Ecco come sarà il Salone del Mobile 2025. Da Paolo Sorrentino al forum sulla luce

L'arte con Bob Wilson, il cinema con Paolo Sorrentino, ma anche l'esplorazione delle connessioni tra il mondo della luce e le scienze umane e la nuova campagna fotografica incentrata sul corpo. Il programma della più importante fiera di design al mondo, dall'8 al 13 aprile, mostra un forte interesse per tutto ciò che nutre il progetto  

Cultura del design e cultura tout court si intrecceranno sempre più strettamente tra loro nella 63esima edizione del Salone del Mobile, presentata questa mattina nella sala del Piccolo Teatro di Milano e in programma dall’8 al 13 aprile, con diverse iniziative organizzate dentro e fuori dalla fiera e un forum nuovo di zecca dedicato alla luce. D’altronde, come ha ricordato anche il sindaco Sala, il principale evento al mondo per il settore del design d’interni e dell’arredamento non è soltanto un’occasione di business, ma anche un appuntamento chiave per una città che si sta dimostrando sempre più attrattiva dal punto di vista turistico come dimostra, per esempio, la sua presenza nella lista delle 52 destinazioni da visitare nel 2025 stilata dal New York Times.

L’installazione di Robert Wilson al Castello Sforzesco per il Salone del Mobile

Tra le proposte culturali extra-fiera spicca la collaborazione con l’acclamato artista americano Robert Wilson (Waco, Texas, 1941), capace di esprimersi attraverso tecniche e medium espressivi diversi tenendo i piedi ben piantati nell’alveo delle belle arti. A lui è stata affidato il compito di dialogare con la Pietà Rondanini, il capolavoro non finito di Michelangelo tra i simboli di Milano, creando un’opera d’arte totale che faccia da ponte con l’Art Week. Mother, questo il titolo dell’installazione con luci, suoni e immagini realizzata appositamente per il Salone al Castello Sforzesco, sarà inaugurata il 6 aprile con una giornata a ingresso libero per tutta la cittadinanza. Ad accompagnare questa rilettura della celebre statua che Wilson spiega in un video proiettato in apertura della conferenza stampa di aver affrontato “diviso tra un sentimento di timore reverenziale e l’altro di ammirato stupore”, ci sarà l’esecuzione dal vivo della preghiera medievale Stabat Mater nella versione vocale e strumentale del compositore estone Arvo Pärt. “All’inizio dei miei studi di architettura ho assistito a una lezione di Louis Khan, e ho capito grazie a lui che la luce fa apparire gli spazi”, ha ricordato l’artista introducendo l’argomento principale di Euroluce, la biennale dell’illuminazione che si terrà quest’anno come in tutte le annate dispari.

Paolo Sorrentino Regista Installazione “La dolce attesa” Salone del Mobile.Milano 2025 ©Michael Avedon
Paolo Sorrentino, Regista, Installazione “La dolce attesa”. Salone del Mobile.Milano 2025 ©Michael Avedon

Sorrentino e Rochon al Salone del Mobile. Due immaginari tra passato e presente

In fiera, invece, dove 169 mila metri quadri di superficie espositiva attendono l’arrivo di oltre duemila espositori provenienti da 37 Paesi e dove dopo l’importante restyling curato da Lombardini22 negli ultimi due anni non dovrebbero esserci grosse novità per quanto riguarda il layout, i nomi più attesi sono quelli di Paolo Sorrentino e Pierre-Yves Rochon. Il regista di Parthenope e La grande bellezza ha scelto di indagare il tema dell’attesa cercando di sottrarre i luoghi a essa deputati – aeroporti, stazioni, vestiboli degli studi medici e così via – al loro destino di non-luoghi. “L’idea che mi è venuta è quella di smantellare gli stilemi dell’attesa classica e di creare una sala dove invece venga ingannata, dove chi entra non sia costretto a stare seduto e possa dimenticare per un attimo il motivo della sua presenza”, ha spiegato il regista, presente solo con la voce. Con la sua installazione La dolce attesa il Salone prosegue il suo rapporto con il cinema d’autore cominciato alcune stagioni fa con Matteo Garrone e proseguito nella scorsa edizione con David Lynch e le sue stanze oniriche. L’interior designer francese famoso per aver traghettato nel presente hotel storici come il Waldorf Astoria di New York o il George V di Parigi presenta la sua Villa Héritage, una riflessione sul recupero del passato. “Tutto ciò che oggi è considerato classico a un certo punto è stato contemporaneo, e riflette la creatività del momento storico nel quale è stato disegnato”, ha sottolineato nel corso del suo intervento.

Pierre-Yves Rochon. Villa Héritage Salone del Mobile.Milano 2025 ©PYR
Pierre-Yves Rochon. Villa Héritage, Salone del Mobile.Milano 2025 ©PYR

Il forum della luce e la campagna pubblicitaria firmata da Bill Durgin

Tra le novità c’è anche la prima edizione dell’Euroluce International Lightin Forum: una due giorni di conferenze, tavole rotonde e workshop sul tema della luce nelle sue tante sfaccettature, dal titolo Light for Life, Light for Spaces con professionisti e studiosi provenienti da diversi ambiti (designer, architetti, antropologi, psicologi, artisti, scienziati) curati da Annalisa Rosso e ospitati all’interno di un’arena progettata da Sou Fujimoto. L’altra arena, quella firmata da Studio Formafantasma che ogni anno viene smontata e rimontata in accordo con i principi dell’economia circolare, accoglierà invece gli eventi di Drafting Futures. Conversations about Next Perspectives con ospiti come Lesley Lokko e Valeria Segovia. Cerca di raccontare il progetto in maniera inedita anche la campagna di comunicazione basata sugli scatti del fotografo americano Bill Durgin, che racconta che cos’è il design senza mostrare sedie o divani ma piuttosto mettendo al centro il corpo umano e la sua interazione con forme e materiali.

Giulia Marani

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Giulia Marani

Giulia Marani

Giornalista pubblicista, vive a Milano. Scrive per riviste italiane e straniere e si occupa della promozione di progetti editoriali e culturali. Dopo la laurea in Comunicazione alla Statale di Milano si specializza in editoria a Paris X-Nanterre. La passione per…

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