Ritorna a Roma Open House. Aprono al pubblico 200 luoghi dell’architettura antica e contemporanea
Ritorna anche quest’anno nella Capitale la rassegna che per un weekend aprirà gratuitamente le porte di residenze, palazzi, istituzioni culturali, siti archeologici e studi creativi di solito chiusi al pubblico. Qualche esempio? Il Castello Idraulico di Fontana di Trevi,il rifugio antiaereo all’EUR e l’Agenzia Spaziale Italiana…
Sono oltre 200 i siti che quest’anno sarà possibile scoprire e visitare grazie a Open House Roma, rassegna giunta alla sua settima edizione che nel week-end del 12 e 13 maggio aprirà gratuitamente le porte di residenze, palazzi, istituzioni, zone archeologiche della Capitale di solito chiusi al pubblico o di difficile fruizione. L’iniziativa – un format internazionale nato a Londra negli anni Novanta dalla fondatrice Victoria Thornton e diffusasi in tutto il mondo (in Italia, oltre a Roma, si svolge anche a Milano e a Torino) – nella versione capitolina è organizzata dall’associazione Open City Roma, realizzata con la partnership di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale e della Regione Lazio e patrocinata da Senato della Repubblica, Università Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre. I siti coinvolti nel programma del 2018 sono suddivisi in 5 aree tematiche: Città della conoscenza, Attraversare la storia, Architettura del quotidiano, Abitare e Patrimonio creativo, per restituire una lettura stratigrafica della città e per orientare i visitatori tra gli oltre 200 luoghi aperti.
IL FATTORE UMANO
Il tema dell’edizione 2018 di Open House Roma è il Fattore Umano, inteso non solo come elemento centrale della progettualità e della pratica architettonica, ma anche come fondamento di progetti che, proprio come HOR, vengono realizzati grazie alle sinergie tra professionisti, volontari e istituzioni. “Open House Roma è una manifestazione che nonostante sia alla sua VII edizione non può che definirsi un esperimento continuo, dal momento che la sua riuscita e la sua sostenibilità dipendono ogni anno dal livello di coinvolgimento dei progettisti, dei proprietari e gestori degli spazi, dai partner e dai volontari oltre che dalla risposta dei cittadini nel week end di aperture”, racconta ad Artribune Davide Paterna, direttore di HOR. “Ogni anno più di 700 persone, tutte a titolo volontario, contribuiscono a rendere possibile la realizzazione di circa 50.000 visite guidate in 48 ore. A tutte loro ma anche alla nostra tenacia è dedicata questa edizione: un esperimento che diventa testimonianza annuale della voglia di una comunità di far convergere tanti diversi contributi in un’azione corale di racconto, di ascolto e di immaginazione”. Un successo che conferma come iniziative di questo tipo abbiano risonanza sul grande pubblico, oltre a rappresentare un importante occasione di riflessione su tematiche quali la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale. “La conoscenza diretta dell’architettura diventa occasione per milioni di persone ogni anno di riscoprire il valore della cultura urbana”, ci spiega Giovanna Mirabella, vicedirettore e responsabile comunicazione di OHR, “di sentirsi partecipi a una modalità di abitare il pianeta che contempli ambienti di vita all’altezza dei valori conquistati dalla nostra civiltà”.
LE AREE TEMATICHE E I PERCORSI
Gli oltre 200 siti visitabili durante OHR sono suddivisi in aree tematiche e percorsi, atti a indirizzare e coinvolgere il pubblico verso le diverse tipologie di luoghi coinvolti nella rassegna. Città della conoscenza è la sezione tematica che raccoglie gli edifici che custodiscono il sapere, ovvero musei, archivi, centri di ricerca, fondazioni e università; Abitare propone visite ad appartamenti privati e tour a complessi residenziali contemporanei e moderni; Architettura del quotidiano raccoglie quei luoghi che animano ogni giorno la città e che rappresentano un rilevante patrimonio architettonico e culturale, come mercati, poste, uffici e scuole; Attraversare la storia, con il sostegno di ACEA, svelerà la storia “stratigrafica” della città, frutto di un susseguirsi di epoche storiche e progetti, alcuni mai realizzati, che si sono ibridati nel tempo, dall’antichità fino ai giorni nostri; e infine Patrimonio Creativo, che con il sostegno di Fondazione Cultura e Arte condurrà alla scoperta di quei luoghi di Roma dove si produce l’innovazione, spesso luoghi abbandonati che riprendono vita grazie alla creatività e alla tenacia dei loro abitanti. Tra i percorsi in programma, Roma sotterranea, grazie a cui si potranno visitare, tra gli altri siti, la Basilica sotterranea di Porta Maggiore, il Mitreo di S. Prisca all’Aventino, gli ambienti sotterranei di S. Maria in via Lata e il rifugio antiaereo all’EUR; La città e l’acqua, con i castelli idraulici di Fontana di Trevi e Fontana dell’Acqua Paola; Genius loci – dove abita il genio, con Agenzia Spaziale Italiana, Accademia Nazionale dei Lincei, Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, Fondazione Gimema onlus, Centro Nazionale Trapianti, Consiglio Nazionale della Ricerca, INGV Centro Nazionale Terremoti ed ex Vasca Navale – Dipartimento di ingegneria “Roma Tre”. Tra i luoghi aperti tra il 12 e il 13 maggio, è anche il Centro Studi Giorgio Muratore, nato lo scorso anno per promuovere la ricerca sull’architettura dell’Ottocento e del Novecento sulla strada dell’ attività di studio condotta da Giorgio Muratore, professore di Storia dell’architettura contemporanea alla Sapienza e fondatore del blog Archiwatch.
– Desirée Maida
Roma // dal 12 al 13 maggio 2018
Open House Roma
Sedi varie
www.openhouseroma.org
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