Nuove architetture per musei e spazi culturali in apertura nel 2025

Nei dodici mesi del 2025 l’architettura avrà un ruolo preminente. Merito degli appuntamenti internazionali, da Expo Osaka 2025 alla Biennale Architettura, ma anche del debutto di nuovi hub per l’arte e la cultura sulla scena globale. Una prima ricognizione, che guarda oltre l’Italia

Ci sono anche gli edifici culturali tra le architetture più attese del 2025, un anno in cui i grandi eventi di respiro globale – in primis l’esposizione universale al via il 13 aprile a Osaka e la 19. Biennale Architettura di Venezia, visitabile dal 10 maggio –, proporranno una ricognizione dello stato della disciplina, tra teoria, ricerca e pratiche emergenti. Iniziando a stilare l’elenco delle novità architettoniche in arrivo nei prossimi dodici mesi, spicca subito la nuova sede parigina della Fondation Cartier pour l’Art Contemporain, esito della rinascita di uno storico edificio in Place du Palais-Royal, a ridosso del Louvre. La futura “casa” dell’istituzione sorta nel 1984 emerge infatti come uno dei processi maggiormente rilevanti. E non solo perché arriva a quattro decenni dalla nascita, su spinta di Alain Dominique Perrin, della prima fondazione aziendale francese per l’arte contemporanea. L’interesse dell’operazione è anche di natura strettamente architettonica, dato il recupero di un immobile esistente (circa 8500 mq) affidato all’architetto Jean Nouvel: proprio lui fu autore dell’eterea Fondation Cartier aperta nel 1994 su Boulevard Raspail, che con la sua struttura in vetro e acciaio ha contribuito a ridefinire il legame tra la città e l’arte del nostro tempo.

Le nuove architetture culturali del 2025

Entrare in un sito così impressionante, in termini di posizione e storia, comporta una forma di invenzione” precisa il progettista dell’Institut du monde arabe e del Musée du Quai Branly, entrambi a Parigi, nonché del National Museum of Qatar, a Doha. “Lo spazio è caratterizzato da un modo diverso di fare: un modo di concepire come gli artisti possano avere il massimo potere di espressione” anticipa Nouvel, che con il suo team si è misurato con un edificio di matrice haussmanniana: eretto nel 1855 come Grand Hôtel du Louvre, fu in seguito impiegato come Grands Magasins du Louvre (dal 1863) e quindi come Louvre des Antiquaires (dal 1978). Proprio a Nouvel si deve l’unico dei musei già da anni attivo nel Saadiyat Cultural District Abu Dhabi, sull’omonima isola artificiale della città emiratina: il Louvre Abu Dhabi. Il 2025 dovrebbe però segnare un cambio di passo, grazie alle previste inaugurazioni del Guggenheim Abu Dhabi e dello Zayed National Museum, rispettivamente progettati dagli studi fondati da Frank O. Gehry e da Sir Norman Foster. A quel punto, a separarci dalla piena concretizzazione dell’ambizioso polo culturale di Abu Dhabi resterebbero solo il completamento del Natural History Museum di Abu Dhabi, su disegno di Mecanoo, e del teamLab Phenomena Abu Dhabi, la cui struttura si deve sempre al collettivo multidisciplinare teamLab (in associazione a partner locali).

Il primo edificio pubblico di OMA a New York apre nel 2025

Restando oltre i confini europei, occhi inevitabilmente puntati anche su New York dove è in corso l’ampliamento del New Museum. All’edificio scandito da volumi sovrapposti, opera del 2007 dello studio giapponese SANAA, nel 2025 si aggiungerà l’addizione progettata da OMA / Shohei Shigematsu e Rem Koolhaas. Sarà la prima architettura pubblica del noto studio e raddoppierà la superficie espositiva dell’istituzione, agendo come “controparte della verticalità e della solidità della torre esistente” secondo l’architetto Shohei Shigematsu, che ha spiegato come l’obiettivo sia quello di “creare un volto altamente pubblico, a partire dalla piazza esterna e dalla scala dell’atrio fino alle sale multiuso terrazzate in cima” in ottica di maggiore connessione tra città e istituzione culturale.

I nuovi musei in apertura in Europa nel 2025

Meritevoli di essere progressivamente monitorate anche le altre aperture attese in Europa nel 2025. Si comincia, a fine gennaio, con il nuovo Museo Mucha di Praga, visitabile dal 24 gennaio nelle sale restaurate di Palazzo Savarin, uno storico immobile nel centro della capitale ceca. Tappa quindi a Rotterdam, che si conferma tra le destinazioni architettoniche di punta del continente con due innesti a carattere culturale. La sua reputazione è destinata a consolidarsi con l’inaugurazione (annunciata per il 16 maggio 2025) del FENIX, il museo dedicato al tema delle migrazioni che sarà anche la prima opera museale in Europa del (prolifico) studio MAD Architects, guidato dall’architetto cinese Ma Yansong. L’intervento costituisce il fulcro del percorso di rigenerazione dell’area portuale Katendrecht, la stessa in cui si insediò la più antica Chinatown dell’Europa continentale. Si slitta direttamente alla seconda metà del 2025 con l’inaugurazione del National Museum of Photography, accolto in un dimesso magazzino per lo stoccaggio del caffè risalente agli inizi del Novecento, rinnovato e ampliato con due nuovi livelli in copertura dagli studi Renner Hainke Wirth Zirn Architekten e WDJARCHITECTEN. Comune è la regia di entrambe le operazioni, promosse e finanziate dalla Droom en Daad Foundation, insieme alla municipalità locale.

Courtesy The Albuquerque Foundation
Courtesy The Albuquerque Foundation

In Portogallo debuttano nuovi hub culturali

Il 22 febbraio 2025, intanto, sarà la volta del debutto della sede permanente della Collezione Albuquerque di ceramiche cinesi: si tratta della più importante collezione privata al mondo di porcellane da esportazione delle dinastie Ming e Qing ed è stata riunita nell’arco di sessant’anni dall’ingegnere Renato de Albuquerque. Gli oltre 2600 pezzi che ne fanno parte trovano casa nella nascente Albuquerque Foundation, realizzata dallo studio di architettura brasiliano Bernardes Arquitetura a Sintra, nella tenuta tradizionale in cui la famiglia Albuquerque trascorreva i propri periodi di villeggiatura. Accanto ai volumi storici, l’addizione di un nuovo padiglione fornisce spazi per mostre temporanee, oltre a una biblioteca specializzata, un ristorante e un concept store. Sarà l’artista statunitense Theaster Gates (Chicago, 1973) ad avviare il programma espositivo con una personale di sculture in ceramica. Un mese dopo, il 22 marzo 2025, è in programma il taglio del nastro del MACAM – Museu de Arte Contemporânea Armando Martins, a Lisbona. Nella sede espositiva, “ibrida” poiché incorporerà anche un hotel 5 stelle, sarà riunita la raccolta del collezionista Armando Martins: costituita a partire dal 1974, si è progressivamente affermata tra le principali collezioni d’arte private in Portogallo e e comprende oltre 600 opere d’arte, dal XIX secolo ai giorni nostri, con esemplari di scultura, pittura, disegno, fotografia, video e installazione. 

Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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