Il meglio del 2016. La top ten dell’architettura
Quali sono stati gli edifici simbolo del 2016? Ripercorriamo le tappe salienti dell’anno in chiusura, a partire da 10 tra i nuovi interventi aperti negli ultimi 12 mesi.
WASHINGTON, SMITHSONIAN NATIONAL MUSEUM OF AFRICAN AMERICAN HISTORY AND CULTURE
Il Presidente uscente Barack Obama, lo scorso 24 settembre, ha inaugurato il primo museo degli Stati Uniti interamente dedicato alla storia e alla cultura afro-americana. Su Artribune, a introdurlo è stato il progettista, l’architetto David Adjaye, autore di una volumetria semplice – desunta dalla scultura degli artisti Yoruba –, ma densa di citazioni e tributi. Un esempio? Il rivestimento con 3.600 pannelli color bronzo, cui si devono mirabili giochi di luce negli spazi interni, è un omaggio alle lavorazioni in ferro battuto dei primi schiavi che si stanziarono a New Orleans.
https://nmaahc.si.edu/
MILANO, FONDAZIONE FELTRINELLI
L’onda lunga di Expo 2015 continua a protrarsi su Milano che, prima città in Italia, da qualche giorno può vantare (anche) la prima opera del duo svizzero Herzog & De Meuron sul suolo nazionale. Fondazione Feltrinelli, “nuova piattaforma di aggregazione e dibattito culturale, aperta a tutti i milanesi”, rimodella la tradizione del gotico lombardo, combinandola con un impianto marcatamente orizzontale, figlio della tradizione delle cascine padane. Con una superficie complessiva di 15mila mq, in parte occupata da Microsoft Italia.
www.fondazionefeltrinelli.it
ATENE, SNFCC – STAVROS NIARCHOS FOUNDATION CULTURAL CENTER
Ricoperta da 5.560 pannelli fotovoltaici, la struttura con cui Renzo Piano Building Workshop ha debuttato quest’anno in Grecia punta sull’efficienza energetica e sul legame con il territorio locale. Finanziato dalla Fondazione Stavros Niarchos, il Centro Culturale omonimo è stato innalzato dove sorgeva il vecchio ippodromo di Atene, nel quartiere di Kallithea. Oltre a spazi esterni votati alla socialità, a ridosso del mare, il complesso comprende la Greek National Opera e la Biblioteca Nazionale.
www.snf.org
LISBONA, MAAT – MUSEO DE ARTE, ARQUITECTURA E TECNOLOGIA
Nello scacchiere europeo, da quest’anno ha iniziato a farsi di nuovo strada Lisbona, dove lo studio inglese AL_A, guidato da Amanda Levete, ha messo a punto il nuovo MAAT. Inaugurato a ottobre e guidato da Pedro Gadahno, il museo incarna il desiderio di rinascita della capitale lusitana, pronta a scrollarsi di dosso la patina degli anni bui della crisi economica. In larga parte ipogeo e dolcemente adagiato lungo il fiume Tejo, nel distretto di Belèm, il complesso entrerà pienamente in funzione nel corso della prossima primavera con un articolato programma espositivo che presenteremo a breve su Artribune.
www.maat.pt
LONDRA, SWITCH HOUSE – TATE MODERN
A partire da giugno 2016, la Tate Modern di Londra dispone del 60% in più di spazi espositivi. Un incremento connesso con l’entrata in funzione della Switch House di Herzog & De Meuron, dopo undici anni di lavori. Un intervento architettonico cui è stata affiancata la riformulazione dell’intero impianto museografico, supervisionato dalla direttrice Francis Morris e dal suo team curatoriale. Nello stesso mese, con la mostra Radical Design, ha aperto i battenti anche il Vitra Schaudepot, secondo lavoro del duo svizzero nel Campus Vitra di Weil am Rhein, dopo la VitraHaus.
www.tate.org.uk/visit/tate-modern
LONDRA, NEW DESIGN MUSEUM
Sta dividendo la critica il progetto con cui OMA, in partnership con i britannici Allies and Morrison, e soprattutto John Pawson – artefice dell’identità minimalista degli spazi interni – hanno modificato la destinazione d’uso dell’ex Commonwealth Institute fra l’elegante High Street Kensington e Holland Park. Dopo un decennio di lavori e 83 milioni di euro di investimento, infatti, questo autunno il New Design Museum di Londra ha abbandonato la precedente sede. A tenerlo a battesimo la mostra inaugurale Fear and Love.
https://designmuseum.org/new-design-museum
ROMA EUR, ROMA CONVENTION CENTER – LA NUVOLA
Con una presentazione in due tempi, l’atteso complesso architettonico della Capitale ha visto la luce dopo 18 anni dall’affidamento dell’incarico e 12 varianti. Per la più discussa opera di Massimiliano Fuksas nella sua città natale, composta da tre elementi – la Teca, la Nuvola e la Lama, ciascuna con funzioni distinte –, si apre ora la stagione dell’avvio. Tempi ben più brevi sono stati impiegati per la realizzazione della sede romana di BNL PNB Paribas di 5+1AA, al secolo Gianluca Peluffo e Alfonso Femia. Sebbene sia destinata ad aprire nell’estate 2017, la sua stecca longitudinale di dieci piani, a ridosso della stazione ferroviaria di Roma Tiburtina, è già pronta a “restituire il cielo, deformandolo”, come hanno indicato i progettisti.
www.fuksas.it/it
SALERNO, STAZIONE MARITTIMA
È stata inaugurata in Italia la prima opera postuma di Zaha Hadid, prematuramente scomparsa lo scorso 31 marzo. L’edificio – cui le amministrazioni locali guardano per il rilancio di Salerno come “punto d’approdo ideale per il traffico crocieristico” – negli intenti del programma compositivo occupa una sorta di posizione ibrida “tra lo stato solido e quello liquido”. Una sensazione restituita dall’andamento sinuoso dei volumi, in coerenza con gli interni, e dal rivestimento ceramico della copertura. A settembre, inoltre, lo studio Hadid, ha presentato la nuova Port House, ad Anversa.
www.salernostazionemarittima.it/
PRATO, CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Sensing from the Waves è il nome scelto dall’architetto Maurice Nio per il suo ampliamento del Centro Pecci di Prato. Per la “navicella” con interni “più bianchi del bianco”, il progettista e il suo team hanno fatto ricorso alla tecnologia dei solatube. Dopo 6 anni di cantiere, l’unica istituzione pubblica dedicata all’arte contemporanea attesa per il decennio 2010/2020 ospita ora la mostra di apertura La fine del mondo.
www.centropecci.it
VENEZIA, FONDACO DEI TEDESCHI
Il 2016 è stato anche l’anno in cui si è chiusa la vicenda del – contestatissimo – Fondaco dei Tedeschi, passato da roccaforte dell’identità mercantile di Venezia a “grande magazzino urbano, capace di mettere in scena una vasta gamma di attività, dallo shopping a eventi culturali, dagli incontri sociali e alla vita di tutti i giorni”. Questo, almeno, l’obiettivo dello studio OMA capitanato da Rem Koolhaas, che negli ultimi mesi ha firmato anche il Pierre Lassonde Pavillion, portando così a termine l’ampliamento del Musée national des beaux-arts du Québec, in Canada, e il Faena Forum di Miami; entrato in attività durante Art Basel Miami 2016, è contraddistinto dall’eterogeneità delle aperture sulla facciata.
www.dfsgroup.com
Valentina Silvestrini
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