Apre a Dhaka il primo museo privato del Bangladesh ad opera della Samdami Art Foundation
La Fondazione privata più importante del Bangladesh annuncia l’apertura del suo museo durante la Biennale di Venezia con un’esclusiva cena all’Hotel Cipriani.
Non solo mostre e opere d’arte. La Biennale di Venezia rappresenta una vetrina impareggiabile per il lancio di nuovi progetti o per stringere accordi e collaborazioni. Lo sanno bene gli addetti ai lavori che durante la settimana dell’opening della Biennale hanno dovuto presenziare ad eventi organizzati in ogni angolo della Laguna. Impossibile non approfittare dell’enorme bacino di collezionisti, dealer, galleristi, artisti e giornalisti giunti a Venezia per l’inaugurazione della manifestazione più rilevante del mondo dell’arte. È stata proprio in questo contesto annunciata con una selezionatissima cena nel lussuosissimo Hotel Cipriani l’apertura di un centro per l’arte contemporanea con annesso parco di sculture a Dhaka, in Bangladesh. Il progetto è finanziato dalla Samdami Art Foundation, prestigiosa istituzione privata nel campo dell’arte che si occupa di promuovere l’arte contemporanea in Bangladesh e di stimolare gli scambi internazionali.
LA STORIA DELLA FONDAZIONE
Inaugurata nel 2011 dalla coppia di collezionisti Nadia e Rajeeb Samdani, la Fondazione ha sostenuto moltissimi progetti d’arte contemporanea nel paese, supportando gli artisti locali con residenze, premi in denaro, sostegno economico nella produzione di opere. La Samdami Art Foundation organizza dal 2012 la Dhaka Art Summit, la manifestazione d’arte contemporanea più importante del Bangladesh. Conseguenza naturale, dunque, il progetto della Fondazione di inaugurare una struttura museale dove ospitare l’immensa collezione della famiglia Samdani. Il progetto è stato affidato a Kashef Mahboob Chowdhury, noto architetto bengalese. Si prevede la creazione di una struttura imponente di oltre 10.000 metri quadri divisi tra sale espositive, spazi per accogliere gli artisti in residenza e parco con sculture all’aperto. Alcune tra le opere che andranno a popolare i giardini esterni sono già state realizzate. È il caso, ad esempio, della mega scultura di Pawel Althamer (Varsavia, 1967) di cui vi abbiamo parlato qui. Una grande figura femminile costruita da Althamer durante un workshop durato 7 giorni con l’aiuto dei partecipanti. La programmazione culturale del futuro centro per le arti della fondazione ruoterà intorno all’alternanza tra mostre basate sulla collezione e progetti curatoriali esterni. L’inaugurazione del museo è prevista per il 2018.
-Mariacristina Ferraioli
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