Il potere terapeutico del paesaggio. In un meeting a Bergamo
Ve la immaginate Piazza Vecchia a Bergamo Alta trasformata in un giardino? È quello che succederà da domani e fino al 21 settembre. Tra i “colpevoli”, Peter Fink, per una delle iniziative del festival “I maestri del paesaggio”.
Lo scrittore e naturalista statunitense John Muir affermava che “tutti hanno bisogno di bellezza come di pane, luoghi in cui giocare o pregare, ove la natura possa curare e rallegrare e dare forza all’animo e al corpo insieme”. Il paesaggio e l’ambiente, dunque, possono essere vere e proprie fonti di benessere: questi i principali temi che, dal 6 al 21 settembre, animano a Bergamo il festival I maestri del paesaggio – International meeting of the landscape and garden. Per l’occasione, piazza Vecchia a Bergamo Alta sarà trasformata in un giardino a cielo aperto, uno spazio simbolico e fruibile da visitatori e cittadini. L’area, ribattezzata Piazza verde, è stata progettata tra gli altri dal paesaggista Peter Fink, autore del Northala Fields Park di Londra, dove le quattro colline di forma conica sono state realizzate con materiale di riuso, proveniente dalla demolizione del vicino stadio di Wembley.
Lo scopo dell’evento è quello di diffondere la cultura green non sono tra esperti e addetti ai lavori, promuovendo così lo sviluppo sostenibile della città e valorizzando le potenzialità di ogni territorio, dai luoghi urbani a quelli naturali. Giunto alla quarta edizione, dopo aver puntato l’attenzione nel 2013 sul tema dell’acqua come elemento naturale e progettuale, che modella il paesaggio e lo spazio attraverso lo scorrere del tempo, vuole approfondire quest’anno le potenzialità dell’healing landscape: il “verde” come fonte di benessere fisico, mentale e sociale.
Il legame con la natura, in questo ambito, è da sempre parte integrante della nostra cultura; basti pensare all’hortus conclusus, il giardino chiusi da mura tipico di monasteri e conventi durante l’epoca medievale, luogo dover poter meditare e dove erano coltivate piante da frutto ed erbe medicinali.
Inoltre il “verde” può anche avere una valenza fortemente terapeutica: gli healing gardens sono molto diffusi nell’are anglosassone e iniziano a essere proposti anche nel Belpaese. Si tratta di giardini legati a strutture sanitarie e socio-assistenziali, progettati per fini curativi ma anche per migliorare il benessere e la qualità della vita di pazienti, familiari e personale coinvolto. Ci sono poi i “giardini Alzheimer”, dedicati ai pazienti affetti da questa patologia; da segnalare il Giardino dei colori e dei profumi, situato all’interno del Centro integrato servizi per anziani di Mirandola, in provincia di Modena. Si tratta di un’area di 2.000 mq, dove un percorso ad anello ospita luoghi sensoriali “della memoria”, ovvero orto, giardino fiorito e frutteto. La vegetazione scelta, di diversa gradazione cromatica e specie, vuole inoltre stimolare i pazienti sul piano visivo e del ricordo, oltre che connotare la valenza ecologica del luogo. Il progetto inoltre ha previsto l’eliminazione di dislivelli e barriere architettoniche, in modo da garantire agli ospiti l’opportunità di muoversi in tutta sicurezza.
Elisabetta Biestro
http://www.arketipos.org/organizzazione-2014/
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