Nasce la Biblioteca degli alberi di Milano. Ecco le immagini

Un progetto ambizioso nato nel 2004, ma realizzato solo a partire dal 2015 dalla società Coima che ne mantiene anche la gestione ora tramite la Fondazione Catella. Ecco come sarà e chi è la progettista che lo ha realizzato.

Il quartiere ha pianto per diversi anni il Bosco di Gioia – i milanesi se lo ricorderanno. Si trattava di un’area verde dismessa, incolta, di 12.000mq poi diventata famosa con questo nome, abbattuta nel 2006 per costruire l’attuale Palazzo Lombardia. A nulla valsero le proteste degli abitanti del quartiere, le 16.000 firme raccolte, il sostegno di personaggi come Dario Fo, né il singolo degli allora Elio e le Storie Tese Parco Sempione, che sensibilizzava sull’accaduto. Il resto è storia e questa zona di Milano si è negli ultimi 15 anni totalmente trasformata. E oggi la zona di Melchiorre Gioia dispone nuovamente di un’area verde aperta al pubblico. Il nome, curioso, è senz’altro una forzatura – Biblioteca degli alberi – ma effettivamente le essenze qui piantumate sono tantissime e non manca l’apparato didattico. Reali e sicuramente di grande impatto, anche ambientale, sono i 95.000 mq di verde, con 90mila piante, che collegano il quartiere Isola a Piazza Gae Aulenti, fino a Melchiorre Gioia cambiando completamente l’urbanistica e ponendo definitivamente fine allo storico isolamento – di qui il nome – del quartiere Isola.

Biblioteca degli alberi a Milano, ph. Lucilla Loiotile

Biblioteca degli alberi a Milano, ph. Lucilla Loiotile

LA GOVERNANCE

Interessante la governance del progetto che vede la gestione (manutenzione, sviluppo, vigilanza) del parco pubblico affidata ad un privato, la Fondazione Riccardo Catella che nel parco ha anche la sua sede. Presto si prevede la nascita di un chiosco e non è difficile immaginare che prima o dopo sarà presente l’arte contemporanea tra questi vialetti. Il parco, che prevede inoltre aree sportive, tracciati per amanti dello jogging, orti e così via, è stato realizzato dalla olandese Petra Blaisse, insieme allo studio Inside-Outside. Ma la storia della Biblioteca degli alberi non è in realtà così recente. Il concorso, intitolato “Concorso internazionale di progettazione Giardini di Porta Nuova – area Garibaldi Repubblica”, è stato bandito dal Comune di Milano nel 2004 ma ci sono voluti 11 anni per l’affidamento alla Coima, avvenuto poi nel 2015. Il primo lotto è stato inaugurato nel 2017. Il costo dell’intero progetto è stato di 14 milioni, per la manutenzione ce ne vorranno almeno 3 all’anno. Ma non sarà difficile recuperare le spese grazie ad eventi e manifestazioni.

CHI È PETRA BLAISSE

Il parco, il terzo a Milano per grandezza, ha come modello quello dei grandi giardini internazionali, vedi Central Park, senza barriere né cancellature, fondendosi totalmente con la città. A concepirlo come si diceva Petra Blaisse, nata nel 1955 a Londra, ma di origini olandesi. La designer, che ha esordito come fotografa e professionista del settore moda, ha inoltre lavorato per 9 anni nel dipartimento di arti applicate dello Stedelijk Museum di Amsterdam. Ha collaborato con Yves Brunier e Rem Koolhaas al progetto del Museumpark di Rotterdam.  In questi anni sviluppa l’interesse per il landscape design e una fitta collaborazione con lo studio OMA. La sua creatura, Inside Outside, nasce invece nel 1991. Tanti i progetti all’attivo: la Kunsthal di Rotterdam, la Casa della Musica di Porto, il Padiglione Olandese alla Biennale di Venezia.

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Redazione

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