Non solo architettura. A Orani in Sardegna arriva la mostra di disegni “artistici” di Le Corbusier
Per la prima volta in Italia, arriva una mostra che racconta un aspetto meno noto dell’architetto padre del Modernismo: oltre 60 disegni svelano il lato più artistico di Le Corbusier, ispirati a Picasso e Léger…
Nel 1946 Le Corbusier (pseudonimo di Charles-Édouard Jeanneret-Gris; La Chaux-de-Fonds, 1887 – Roccabruna, 1965), a New York come membro del team internazionale di architetti incaricato della progettazione del Palazzo delle Nazioni Unite, incontra l’artista sardo Costantino Nivola, e allaccia con lui un rapporto di amicizia destinato a durare tutta la sua vita. I disegni che Le Corbusier porta con sé da Parigi o realizza in America costituiranno per Nivola un vademecum di spunti e soluzioni formali, ma soprattutto un esempio di rigore progettuale e di libertà creativa. Attraverso quei fogli, Nivola ricorderà di aver imparato “le regole del gioco, il più bel gioco che l’uomo abbia mai inventato, il gioco dell’arte”. Il prossimo 22 dicembre al Museo Nivola a Orani (NU), inaugurerà Le Corbusier. Lezioni di Modernismo, mostra che presenta, per la prima volta in Italia, disegni di Le Corbusier già nella collezione Nivola, grazie a un progetto della Fondazione di Sardegna e della Fondazione Nivola nell’ambito di AR/S – Arte condivisa in Sardegna. Da un corpus di oltre 300 opere, ne sono state selezionate 64, riunendo per la prima volta i segmenti della raccolta divisa tra Europa e America: la mostra a Orani esplora da un lato l’universo creativo del maestro del Modernismo, dall’altro getta luce su un episodio della sua biografia, ovvero il rapporto con Costantino Nivola, ricco di conseguenze su diversi aspetti della sua opera. Come spiega Antonella Camarda –, curatrice della mostra con Giuliana Altea, Richard Ingersoll e Marida Talamona –, “è affascinante pensare che questa collezione contenga quanto Le Corbusier, all’indomani della guerra, pensava valesse la pena di portare con sé nei suoi viaggi, di salvare dalle rovine del vecchio mondo”.
– Desirée Maida
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