Anche Seoul ha la sua High Line. MVRDV rigenera la sopraelevata dismessa
Come trasformare un'infrastruttura obsoleta in uno spazio pubblico capace di migliorare la vita quotidiana di migliaia di persone? Prendendo esempio da Seoul (e dall’High Line).
Seoul 7017 Skygarden è una realtà. Si è concluso, nei tempi previsti, il processo avviato dall’amministrazione della capitale sudcoreana nel 2015, quando aveva scelto di assegnare nuova vita a una sopraelevata considerata non più conforme agli standard di sicurezza vigenti. Alle “visionarie” immagini che vi avevamo mostrato nel momento dell’affidamento dell’incarico al team olandese MVRDV, si possono ora sostituire le fotografie dell’apertura al pubblico della nuova arteria verde della metropoli, invasa da un “corteo” spontaneo e, probabilmente, entusiasta. Con un’estensione di 983 metri e uno sviluppo di oltre 9.660 mq, il percorso pedonale si snoda tra 645 vasi fissi, di forma circolare e diametro variabile. Al loro interno sono state piantumate oltre 200 diverse specie di alberi, arbusti e fiori; la selezione è stata condotta tra la ricca flora locale. Complessivamente il parco accoglierà 24.000 piante: come prevedibile, la loro crescita ed evoluzione inciderà sull’aspetto complessivo della ex arteria stradale: uno spettacolo per gli occhi, stagione dopo stagione. L’impianto del parco segue l’alfabeto coreano ed è stato concepito come “una collezione di piccoli giardini”: ciascuno è dotato di una composizione riconoscibile, cui si sommano qualità aromatiche e cromatiche distintive.
RICONVERSIONI E RIQUALIFICAZIONE
Con la riconversione della sopraelevata in parco pubblico, Seoul compie un passo decisivo nella direzione, già intrapresa dalle autorità locali, di diventare una città più verde, accogliente per i residenti e attraente per i visitatori. L’intero team che ha coadiuvato MVRDV, tra cui figura anche l’architetto paesaggista Ben Kuipers, ha inoltre perseguito l’obiettivo di offrire, attraverso lo Skygarden, una testimonianza tangibile della ricchezza del patrimonio naturistico sudcoreano: un progetto, dunque, in grado di veicolare conoscenza. Nel prossimo futuro, l’intervento sarà integrato con ponti, ascensori, scale e “giardini satellitari”, per incrementare le connessioni, fisiche e visive, con il tessuto urbano esistente e perseguire l’idea dei progettisti di dare vita a un “vivaio urbano”. Questa “trasformazione” potrà considerarsi pienamente compiuta con il contributo fattivo dei visitatori, incoraggiati a “impossessarsi” del parco in tutte le ore del giorno. Skygarden è infatti aperto 24 ore su 24; nelle ore serali e di notte si tinge di blu, un colore che potrà essere modificato in occasione di eventi e feste.
-Valentina Silvestrini
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