Seconda vita per la Caserma La Marmora a Torino. Da complesso militare a co-living e co-working
Di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti, il complesso originariamente sorto con finalità militari sta per cambiare pelle con nuove residenze, laboratori e spazi multifunzionali grazie al progetto firmato Carlo Ratti Associati. E, intanto, ospiterà Paratissima a novembre.
È atteso per il 2018 l’avvio dei lavori di ristrutturazione della Caserma La Marmora, in via Asti a Torino, oggetto di un profondo rinnovamento a cura dello studio fondato da Carlo Ratti. Un processo che consentirà anche al capoluogo piemontese, come già avvenuto in altre città in giro il mondo, di dotarsi di un indirizzo all’avanguardia a partire dal recupero di un impianto militare, in questo caso risalente al XIX secolo.
UNA COMUNITÀ “CREATIVA”
Costituito da otto corpi di fabbrica, disposti attorno a un’ampia corte centrale aperta, il complesso dispone di una superfice di circa 20.000 mq. I dettagli del progetto, resi noti nei giorni scorsi, chiariscono la vocazione multifunzionale dell’operazione, confermata anche dalla “formula” co-living, co-working, co-making. La speranza è riuscire ad attirare una “comunità costituita da residenti locali, studenti e lavoratori”, in grado di rendere questo luogo “un nuovo polmone sociale all’interno della città”. Accanto a startupper, creativi e giovani imprenditori, la rinnovata identità della caserma sarà in larga parte legata a scopi abitativi, con varie tipologie di alloggi concepite a partire dal cosiddetto “modulo – vano con volte a botte”, più volte ripetuto all’interno del complesso originario. La gamma delle abitazioni è compresa tra la soluzione cosiddetta extra small, pari a 20 mq, e la taglia extra large, con un’estensione di 180 mq. Nell’attesa dell’inizio del cantiere, la Caserma La Marmora ospiterà la prossima edizione di Paratissima, dall’1 al 5 novembre.
DA “PIAZZA D’ARMI” A PIAZZA D’ARTI
“Questo progetto – ha precisato Carlo Ratti che di recente, proprio a Torino, ha ultimato la nuova Fondazione Agnelli – non intende dettare alla persone come dovranno usato lo spazio” e lascia di fatto aperto per quest’ultimo possibilità di evoluzione, attraverso “un continuo processo di rinnovamento, miglioramento e adattamento”, anche sulla base delle esigenze espresse delle singole utenze nel corso tempo. La ristrutturazione, infine, genererà un’immagine inedita per la vasta area all’aperto compresa tra gli edifici, al momento nascosta alla vista dal muro di cinta esteso lungo tutto il perimetro. Con una larghezza di 100 metri e una lunghezza di 60 metri, la nuova piazza pubblica sarà dotata di rampe e terrazze verdi e disporrà di un’apertura verso Corso Quintino Sella. Sarà un luogo di aggregazione e incontro, aperto anche a manifestazioni pubbliche e dal vivo, al di sotto del quale è inoltre previsto un parcheggio.
– Valentina Silvestrini
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