La Fondation Beyeler raddoppia: al via il progetto di Peter Zumthor

Vent’anni dopo l’apertura del museo di Renzo Piano, l’istituzione acquisisce un parco privato per estendersi. Sorgeranno tre nuove edifici e un’ampia area verde aperta a tutti. Ottenuta l'autorizzazione, i lavori prenderanno avvio alla fine dell'estate 2021 e vedranno la luce tra due anni

Peter Zumthor si muove con scioltezza tra i tre plastici dislocati nella sala conferenze underground della Fondation Beyeler; ad accompagnarlo, veloci proiezioni di render e sobrie planimetrie in bianco e nero, collocate a parete. Con il suo Atelier, l’architetto Pritzer Prize 2009 si è imposto sugli undici studi internazionali invitati a sottoporre proposte per l’ampliamento del più frequentato museo svizzero. All’unanimità la commissione di esperti ha scelto il suo intervento, lo stesso che solo poche ore fa il pluripremiato architetto – artefice delle celebri Terme di Vals e del nascente LACMA – Los Angeles Country Museum of Art – ha svelato alla stampa, rivelandone i punti di forza. A emergere, prima di tutto, è la tripartizione della nuova costruzione. Distinta e autonoma rispetto al volume di Piano, la Beyeler targata Zumthor sorgerà nella tenuta Iselin-Weber. Si tratta della proprietà confinante con il ristorante del museo, in direzione sud, attualmente separata dal parco della Fondation dal lungo sentiero Bachtelenweg. Recentemente acquisita dalla Fondation, ospiterà tre nuovi edifici, ciascuno con uno specifico ruolo. A unificarli la semplicità quasi archetipa delle forme, le proporzioni contenute e il rilievo conferito alla luce naturale; a diversificarli, oltre agli usi, saranno le dimensioni e le finiture.

The extension project of the Fondation Beyeler with Atelier Peter Zumthor House for Art (left) and Pavillon (right), View from the Berower Park. Courtesy Atelier Peter Zumthor © Fondation Beyeler

The extension project of the Fondation Beyeler with Atelier Peter Zumthor House for Art (left) and Pavillon (right), View from the Berower Park. Courtesy Atelier Peter Zumthor © Fondation Beyeler

FONDATION BEYELER: L’AVVIO DELL’ESTENSIONE MUSEALE

Ottenuta l’autorizzazione dall’Ispettorato del Cantone di Basilea, la Fondation Beyeler è pronta a procedere con il grande progetto di ampiamento progettata dall’Atelier Peter Zumthor, che dovrebbe partire per la fine dell’estate 2021 e durare due anni. L’estensione creerà un complesso di edifici museali, raddoppiando quasi l’area del parco aperta al pubblico. I primi due edifici – la Casa dell’Arte e l’edificio operativo – sono in costruzione nel parco di Iselin-Weber, che confina con l’attuale parco museale a sud; il padiglione per eventi di un piano sarà situato nel parco di Berower, accanto al muro di confine esistente. L’ubicazione del padiglione conferirà un ruolo chiave tra i nuovi edifici del Parco Iselin-Weber, l’architettura storica della tenuta di Berower e l’edificio esistente di Renzo Piano. La Casa dell’Arte, di 1500 metri quadrati, ospiterà mostre di piccola scala e parti della collezione. Hansjörg Wyss, mecenate della Fondation Beyeler di lunga data e promotore del progetto, ha commentato con entusiasmo: “il progetto ha già ricevuto un’accoglienza favorevole da parte del pubblico, quindi è gratificante che ora abbiamo anche ottenuto il consenso di tutte le agenzie e le autorità pertinenti”. Sam Keller, direttore della Fondation Beyeler, ha aggiunto: “siamo felici di aver raggiunto questo traguardo e di poter presto iniziare con i lavori di costruzione“.

UN COMPLESSO PER LA CONTEMPLAZIONE DELL’ARTE E UN NUOVO PARCO PUBBLICO

Il nuovo cuore espositivo dell’istituzione culturale svizzera sarà la cosiddetta “casa delle arti”: occuperà il maggiore dei corpi di fabbrica attesi per il prossimo triennio. Collocata all’ingresso del parco Iselin-Weber – progettato del paesaggista Jean-Francois Caillat, vanta un patrimonio arboreo notevole, sul quale insistono specifici vincoli – incrementerà la capacità espositiva della Fondazione Beyeler di ulteriori 1500mq; tre i livelli previsti, con altezze diverse. Alcune generose aperture sul parco e sul paesaggio rurale di Riehen garantiranno l’ingresso della luce naturale all’interno, permettendo ai visitatori di apprezzare le opere senza perdere la connessione con il tempo e il territorio circostante: un aspetto particolarmente caro a Zumthor. Queste vetrate andranno a “erodere”, seppur con forme pulite e nette, la compatta architettura della “casa delle arti”, sui cui prospetti verrà impiegato calcestruzzo battuto. Ai restanti due edifici spetteranno funzioni sia operative, sia aggregative. Oltre al piccolo volume riservato alle attività tecnico-amministrative – collegato alla “casa delle arti” da corridoi sotterranei – è previsto un padiglione per eventi. Sarà questa la struttura, in associazione al verde, che farà da “filtro” tra Piano e Zumthor. Definito lateralmente, in larga parte, da vetrate scorrevoli il padiglione offrirà, al di sotto della sua copertura leggera in legno, un’accogliente “alcova” con alcune porzioni scavate nel terreno. Conferenze, proiezioni, concerti, vernissage, ma anche informali e spontanee occasioni di riposo e incontro avranno luogo al suo interno, andando così a soddisfare una delle esigenze che ha favorito il processo di genesi dell’intero ampliamento.

UN’OPERAZIONE STIMATA IN CIRCA 100 MILIONI DI FRANCHI

Con la scelta del progetto di Zumthor, la “nuova” Fondation Beyeler continua dunque a mantenersi distante dal filone dell’architettura “spettacolarizzata”, proseguendo nel solco avviato dall’architetto italiano. Il contesto diviene parte integrante della progettazione, in un’ottica – particolarmente evidente in questo intervento – di tutela della piantumazione storica e di attenzione verso il tessuto edilizio locale. Il progetto dell’Atelier Zumthor sarà al centro di due occasioni di presentazione destinate alla cittadinanza: gli abitanti di Riehen e i visitatori del museo, dal 5 al 7 maggio, potranno visionare tutti gli elaborati di progetto recandosi alla Fondation; dal 10 al 23 maggio gli stessi saranno esposti nella casa comunale. Dell’ammontare complessivo dell’investimento, stimato in 100 milioni di franchi, circa la metà sarebbe già garantito da generose donazioni di privati. “Come già fece Renzo Piano vent’anni fa, si riuscirà a tradurre sapientemente in opera la singolare sinergia tra uomo, natura, arte e architettura”, ha dichiarato Sam Keller, direttore della Fondazione Beyeler. C’è da scommetterci.

Valentina Silvestrini

Fondazione Beyeler
Baselstrasse 101, 4125 Basel, Svizzera
www.fondationbeyeler.ch

*Articolo aggiornato il 29/06/2021

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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