Google Earth lancia Voyager. Viaggio dentro al MAXXI senza essere a Roma e altre storie
Tra le novità della piattaforma di mappatura ed esplorazione virtuale del nostro pianeta, arriva il servizio Voyager. Dopo le ormai indispensabili mappe e immagini satellitari, gli utenti potranno sperimentare tour guidati in iconici edifici della nostra epoca.
Dal MAXXI di Roma di Zaha Hadid al Vitra Design Museum di Weil am Rhein di Frank Gehry: sono queste alcune delle strutture architettoniche che la nuova estensione della piattaforma Google Earth rende accessibili. Dopo oltre decennio dal suo debutto e forte di un successo senza precedenti, il progetto si rinnova ed estende. Frutto di un biennio di lavoro, Voyager è probabilmente la più interessante tra le nuove funzionalità. Presentata da Gopal Shan – product manager in Google Earth, come una “storytelling platform”, consente di accedere a visite guidate in vari edifici di architettura contemporanea, oltre che in alcuni eccezionali luoghi di interesse naturalistico. A portata di smartphone divengono ora disponibili tour in sei strutture firmate dalla progettista scomparsa nel 2016 e in otto dell’architetto nordamericano.
NUOVI CONTENUTI A PORTATA DI SMARTPHONE
“Il mondo è grande, possiede tantissime gemme”. – Ha dichiarata ancora Shan – “Non vogliamo semplicemente consentire agli utenti di raggiungerle e localizzarle; vorremmo anche contestualizzare le destinazioni, facendo comprendere le ragioni del loro interesse e rilievo culturale”. Un obiettivo che la nuova funzionalità intende conseguire fornendo brevi ma esaustive descrizioni dei siti selezionati, informazioni alla cui stesura hanno collaboratori specialisti internazionali. Rientra in questa fase di esordio, ad esempio, la nuova sede dell’autorità portuale belga di Anversa, uno dei primi edifici di Zaha Hadid inaugurato postumo, proprio come la stazione marittima di Salerno. Assieme ai dati salienti su funzioni e concept architettonico, verranno fornite anche informazioni relative all’inquadramento dell’edifico e restituzioni in 2D e 3D per veri e propri tour virtuali. Da segnalare anche la sezione “I’m feeling lucky” che attraverso un click permetterà di approdare in mete meno conosciute del globo e di conoscerne gli aspetti distintivi. Sebbene neppure Voyager potrà mai sostituire la potenza dell’esperienza di visione diretta di un luogo, c’è da scommetterci: il processo di evoluzione di Google Earth è solo all’inizio e non mancherà di entusiasmare appassionati di architettura e viaggiatori incalliti, riuscendo probabilmente a sollecitare anche i più “pigri”.
– Valentina Silvestrini
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