A Bologna il Padiglione de l’Esprit Nouveau di Le Corbusier si racconta in una mostra
Progetti, disegni, immagini e testimonianze raccontano le varie fasi di lavoro, dall’ideazione alla realizzazione, dell’unica opera di Charles-Édouard Jeanneret in Italia. A raccontarci l’allestimento che ha rispettato il recente restauro è l’architetto Jacopo Gresleri
Phoenix. Il Padiglione de l’Esprit Nouveau tra ricostruzione e restauro è il titolo della mostra che ripercorre la storia della costruzione dell’edificio bolognese, replica di quello presentato da Le Corbusier nel 1925 all’Exposition des Arts Decoratifs et Industriels Modernes a Parigi. Realizzato a Bologna nel 1977 grazie a Giuliano Gresleri, Glauco Gresleri e José Oubrerie, da più di un anno è stato riaperto al pubblico dopo un complesso intervento di restauro. La mostra, a cura di Maria Beatrice Bettazzi, Jacopo Gresleri e Paolo Lipparini con la consulenza di Giuliano Gresleri, accompagna il visitatore attraverso le fasi di realizzazione del Padiglione.
I DISEGNI PROTAGONISTI
Sono i disegni, provenienti dal Fondo dell’Archivio Storico dell’Università di Bologna e da quello privato del professor Giuliano Gresleri, a mostrare la ricerca alla base della ricostruzione dell’edificio originario del 1925, con la stessa attenzione ai dettagli, come infissi, porte, e pavimenti, a cui si dedicava Le Corbusier. In mostra sono presenti anche i plastici eseguiti dagli allievi dell’Atelier di Giuliano Gresleri alla Syracuse University e filmati risalenti al 1977. La mostra fa parte di una programmazione che mette in dialogo l’edificio con l’arte contemporanea, come il progetto giramondo My house is a Le Corbusier di Chistian Chironi e Ungrammatical dell’artista Katarina Djzelar realizzate nello stesso spazio in occasione delle edizioni 2015 e 2018 di Art City Bologna, il programma collaterale ad Arte Fiera, e la serie di eventi performativi messi in atto da Goodiepal & Pals con la curatela di Xing per l’ultima edizione di Live Arts Week.
L’ALLESTIMENTO DELLA MOSTRA
Proprio per tutelare il recente restauro dell’edificio, il progetto di allestimento dell’architetto Jacopo Gresleri propone una struttura indipendente che dialoga con l’architettura, composta da elementi autoportanti e riassemblabili secondo schemi e geometrie differenti. “La mostra è concepita secondo due criteri: lasciare al Padiglione de l’Esprit Nouveau il ruolo principale e realizzare una struttura che non intaccasse le superfici murarie appena restaurate”, afferma l’architetto Gresleri, “ho immaginato, quindi, che i due elementi di cui è costituito il Padiglione potessero esprimere le rispettive prerogative. La cellula abitativa rimane tale, arredata solo dei suoi mobili, come da progetto di Le Corbusier del 1925; mentre il Diorama, al contrario, accoglie l’allestimento, che ha la sua chiave di lettura nella semplicità e nella possibilità di recupero delle strutture”. Il progetto dell’allestimento prevede inoltre che la struttura sia disposta in modo da creare “un cortocircuito nella geometria architettonica dell’edificio, richiamo del ‘Poème de l’angle droit’ di Le Corbusier. Al piano superiore, il percorso si arricchisce di modelli e libri che inquadrano il pensiero di Le Corbusier sul più ampio tema dell’abitare”.
– Ilaria Bulgarelli
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