David Zwirner non si ferma più. Dopo Hong Kong, nuovo spazio a New York progettato da Renzo Piano
L’art dealer tedesco, con all’attivo già cinque gallerie tra New York, Londra e una di prossima inaugurazione a Hong Kong –, ha annunciato l’apertura di un sesto spazio, sempre nella Grande Mela, la cui progettazione è stata affidata all’archistar Renzo Piano, per un investimento di 50 milioni di dollari.
C’è chi festeggia il proprio compleanno regalandosi un gioiello, un’automobile o una vacanza, e c’è chi invece, come il gallerista e art delear David Zwirner, decide di celebrare il 25esimo anniversario di onorata carriera regalandosi una nuova galleria d’arte, per la precisione la sesta, affidandone la progettazione all’archistar Renzo Piano. La nuova galleria di Zwirner aprirà sulla West 21st Street di Chelsea a New York nel 2020, costerà ben 50milioni di dollari e andrà ad aggiungersi ad altri due spazi espositivi presenti nel quartiere, collocati sulle 19th e 20th, per non contare la galleria recentemente aperta, sempre a New York, nell’Upper East Side.
UNA GALLERIA TIRA L’ALTRA
Con all’attivo ben tre gallerie a New York, una a Londra e l’apertura di un nuovo spazio a Hong Kong prevista per il prossimo 27 gennaio con una personale niente meno che di Michaël Borremans, David Zwirner rafforza ulteriormente la sua presenza nella Grande Mela, in particolare a Chelsea, oramai divenuto il suo “quartier generale” commerciale. E lo fa affidando il progetto della sua nuova galleria a un archistar il cui nome, finora, non era mai stato accostato a progetti di gallerie private, ma a quelli di grandi musei: a Renzo Piano, infatti, si devono la realizzazione del Centre Pompidou di Parigi – progettato insieme a Gianfranco Franchini e Richard Rogers –, il museo della Fondazione Beyeler a Basilea, il MUSE di Trento e, per restare a New York, anche il Whitney Museum of American Art sul lato occidentale di Manhattan. La nuova galleria di Zwirner, la cui apertura è prevista per il 2020, si svilupperà su cinque piani, di cui tre adibiti a spazio espositivo e due a uffici e magazzini. “Devo ricordare a Piano che non abbiamo bisogno di guardaroba e biglietteria”, ironizza il gallerista, alludendo ai progetti che “usualmente” vengono commissionati all‘architetto italiano. “La fortuna aiuta gli audaci”, commenta così Zwirner la sua nuova avventura, la sua risposta – così ha raccontato al New York Times – per tenere il passo e alto il livello di concorrenza con le “rivali” Gagosian e Hauser & Wirth. “Questo progetto migliorerà la qualità dei miei spazi ed è importante per tutte quelle persone di cui ho bisogno nella mia vita: gli artisti e tutti coloro che lavorano qui”, ha spiegato il gallerista.
LE CELEBRAZIONI PER IL 25ESIMO ANNIVERSARIO E IL “FRANZ WEST RITROVATO”
In attesa dell’apertura della nuova galleria a Hong Kong e soprattutto di sapere ulteriori dettagli sul progetto che realizzerà Renzo Piano, il prossimo 13 gennaio presso le gallerie di Chelsea verrà inaugurata David Zwirner: 25 Years, mostra che celebra i 25 anni di attività di Zwirner con una collettiva di artisti con cui la galleria ha collaborato negli ultimi decenni: Tomma Abts, Anni Albers, Josef Albers, Francis Alÿs, Mamma Andersson, Lucas Arruda, Ruth Asawa, Michaël Borremans, Carol Bove, R. Crumb, Raoul De Keyser, Philip-Lorca di Corcia, Stan Douglas, Felix Gonzalez-Torres, Donald Judd, On Kawara, Jeff Koons, Gordon Matta-Clark, Giorgio Morandi, Oscar Murillo, Ad Reinhardt, Richard Serra e Wolfgang Tillmans, solo per citarne alcuni. A questi si aggiunge anche Franz West, l’artista con cui Zwirner ha inaugurato la sua prima galleria a SoHo nel 1993. Proprio in questi giorni l’art delear tedesco ha annunciato che la estate dell’artista, nel 2000 passata a Gagosian, ritornerà nuovamente alla sua galleria. “Franz West è uno dei più grandi scultori del ventesimo secolo, e sicuramente uno degli artisti più innovativi e influenti del suo tempo”, ha dichiarato Zwirner. “Ho aperto la mia galleria con il lavoro di Franz West in un piccolo spazio in Greene Street, e sono incredibilmente onorato, venticinque anni dopo, di rappresentare la sua collezione, e non vediamo l’ora di lavorare a stretto contatto con il Centre Georges Pompidou per l’attesissima retrospettiva itinerante che stanno organizzando in onore dell’artista”.
– Desirée Maida
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