Un incendio distrugge una biblioteca di Cosenza con libri di valore inestimabile
Le fiamme sono divampate in pochi attimi causando la morte di tre persone e distruggendo una biblioteca che conteneva alcuni volumi antichi giudicati di valore inestimabile. Perso, tra gli altri, il manoscritto originale del “De rerum natura iuxta propria principia”, l'opera più importante del filosofo Bernardino Telesio…
La prima stampa del “De rerum natura iuxta propria principia”, l’opera più importante del filosofo Bernardino Telesio (Cosenza, 1509 – 1588), è andata distrutta, insieme a pergamene e manoscritti antichi in un incendio sviluppatosi in un edificio del centro storico di Cosenza in cui sono morte anche tre persone. L’incendio è divampato in pochi istanti proprio dall’appartamento occupato abusivamente dalle tre persone che hanno perso la vita nel rogo e poi si è propagato al piano superiore dello stabile in cui era ospitata la biblioteca della famiglia Bilotti Ruggi D’Aragona, che con le proprie donazioni ha consentito l’apertura del Mab, il Museo all’aperto Bilotti.
UNA PERDITA DI VALORE INESTIMABILE
Le fiamme hanno divorato anche il vicino Palazzo Ruggi d’Aragona, storico edificio-museo del 1100 di proprietà della famiglia Bilotti. Nell’incendio sono stati distrutti manoscritti e pergamene antiche di valore inestimabile, volumi e testi preziosi del Quattrocento, antiche mappe dalla città. Tra le opere più pregiate contenute nella biblioteca della famiglia Bilotti Ruggi D’Aragona, oltre alla già citata prima stampa del “De rerum natura iuxta propria principia” di Telesio, anche manoscritti di Parrasio, Quattromani, Bernardino Bombini e dello stesso Telesio, oltre a 8 pergamene originali del Quattrocento su Cosenza scritte in gotico, copie uniche delle opere del filosofo Aulo Giano Parrasio, un carteggio con Galileo andato perduto. E poi antichi lampadari di Murano, dipinti del Cinquecento, del Seicento e del Settecento, l’intero arredo originale, pezzi unici di ebanisteria calabrese, affreschi. Un patrimonio di grande valore privo di adeguata tutela e valorizzazione. “È stata una tragedia annunciata, denunciata da otto anni, ma la giustizia non ha fatto nulla e oggi Cosenza piange tre vittime e perde 500 anni di storia” ha dichiarato con un comunicato ufficiale Roberto Bilotti, proprietario della storica residenza Ruggi d’Aragona e del palazzo occupato abusivamente.
CENTRO STORICO IN BALIA DI ABUSIVISMO E DEGRADO
La tragedia si è sviluppata in un contesto di abusivismo e di forte disagio sociale che non rappresenta un caso isolato per Cosenza. Il Centro Storico è da anni in balia del degrado ed alcuni palazzi storici, privi dell’adeguata tutela, sono occupati abusivamente da famiglie in difficoltà. Eppure proprio sulla storica residenza Bilotti, di proprietà della famiglia di mecenati più importante della città, l’amministrazione comunale aveva deciso di puntare per provare a rilanciare il cuore storico di Cosenza, da tempo in stato di abbandono. Il palazzo era stato restaurato ed aperto al pubblico e da settembre, grazie ad un accordo con l’Università della Calabria, avrebbe ospitato anche le sedute di laurea della facoltà di architettura. Tutti progetti andati in cenere come la storica biblioteca e il suo inestimabile patrimonio.
– Mariacristina Ferraioli
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