Firenze: sta per partire il rinnovo del Corridoio Vasariano, che riaprirà nel 2022
Fuori tutti i dipinti, tra cui la storica collezione degli autoritratti avviata dal Cardinale Leopoldo de’ Medici nel Seicento; dentro due memoriali storici. Il percorso sopraelevato, progettato da Giorgio Vasari per volere di Cosimo I de’ Medici nel 1565, si appresta a diventare “una passeggiata panoramica ad accesso democratico”
iniziale del corridoio, oltre a rovinare centinaia di quadri degli Uffizi“, ha spiegato il direttore del museo Eike Schmidt. “Ma soprattutto, nel mezzo di quella notte, la mafia si prese brutalmente le vite di cinque persone. L’impresa di rimettere in funzione e in sicurezza
il Corridoio è un monito verso ogni forma di aggressione contro l’umanità e contro il nostro patrimonio culturale, e allo stesso tempo un chiaro segno di speranza nella ripartenza dopo il lungo periodo di chiusure dovute alla pandemia”.
UFFIZI, IL RINNOVO DEL CORRIDOIO VASARIANO
Saranno necessari (almeno) due anni prima che fiorentini e turisti possano accedere al Corridoio Vasariano e conoscerne la rinnovata identità. Nel giorno in cui Firenze rende omaggio all’Elettrice Palatina – artefice dell’atto conosciuto come Patto di Famiglia che ha vincolato in forma indissolubile le collezioni medicee al Granducato di Toscana – il direttore degli Uffizi Eike Schmidt e il Soprintendente Andrea Pessina hanno svelato come cambierà l’iconico passaggio sopraelevato del centro storico fiorentino, presentando il progetto esecutivo esito di un diciotto mesi di studi, ricerche e indagini. Un appuntamento al quale non è voluto mancare neppure il Sindaco Nardella, che ricordando l’“indomabile voglia di innovazione degli uomini del Rinascimento”, si è espresso in termini di “democratizzazione della cultura”. Prima della sua chiusura per motivi di sicurezza, avvenuta nel 2016, il Corridoio era infatti visitabile solo in specifiche occasioni, nonostante l’idea di renderlo accessibile al grande pubblico avesse iniziato a prendere forma già dalla metà degli anni Sessanta del secolo scorso. Al termine dell’anno e mezzo di lavori annunciati oggi, che comprendono interventi di allestimento, di climatizzazione, di messa in sicurezza, consolidamento strutturale e un piano per la piena accessibilità, lo storico passaggio verrà invece aperto in via ordinaria. Gratis per le scolaresche, sarà accessibile – su prenotazione – previo pagamento di un biglietto pari a 45 euro (in alta stagione) e a 20 euro (in bassa stagione); i giorni di apertura saranno gli stessi del complesso degli Uffizi, con l’integrazione dei due lunedì al mese in cui è visitabile il Giardino di Boboli.
INTERVENTI PER 10 MILIONI DI EURO
Per passare dal progetto esecutivo all’affidamento dei lavori e, quindi, alla cantierizzazione, sarà necessario attendere la gara indetta di Invitalia, agenzia incaricata di seguire l’intera procedura. Già finanziati, i dieci milioni di euro necessari per l’esecuzione dell’opera incideranno in maniera significativa sulle attuali condizioni del Corridoio, con modifiche in termini di accessibilità, sicurezza, climatizzazione, illuminazione e videosorveglianza. Rampe, pedane e ascensori ridurranno i dislivelli di quota e consentiranno l’accesso ai disabili; saranno realizzati i servizi igienici, verranno installati gli impianti di riscaldamento e di climatizzazione. L’accesso al percorso di visita avverrà dalla Galleria degli Uffizi – piano terreno, ala di Ponente –; sarà monodirezionale e si concluderà a Palazzo Pitti. Condizione indispensabile per la riapertura sarà la realizzazione di cinque uscite di sicurezza; il piano di prevenzione antisismica include un’opera di consolidamento strutturale. Per quanto attiene gli spazi interni, sarà interamente smontato e rimontato il cotto antico.
ARCHITETTURA SENZA VOLTO (E SENZA PIÙ DIPINTI)
All’interno di quella che il Soprintendente Pessina ha paragonato ad “architettura senza volto, senza facciate, nascosta e capace di rivelare aspetti incogniti, come accaduto in questi mesi di ricerche” non saranno più visibili gli oltre 700 dipinti da decenni conservati al suo interno. In particolare, la storica Collezione degli Autoritratti delle Gallerie degli Uffizi – avviata nel Seicento dal Cardinale Leopoldo de’ Medici, figlio del Granduca Cosimo II, progressivamente cresciuta con gli autoritratti dai più grandi artisti di ogni epoca fino all’età contemporanea – perderà la sua collocazione nel Corridoio Vasariano per occupare alcune sale nella Galleria delle Statue e delle Pitture di prossima ultimazione. Cosa sarà dunque possibile ammirare nel passaggio voluto da Duca Cosimo I de’Medici nel 1565 in occasione del matrimonio del figlio Francesco con Giovanna d’Austria, che ha consentito ai “signori della città” di accedere dalla loro residenza privata di Palazzo Pitti fino alla sede del governo, in Palazzo Vecchio? “Abbiamo voluto che questo eccezionale bene culturale potesse essere accessibile davvero a tutti, in completa sicurezza, in modo da poter offrire a chiunque lo desideri una passeggiata nel cuore dell’arte, della storia e della memoria di Firenze”, ha sottolineato Schmidt, introducendo le peculiarità del nuovo allestimento.
ANCHE DUE MEMORIALI STORICI
Dal Corridoio si potrà, in primis, ammirare Firenze come mai è stato possibile farlo fino ad oggi: percorrendo quella che diverrà una “passeggiata panoramica”, i visitatori godranno di vari scorci inediti sulla città: verranno infatti aperte 73 finestre, in larga parte oscurate per esigenze espositive legate proprio ai dipinti. Alla trentina di sculture antiche già presenti andranno a sommarsi le iscrizioni greche e romane, attualmente nei depositi, e gli affreschi cinquecenteschi, voluti da Vasari, che decoravano l’esterno delle volte del Corridoio; staccati alla fine dell’Ottocento, sono stati successivamente presentati solo in mostre temporanee.
Compiendo un balzo in avanti nel tempo, infine, nel percorso sarà possibile soffermarsi su due momenti storici drammatici del Novecento fiorentino. Alla strage di stampo mafioso di via Georgofili, avvenuta nel 1993, e alla devastazione del centro storico cittadino nel corso dei bombardamenti del 1944, saranno infatti dedicati due memoriali, il cui sobrio allestimento prevede fotografie in maxi formato, posizionate su strutture metalliche. “L’occasione della sua riapertura costituirà una misura chiave per il turismo di Firenze e dell’Italia: sarà ossigeno per l’intero settore e contribuirà a creare nuovi posti di lavoro nel comparto e nel suo indotto”, ha precisato anche Schmidt, annunciando che secondo le stime del museo da lui diretto – il più visitato in Italia anche nel 2018 – i visitatori del Corridoio potrebbero essere 500mila ogni anno.
– Valentina Silvestrini
*Articolo aggiornato il 12 marzo 2021
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati