Il paesaggio, da discutere in miniera
Paesaggio, sostenibilità e sensibilizzazione: sono queste le parole chiave dell’11esimo Meeting del Consiglio d’Europa per l’implementazione della Convenzione Europea del Paesaggio. Ecco cosa è successo in Sardegna.
La Miniera di Serbariu, in Sardegna, è stata per due giorni l’affascinante tavolo di confronto dei 27 Paesi firmatari della Convenzione Europea del Paesaggio, ovvero di quella parte d’Europa che intende il paesaggio quale elemento fondante della società e del benessere degli esseri umani.
Il 4 e 5 giugno si è svolto a Carbonia il Forum delle selezioni nazionali delle due edizioni del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa organizzato dal COE e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il capoluogo della Provincia del Sulcis Iglesiente ha ospitato l’evento in qualità di vincitore della seconda edizione del Premio con il progetto Carbonia Landscape Machine, testimonianza concreta dell’applicazione dei principi della Convenzione in qualità di “progetto diretto a rigenerare il paesaggio modernista, urbano e minerario del XX secolo“.
Il fascino di Carbonia risiede nella sua storia: città di fondazione, la company town fu costruita nel 1937-38 secondo criteri che seguono le gerarchie del lavoro nell’industria mineraria. La Miniera di Serbariu, in passato il centro italiano più importante per l’estrazione del carbone, è stata trasformata negli ultimi dieci anni per ospitare attività educative e culturali, sviluppando così i tratti identificativi della storia e della cultura di un territorio a forte vocazione industriale attraverso una politica di sviluppo sostenibile.
Nell’ambito del convegno sono stati proposti workshop e una mostra dei progetti della selezione italiana che sarà integrata con la pubblicazione scientifica degli esiti di questo incontro. Accanto al Forum COE, il MiBAC ha presentato e sperimentato una piattaforma di confronto focalizzata sull’esperienza italiana, il Laboratorio Italia, organizzata con l’intenzione di creare un evento a cadenza biennale con l’obiettivo di sintetizzare gli sviluppi dell’applicazione della Convenzione e del Premio.
L’augurio è che quest’ulteriore iniziativa non rimanga appannaggio di un settore esclusivo e che riesca, piuttosto, a garantire una sempre maggiore partecipazione pubblica, coinvolgendo gli abitanti del territorio, in accordo coi principi fondamentali della Convenzione.
Elisabetta Masala
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