Mies van der Rohe Award. C’è solo la Fondazione Prada by OMA a rappresentare l’Italia
Rivelati i 40 edifici che accedono alla fase successiva del premio dell’Unione Europea per l’architettura. A rappresentare l’Italia resta solo la Fondazione Prada, opera di OMA. La proclamazione è attesa per il 26 maggio
Si assottigliano le possibilità per l’Italia di conquistare l’edizione 2017 dello European Union Prize for Contemporary Architecture – Mies van der Rohe Award. Nella shortlist del più prestigioso riconoscimento europeo in ambito architettonico, diffusa nei giorni scorsi, dei 17 edifici costruiti nel nostro Paese selezionati nella prima fase – tra i 355 nominati in tutta l’Unione -, resta in lizza solo Fondazione Prada, come noto opera del colosso OMA. Niente di fatto, dunque, per il Nido d’Infanzia Guastalla dello studio bolognese Mario Cucinella Architects, per la Nuova sede del Gruppo Bnl – Bnp Paribas Real Estate a Roma di 5+1AA Alfonso Femia Gianluca Peluffo e per gli altri interventi firmati da progettisti italiani, non solo sul territorio nazionale. Dopo la vittoria conseguita nel 2015 dal duo italo-spagnolo Barozzi/Veiga, con la Philarmonic Hall di Stettino in Polonia, quest’anno il riconoscimento potrebbe raggiungere il Portogallo, la Francia o il Regno Unito: si avviano infatti alla successiva fase con 4 candidature ciascuno. In particolare, Lisbona resta presente sia con il MAAT che con l’EDP Headquarters; gli Assemble concorrono con l’intervento di rigenerazione urbana Granby Four Streets a Liverpool – lo stesso che gli valse anche il Turner Prize 2015 – e Rudy Ricciotti con il Rivesaltes Memorial Museum, ultimato nel 2015 nell’omonima città francese.
LA CENTRALITÀ DELLE NUOVE GENERAZIONI
Danimarca, Spagna, Finlandia, Paesi Bassi e Norvegia concorrono con 3 opere ciascuna; a quota 2 le chance per Belgio, Germania, Irlanda e Turchia. Oltre all’Italia, possono puntare su un unico intervento per accedere alla fase successiva anche Lituania, Polonia, Romania e Svezia. In attesa di conoscere la rosa dei 5 finalisti assoluti, il Presidente della Fundació Mies van der Rohe Daniel Mòdol ha sottolineato un aspetto saliente emerso da questo ulteriore step di selezione. “L’insieme dei 40 progetti selezionati“, ha infatti affermato, “riflette l’importanza delle nuove generazioni di architetti che sono emerse con forza in questa edizione per mostrare come l’architettura si rivolga e provveda a fornire soluzioni a una grande varietà di temi relazionati con la città e la società, l’edilizia residenziale, le installazioni culturali, la memoria e l’identità, la ristrutturazione o le nuove costruzioni, in un appello che più che mai fa eco alla diversità”.
– Valentina Silvestrini
La Shortlist completa: miesbcn.com/prize
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati