Kashiwa. Un esempio di Giappone sostenibile
Giochi Olimipici del 2020: una data importante che, se comparata all'orizzonte europeo, richiama subito alla mente la strategia del “20-20-20”, ovvero la riduzione del 20% delle emissioni di anidride carbonica entro il 2020. Tokyo è sicuramente tra le città più smart, sotto il profilo dell'utilizzo di tecnologie digitali e web all'avanguardia, ma presenta anche numerosissimi problemi di traffico, alti livelli di emissioni inquinanti e scarsità di spazi destinati a verde pubblico e aree libere.
Giochi Olimipici del 2020: una data importante che, se comparata all’orizzonte europeo, richiama subito alla mente la strategia del “20-20-20”, ovvero la riduzione del 20% delle emissioni di anidride carbonica entro il 2020. Tokyo è sicuramente tra le città più smart, sotto il profilo dell’utilizzo di tecnologie digitali e web all’avanguardia, ma presenta anche numerosissimi problemi di traffico, alti livelli di emissioni inquinanti e scarsità di spazi destinati a verde pubblico e aree libere.
Il Governo Metropolitano ha varato nel 2002 il programma Tokyo Initiative per favorire l’edilizia green, il risparmio energetico e l’uso di energie rinnovabili. La città aveva però già adottato strategie verdi tra gli Anni Sessanta e Settanta: quando il Giappone stava vivendo il boom economico, Tokyo è stata una delle prime municipalità a proporre soluzioni per risolvere il problema dell’inquinamento derivante dalla crescita urbana incontrollata. Nel 2006 è entrata a far parte del progetto internazionale C40 Cities, che promuove modelli di sviluppo urbano rispettosi dell’ambiente: lo scorso settembre è stata premiata con l’importante riconoscimento del City Climate Leadership Awards grazie all’attuazione del programma di riduzione delle emissioni per edifici terziari e commerciali.
Uno dei più importanti progetti di città intelligenti del mondo si trova inoltre proprio nella zona di Tokyo. Si tratta del Kashiwanoha Campus City a Kashiwa: un megaprogetto in divenire, che dovrebbe concludersi nel 2030 e che ospiterà quasi 30mila abitanti, con l’intento di dar vita a una nuova città completamente sostenibile, attraverso l’adozione di criteri di pianificazione urbana basati sul concetto di valorizzazione e coesistenza con la natura.
I cittadini della nuova smart city possono monitorare i propri consumi energetici, così da promuovere al massimo il risparmio e ottimizzare l’utilizzo di energie rinnovabili. Le unità residenziali, in parte già realizzate, sono esclusivamente green building, così come viene incentivata la produzione a km0 attraverso la realizzazione di parchi agricoli. Kashiwanoha si trova a soli trenta chilometri da Tokyo, alla quale è collegata attraverso un servizio di trasporto metropolitano ultrarapido.
Elisabetta Biestro
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #17
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