritti” ha spiegato l’architetto ed educatore Paulo Tavares, vincitore del Leone d’oro alla Biennale di Venezia 2023 per il padiglione del Brasile, nel ciclo di approfondimenti coordinato da Marialuisa Palumbo.
Roma e il Giubileo 2025
Dai primi passi del Laboratorio Roma 050 ai regolari aggiornamenti sui lavori promossi a Roma contestualmente al Giubileo 2025, fino al work in progress per il Grande MAXXI, nell’anno in chiusura la Capitale è stata costantemente al centro della nostra analisi. Un interesse alimentato anche dai concorsi di progettazione, come quello assegnato a ACPV Architects, Arup, Asset e P’Arcnouveau, che cambierà il volto del polo fieristico capitolino. Insomma, “E pur si muove!”.
Il Salva Milano della discordia
È stata una delle vicende più divisive degli ultimi mesi del 2024 e non c’è dubbio che continuerà a essere dibattuta anche nel 2025: ci riferiamo, ovviamente, alla cosiddetta norma Salva Milano, contro la cui recente approvazione stanno esprimendo timori tanto gli urbanisti quanto i cittadini. Prima del passaggio parlamentare, Artribune aveva raccolto le voci di una selezione di progettisti italiani, alcuni dei quali avevano auspicato la possibilità di disporre in tempi brevi di strumenti normativi chiari.
Infrastrutture per la mobilità, spazio pubblico e arte
Che cos’hanno in comune le nuove stazioni della metropolitana di Napoli, le archeo-stazioni della prima linea metro della città di Salonicco e il cantiere della futura stazione metro in piazza Venezia, a Roma? In ciascuno di questi casi i linguaggi dell’arte contemporanea oppure i ritrovamenti archeologici sono (o diventeranno) parte integrante del ricorso al trasporto pubblico: una “vicinanza con la bellezza” che intende contribuire a rendere l’esperienza di condivisione dei mezzi collettivi più piacevole. Più in generale, la questione della mobilità ha attraversato la cronaca nazionale anche a causa della serie di morti e degli investimenti di ciclisti e pedoni: episodi drammatici che, soprattutto a Milano, stanno alimentando una sentita mobilitazione collettiva. Perché lo spazio urbano sia davvero per tutte e tutti.
La rigenerazione urbana in Italia e la Legge per l’Architettura
IN/Arch si è recentemente espresso a favore della Legge per l’Architettura in Italia. L’iter del disegno di legge che introduce disposizioni per la salvaguardia e la valorizzazione dell’architettura in Italia è attualmente in discussione al Senato e, secondo IN/Arch rappresenta “un’opportunità cruciale per avviare un possibile programma operativo trasversale con cui innescare nuovi approcci culturali, normativi e attuativi, con particolare attenzione all’abitare e alle opere pubbliche”. Anche per effetto delle scadenze PNRR, fissate entro il 2026, attraverso la nostra newsletter Render, dedicata alla rigenerazione urbana a base culturale, nel 2024 siamo riusciti a monitorare decine di percorsi pubblici, iniziative dal basso e progetti in corso in tutto il Paese, con particolare riguardo per le “città medie” o piccole, tra cui Savona, Pesaro, Verona e Gragnano.
I protagonisti dell’architettura nel 2024
Non è propriamente un architetto della nostra epoca, ma non c’è dubbio che Giorgio Vasari rientri di diritto tra i protagonisti del 2024. Merito delle celebrazioni a 450 anni dalla sua morte, con una pluralità di mostre concentrate in Toscana, ma anche della recente riapertura del più celebre “corridoio” di Firenze, da lui progettato su incarico di Cosimo I de Medici, a lui intitolato e chiuso da otto anni. Per il neocinquantenne Bjarke Ingels il 2024 si è invece concluso con la nomina a guest curator di Domus. La rivista prossima al centenario, con l’architetto danese ospiterà “un’odissea materiale”: dalla roccia solida si procederà fino al flusso degli elettroni nel corso del 2025. Staremo a vedere. Tutta da seguire anche l’ascesa di Frida Escobedo nel campo della progettazione degli spazi culturali. L’architetta, nata a Città del Messico nel 1979, non solo è la prima donna a disegnare un’ala del Met di New York: in tandem con lo studio Moreau Kusunoki nel 2024 ha vinto il concorso per il restyling del Centre Pompidou, chiuso al pubblico da metà 2025.
Gli architetti premiati nel 2024
Successo per Park Associati alla Festa dell’architetto 2024: lo studio fondato e guidato da Filippo Pagliani e Michele Rossi, prossimo al traguardo del venticinquennale, è stato infatti scelto come Architetto dell’anno dal CNAPPC. È andato poi a Emanuele Scaramellini Architetto il premio Giovane Talento dell’Architettura italiana. Sul fronte internazionale, ancora un trionfo per l’architettura giapponese: Riken Yamamoto, classe 1945, si è infatti laureato Prizker Prize 2024. E mentre la Biennale Architettura 2025 scalda i motori, con la direzione di Carlo Ratti e il Padiglione Italia per la prima volta curato da un’architetta, ovvero da Guendalina Salimei, per la precedente direttrice Lesley Lokko il 2024 resterà nella memoria come l’anno della Royal Gold Medal. Tra le più alte onorificenze al mondo del settore, le è stata assegnata per gli oltre due decenni di lavoro sul fronte della “democratizzazione dell’architettura”.
Gli addii
Lo storico e saggista Joseph Rykwert, il designer, architetto e artista Gaetano Pesce, l’architetto e designer Italo Rota, l’architetto Alberto Ponis, noto in particolare per le sue ville lungo la costa sarda, sono tra le figure del mondo dell’architettura alle quali abbiamo detto addio nel corso del 2024.
Valentina Silvestrini
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