Il Palazzo delle Scintille rinasce come CityOval: “Sarà il Grand Palais di Milano e ospiterà mostre immersive”

Concepito come palazzetto dello sport negli Anni Venti, lo storico edificio (acquisito da Generali) si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, trasformandosi nel “Grand Palais Milanese”

Sarà una grande arena coperta destinata ad accogliere competizioni sportive, manifestazioni culturali, mostre immersive ed esperienzali e grandi convention aziendali. “Poi scopriremo anche strada facendo, perché Milano è una città sorprendente”, commenta Paolo Micucci, Ad di CityLife. La vocazione del milanese Palazzo delle Scintille, da questo momento rinominato CityOval, è sempre stata questa, fin dalla nascita più di cento anni fa. L’edificio, sottoposto a un restauro conservativo a cura dell’architetta Sonia Calzoni, si estende su una superficie di 8.200 mq e ambisce a diventare, entro il 2026, un nuovo punto di riferimento per gli eventi in città. “I cantieri dovrebbero finire nelle ultime settimane del 2025 e puntiamo ai primi eventi a cavallo delle Olimpiadi“.

CityOval: un’eredità storica che guarda al futuro

Progettato nel 1923 da Paolo Vietti Violi come Palazzo dello Sport e utilizzato per eventi come i campionati mondiali di boxe, a soli undici anni dalla sua inaugurazione ospitò un importante salone aeronautico, durante il quale furono esposti aerei che avevano compiuto la storica traversata dell’Atlantico fino al Brasile.
Successivamente, nel biennio 1934-1935, divenne il padiglione della Fiera di Milano, noto come “Padiglione 3”, e rimase in tale funzione fino al 1946, quando accolse la stagione teatrale della Scala, mentre il teatro era in fase di ricostruzione. 

Nel 2019 è stato acquisito da Generali con un investimento superiore a 30 milioni di euro, e con la pandemia lo spazio è diventato un un centro vaccinale (il più grande d’Italia).“Qui si sono vaccinati circa 2 milioni di milanesi”, ricorda con orgoglio Aldo Mazzocco, Ad di Generali Real Estate e presidente di CityLife. Infine, dopo un importante restauro, la facciata Ovest è stata impreziosita con l’installazione artistica di Maurizio Nannucci, parte del progetto Art Line Milano.

Il CityWave di Bjarke Ingels a CityLife
Il CityWave di Bjarke Ingels a CityLife

Un nuovo punto di riferimento per la cultura e il business

In dialogo con il “fratello” CityWave – l’edificio adiacente in costruzione e a firma di Bjarke Ingels che ospiterà uffici – CityOval si distingue come uno spazio versatile, isolato e incredibilmente funzionale. La sua area principale, una “empty box” ovale di 4.000 mq, si presta a molteplici possibilità. A rendere lo spazio moderno e dinamico, l’inserimento di un corpo scala che servirà ad accedere al primo piano, dedicato alla ristorazione

Ma l’investimento maggiore è stato destinato al consolidamento strutturale, tra cui il restauro della cupola che, oltre a dare il nome al progetto, rappresenta ad oggi un rilevante esempio di architettura in ferro risalente agli Anni ’20-30. Importante è stato anche l’adeguamento sismico, che consente all’edificio di essere conforme alle normative attuali, e l’attenzione alla sostenibilità, con utilizzo di tecnologie per la decarbonizzazione, l’uso di energia verde e pompe di calore per ottimizzare l’efficienza energetica.

CityLife come modello di rigenerazione urbana

CityOval rappresenta quindi un ponte tra passato e futuro, nonché un esempio del fare riqualificazione urbana in modo visionario.“Questo è un progetto di restauro, ma anche un progetto di valorizzazione di uno degli immobili, secondo me, più iconici e importanti per CityLife. Perché? Perché CityLife è un progetto di rigenerazione urbana, dove fin dall’inizio abbiamo avuto l’ambizione di poter portare un’importante espressione di architettura moderna, un esempio è la Torre Generali di Zaha Hadid”, aggiunge Micucci. “Allo stesso tempo però abbiamo voluto mantenere e preservare il legame con il passato”.

Come farà la gestine di CityOval a mantenere un alto livello di qualità puntando sulle mostre immersive ed esperienziali che spesso fanno un po’ a cazzotti con l’autorevolezza scientifica? “Stiamo già parlando con degli operatori autorevoli” ci spiegano i gestori “e senz’altro ospiteremo qui solo cose coerenti con lo standing del marchio Generali”. 

Carolina Chiatto

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Carolina Chiatto

Carolina Chiatto

Cresciuta in provincia di Potenza, si laurea in Scienze dell’Architettura presso l’università di Roma Tre. Dopo aver vinto una borsa di studio con l’università di Cagliari per partecipare a un corso di formazione per giovani imprenditori, si appassiona al mondo…

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