Firenze: con Terzo Giardino l’arte contemporanea passa anche per l’Arno
Un ciclo di incontri, in chiusura il 19 ottobre, sta alimentando nel capoluogo toscano il dibattito sulla rigenerazione urbana in Italia. Il punto di partenza è l’intervento artistico di Studio++ sulle rive dell’Arno, un’opera contraddistinta da uno “spirito di servizio” verso la città.
Mentre osserviamo dall’alto il “loro” Terzo Giardino, gli architetti Fabio Ciaravella e Vincenzo Fiore, fondatori con Umberto Dania del collettivo Studio ++ nel 2006, non celano l’ambizione del loro progetto: “Il nostro intento è anche di tipo pedagogico nei confronti della città. – Raccontano ad Artribune – Oltre a cercare di riavvicinare Firenze al suo corso d’acqua, vorremmo dimostrare come nell’abbandono esista una bellissima diversità, da considerare in termini di plusvalore. Accanto alla bellezza regolare del Rinascimento, convive quella caotica della natura. Dovremmo riscoprirla”. Dopo aver mosso i suoi primi passi nel 2012, con la direzione artistica da parte di Valentina Gensini del Progetto RIVA, e in seguito alle integrazioni dello scorso anno, questa operazione ha registrato due sostanziali sviluppi negli ultimi mesi. “Siamo riusciti a ottenere il coinvolgimento di tante istituzioni – tra cui Regione Toscana, Comune di Firenze, Assessorato all’ambiente, Consorzio di Bonifica alto Valdarno, Le Murate – Progetti Arte Contemporanea, Publiacqua S.p.A. e altri – tutti soggetti che stanno sostenendo Terzo Giardino. L’arte può insinuarsi negli spazi di divergenza e unire”, sottolinea Ciaravella. “Un altro aspetto importante – prosegue Fiore – è che quest’anno siamo riusciti a chiudere un’estensione dell’accordo per la manutenzione del giardino. Quindi questo spazio verde sarà aperto e accessibile tutti i dodici mesi dell’anno. Secondo un calendario specifico, il personale addetto verrà a risagomare i profili verdi”.
QUEI TRABUSINI CHE NIDIFICANO NEL CENTRO DI FIRENZE
Inserito nel palinsesto dell’Estate Fiorentina, Terzo Giardino ha rafforzato la collaborazione, attivata nel 2016, con il biologo e attuale responsabile scientifico dell’Oasi WWF di Focognano, a Campi Bisenzio, Carlo Scoccianti. “Abbiamo continuato a dialogare insieme rispetto alla distribuzione planimetrica del giardino, con specifico riguardo per le presenze faunistiche e vegetali. – Precisano i progettisti – Proprio lui ci ha invitati a riconsiderare la possibilità di intervenire in uno dei canneti più folti lungo l’Arno, come avevamo preventivamente pensato: lì, aveva infatti inquadrato un trabusino, l’esemplare di una specie di airone molto raro.” Rimasto quindi integro, nel rispetto di questa esigenza faunistica, il folto canneto si presenta ora come “una sorta di bastione, un segno forte nella lettura del Giardino dell’alto”. La sottrazione è stato il principio guida del progetto architettonico, sostenuto da una molteplicità di riferimenti: dal Giardino dei Semplici dell’ateneo fiorentino alle geometrie del giardino all’italiana, fino ai principi raccolti nel Manifesto del Terzo Paesaggio di Gilles Clément. In linea con la volontà di ripristinare un legame fra la città e l’Arno, l’azione di attraversamento del Terzo Giardino “consente alle persone di addentrarsi in un luogo rimasto a lungo abbandonato”, sebbene a ridosso dei circuiti turistici più battuti del centro. Due le chiavi di lettura di questo ulteriore intervento d’arte contemporanea nello spazio pubblico fiorentino: dal Lungarno Serristori l’invito è all’osservazione del paesaggio; dal basso, ad essere incoraggiata è una relazione più intima con la riva, grazie alla presenza di “stanze” riparate dove porsi in ascolto dei suoni e dell’essenza del luogo. “Generalmente sull’Arno si è intervenuti con logiche ingegneristiche e l’uomo ha prevalso sulla natura. In questo progetto, l’uomo agisce consapevolmente secondo le leggi degli ecosistemi”, conclude il team di Studio ++.
DALLA HIGH LINE DI NEW YORK AI SITI ABBANDONATI DELLA CAMPAGNA ITALIANA
Dopo la passeggiata in bicicletta lungo l’Arno del giugno scorso, curata dallo stesso Scoccianti e finalizzata a comprendere gli equilibri l’ecosistema del corso d’acqua, e due workshop estivi, Studio ++ si è fatto promotore anche di un ciclo di talk autunnali. “Abbiamo creato un format nel quale a confrontarsi allo stesso tavolo sono creativi, intellettuali e politici. Il focus sono i grandi temi connessi con la riqualificazione urbana in Italia. Quattro dei tre appuntamenti si concentrano sul nostro Paese – uno su esperienze del Nord; un altro sul Centro, l’ultimo sul Sud -, analizzando il ruolo delle comunità nella definizione del periurbano e dei nuovi paesaggi, il contributo del corpo e l’educazione delle prossime generazioni”. A chiudere il ciclo sarà l’incontro dal titolo “Una scuola della città” (19 ottobre, ore 17:30 presso Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, Firenze) al quale prenderanno parte, tra gli altri ospiti, Andrea Bartoli di Farm Cultural Park, SOU Scuola Architettura per Bambini di Favara e Nadia Bellomo, Coordinatrice del Progetto “Scuola che funziona, quartiere che funziona” per la Città Metropolitana di Firenze.
– Valentina Silvestrini
http://www.studioplusplus.com/
http://www.terzogiardino.org/
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