Svolta in realtà aumentata per le Serpentine Galleries: arriva il bando Augmented Architecture
In attesa di conoscere chi sarà il progettista del prossimo Serpentine Pavilion, l’istituzione ha lanciato un’open call internazionale finalizzata allo sviluppo di strutture innovative da “sperimentare in realtà aumentata” la prossima estate
C’è anche l’architetto David Adjaye, alla cui produzione è dedicata la retrospettiva Making Memory appena inaugurata al Design Museum di Londra – che sarà prossimamente recensita da Artribune -, tra i promotori dell’open call Serpentine Augmented Architecture. Lanciata nei giorni scorsi dalle Serpentine Galleries, in collaborazione con Google Arts & Culture, l’iniziativa si rivolge a professionisti, designer, sviluppatori di giochi, artisti e creativi di tutto il mondo: la “sfida” comune è concepire una struttura innovativa, da sperimentare rigorosamente in realtà aumentata. In antitesi rispetto a quanto avviene con l’affidamento dell’incarico per la progettazione del tradizionale padiglione estivo, questo concorso ricorre dunque alla formula delle candidature spontanee e incoraggia la comunità internazionale di riferimento a superare la dimensione fisica e tangibile dell’architettura, per intraprendere una sfida inedita. “Stiamo cercando progetti che abbracciano la tecnologia, che tengano in considerazione come la realtà aumentata potrebbe trasformare la nostra esperienza spaziale, sociale e strutturale della città, ora e in futuro”, specifica il brief della competizione, alla quale è possibile candidarsi entro il 25 febbraio.
REINVENT – RETHINK – REACTIVATE
Oltre a definire il ruolo della realtà aumentata come “significativo all’interno della pratica architettonica”, il bando di concorso prova a delimitare il perimetro entro il quale i partecipanti potranno operare, evitando così la dispersione di energie, tempo e risorse. Tre le “provocazioni”, restituite nella forma di domande, con le quali i candidati sono infatti chiamati a misurarsi. In primis: “In che modo la tua proposta reinventa la città?”. Un interrogativo attraverso il quale i soggetti organizzatori intendono stimolare verso la formulazione di ipotesi che incarnino modalità alternative di “impiego” dell’ambiente urbano, frutto di una preventiva riflessione sui limiti e sul potenziale della città “tradizionale”. Sul tema del ripensamento della spazialità si focalizza la seconda sollecitazione, che fa leva su una condizione imprescindibile: “in realtà aumentata le idee non hanno più bisogno di essere legate a spazio, tempo o gravità. La vostra proposta”, chiarisce il bando, “dovrebbe essere guidata da una riconsiderazione di queste condizioni”. Dalla dimensione fisica non si può invece sottrarre il luogo in cui la proposta vincitrice sarà di fatto presentata, ovvero la sede stessa dell’istituzione londinese, come noto, “situata in un parco pieno di vita, con oltre 12 milioni visitatori ogni anno, in una città globale”. Per questo, gli organizzatori invitano i partecipanti a domandarsi in quale modo il loro intervento “sarà in grado di riattivare il sito?”. La Serpentine Augmented Architecture sorgerà proprio accanto al Serpentine Pavilion 2019, nei Kensington Gardens.
LA GIURIA E I RICONOSCIMENTI
Oltre allo già citato autore dello Smithsonian National Museum of African American History and Culture di Washington, museo che nei giorni scorsi si è aggiudicato uno degli AIA Institute Honor Awards 2019, la giuria chiamata a scegliere il vincitore è formata, tra gli altri, da Hans Ulrich, Direttore Artistico Serpentine Galleries; da Yana Peel, CEO Serpentine Galleries; da Amit Sood, Direttore Google Arts & Culture e da Virgil Abloh, artista e fashion designer dagli interessi – e incarichi – compositi. Il team o il singolo progettista che si aggiudicherà il concorso riceverà un premio in denaro pari a 3000 sterline, oltre alla realizzazione dell’opera, affiancato dal supporto tecnico e curatoriale dell’istituzione, e ad altri benefit; ai finalisti verrà invece riconosciuto un corrispettivo economico di 800 sterline.
– Valentina Silvestrini
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