UniversoAssisi: l’installazione di Luca Trevisani riattiva l’architettura di Pier Luigi Nervi
Il festival diretto da Joseph Grima ospita 38° 11′ 13.32″ N 13° 21′ 4.44″ E / 43° 03′ 23.9″ N 12° 35′ 19.2″, intervento di visual art con cui Trevisani si misura con gli spazi industriali dismessi della ex Montedison. Destinati a diventare un centro di sperimentazione e promozione artistica del territorio
Negli ultimi vent’anni, innumerevoli festival artistici sono stati organizzati nell’interesse di stimolare le economie urbane, rigenerando intere città o distretti cittadini e introducendo o riposizionando le città stesse sul palcoscenico mondiale di un turismo sempre più competitivo. Universo Assisi – A festival in secret places si propone come la cornice ideologica che mostra come un forte legame tra le arti contemporanee, la storia, la natura e le tradizioni locali possano essere il motore per un modo nuovo e più integrato di fare rigenerazione e promuovere un territorio.
LUCA TREVISANI “DIALOGA” CON PIERLUIGI NERVI
In questo senso l’opera di Luca Trevisani, che maestosamente ha inaugurato l’apertura del festival lo scorso 21 luglio, ci mostra come l’arte visiva possa essere lo strumento paradigmatico per guardare al nostro patrimonio storico con occhi nuovi e aprendo lo sguardo a usi innovativi e di rivalorizzazione dell’eredità anche industriale di cui vanta il nostro paese. Nella cornice degli spazi geometrici dell’ex Montedison a Santa Maria degli Angeli, magistralmente progettati da Pier Luigi Nervi, l’opera 38° 11′ 13.32″ N 13° 21′ 4.44″ E / 43° 03′ 23.9″ N 12° 35′ 19.2″ E illumina la volta a parabola dell’edificio. Ci porta nelle profondità delle grotte dell’Addaura a Palermo, mostrandone i paesaggi, i segni dell’uomo e quelli della storia. Un’esperienza contemplativa, visiva e sonora, che cattura l’attenzione e illumina in modo leggero lo spazio circostante, esaltando gli effetti di chiaro/scuro della volta e dei lucernari come se si fosse alla presenza di uno spazio sacro, al pari dei tanti già presenti in città. E con quest’attitudine l’opera ci porta nel breve tempo della sua installazione a ragionare sulle potenzialità di questo luogo – uno dei secret places riscoperti dal festival – colte e sottolineate dal direttore artistico del festival, Joseph Grima, e dall’amministrazione locale che farà di questo uno spazio dedicato all’arte contemporanea, un prossimo centro di sperimentazione e promozione artistica del territorio.
– Simona Galateo
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