
Il 26 febbraio 2025, in occasione dell’Italian Design Day, il design italiano è stato protagonista a Tunisi con due eventi incentrati sul tema della rigenerazione urbana, un argomento di grande rilevanza per la Tunisia. Gli eventi, organizzati e promossi dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, hanno messo in luce l’importanza del design come strumento di trasformazione e rinnovamento degli spazi urbani.
Chi è Valentina Ciuffi
Protagonista della giornata è stata Valentina Ciuffi, fondatrice di Studio Vedèt, che dal 2017 offre consulenze creative a gallerie di design, aziende e istituzioni. Nel 2016, Ciuffi ha co-fondato Alcova, una piattaforma di design indipendente che ha rapidamente guadagnato riconoscimento internazionale. Alcova è diventata un punto di riferimento nel panorama del design contemporaneo, grazie alle sue mostre che hanno restituito vita a spazi un tempo abbandonati. La sua capacità di trasformare ambienti dismessi in esperienze sensoriali e culturali ha reso Alcova uno degli eventi più attesi del Salone del Mobile di Milano e della Miami Art Week. Il legame tra design, arte e rigenerazione urbana si è rivelato un tema particolarmente sentito per il pubblico proprio perché in Tunisia la riqualificazione degli spazi urbani è una delle sfide più urgenti. Il lavoro di Ciuffi e Alcova è un esempio concreto di come il design possa contribuire a trasformare l’architettura e gli spazi pubblici, restituendo loro una nuova vita e significato.

Una masterclass all’Ecole Nationale d’Architecture et d’Urbanisme de Tunis
La giornata è iniziata con una masterclass di Valentina Ciuffi all’Ecole Nationale d’Architecture et d’Urbanisme de Tunis, la principale istituzione accademica tunisina nel campo dell’architettura e dell’urbanistica. L’incontro si è svolto presso il Pavillon Bleu dell’Ecole, in un clima di dialogo aperto e informale, offrendo agli studenti un’opportunità unica per esplorare le potenzialità del design nella rigenerazione degli spazi urbani. Durante la lezione, la fondatrice di Alcova ha raccontato la genesi e l’evoluzione del progetto nato al Salone del Mobile di Milano, stimolando profonde riflessioni tra gli studenti di architettura e design.
Rigenerazione urbana in Tunisia
In Tunisia, e in particolare nella capitale, il recupero e la riqualificazione degli edifici dismessi, in gran parte legati a vecchie fabbriche che invadono anche i quartieri centrali, è una problematica di grande rilevanza. L’archeologia industriale e la sua valorizzazione attraverso il riutilizzo di questi spazi come sedi espositive fatica a decollare, poiché gli scheletri di edifici un tempo nuovi, oggi considerati obsoleti, non sono ancora percepiti come belli, interessanti e capaci di entrare in dialogo con la contemporaneità. Il dibattito ha anche toccato il tema del restauro architettonico, un settore che in Tunisia fatica a svilupparsi, mentre in Italia si assiste sempre più a una preservazione eccessiva di interi centri storici, talvolta trasformati in ambienti quasi completamente nuovi e dove all’antico non è concesso di evolvere nella naturale decadenza.
Design e rigenerazione urbana: il dialogo con Chacha Atallah
Il tema della rigenerazione urbana ha trovato un ulteriore sviluppo in una stimolante conversazione tra Valentina Ciuffi, e Chacha Atallah, architetta e designer tunisina, una delle figure emergenti più in voga nel panorama internazionale. L’incontro si è svolto nel suggestivo spazio di Bardo Collections, una galleria affiliata alla Selma Feriani Gallery, che espone una selezione di design italiano. Sedute su due Superleggere di Gio Ponti, le due esperte hanno condiviso idee, visioni e approcci diversi sulla rigenerazione degli spazi urbani e, in particolare, sul design che nasce spontaneamente nei luoghi adibiti a cantieri. La discussione ha catturato l’attenzione di una platea composta da giovani architetti e designer tunisini, ma anche da artisti, curatori e collezionisti internazionali. Il focus si è centrato su un “design povero” che nasce dalla vita quotidiana, che appartiene a tutti e che può essere realizzato con materiali semplici, legati al vivere comune. Questo tipo di design, spontaneo e non strutturato, è capace di rendere gli spazi più umani e vivibili, creando una connessione tra la quotidianità e la bellezza. In questo contesto, il design emerge come un potente strumento di trasformazione sociale e culturale, capace di rinnovare non solo gli spazi, ma anche le menti e le relazioni tra le persone.
Arianna Piccolo
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