A Bologna cresce Opificio Golinelli: inaugurato l’incubatore-acceleratore G-Factor
Progettato dal team di diverserighestudio, il nuovo edificio va ad aggiungersi all’Opificio Golinelli, ultimato nel 2015, e al Centro Arti e Scienze Golinelli, nato nel 2017.
Sono Biocompatibility Innovation, BionIT Lab, ComplexData, Diamante s.r.l., enGenome, Genoa Instruments, HIPatch, Holey e Relief le start up che, nel giro di qualche settimana, verranno accolte all’interno del nuovo incubatore-acceleratore G-Factor. Selezionate da un team di scienziati ed esperti, tramite un bando lanciato nel 2018, occuperanno parte dell’edificio inaugurato nei giorni scorsi a Bologna. Si tratta del “terzogenito” del complesso sorto per volontà della Fondazione Golinelli, a sua volta promossa dall’imprenditore e filantropo Marino Golinelli un trentennio fa. Dopo l’Opificio Golinelli, aperto nel 2015, per il quale lo studio di architettura diverserighestudio ha curato la riqualificazione di uno spazio industriale ora occupato da laboratori, aule didattiche, uffici, spazi per workshop, e il più recente Centro Arti e Scienze Golinelli, lo spazio di “immaginazione e sperimentazione” di circa 700mq concepito dallo studio Mario Cucinella Architects, il nuovo volume arricchisce l’area con ulteriori 5.000mq. Nel complesso, quindi, la “cittadella” bolognese dedicata alla conoscenza, all’innovazione e alla cultura dispone di una superficie a 14.000mq per le sue attività e iniziative. E Bologna si conferma una città dall’esprit autenticamente ‘americano’, dove i grandi imprenditori, nella seconda metà della loro vita, decidono di restituire alla società – massicciamente anche a livello finanziario – ciò che hanno ottenuto.
IL PROGETTO ARCHITETTONICO
Per diverserighestudio – fondato nel 2003, a Bologna, dagli architetti Simone Gheduzzi, Nicola Rimondi e Gabriele Sorichetti – si tratta di un “ritorno” nel sito di via Paolo Nanni Costa. Lo studio, attualmente impegnato, tra gli altri incarichi, nel restauro e nella rifunzionalizzazione del MAF-Museo Archeologico Nazionale di Ferrara e nell’allestimento del Padiglione Internazionale della Musica per FabrianoCreativa Città dell’UNESCO, atteso per giugno 2019, dopo il precedente progetto dell’Opificio Golinelli questa volta ha concepito una “serra connettiva”. Nelle parole di Gheduzzi “questa architettura, metafora di una città complessa, si è cimentata nello sperimentare la progettazione delle forme nel tempo. Abbiamo superato la consolidata idea moderna di uno luogo finito e non modificabile a favore della facoltà di adattarsi delle imprese ad uno spazio in continuo divenire“. L’articolazione funzionale di G-Factor, che ha come scopo “la formazione della cultura d’impresa in tutti i settori anche attraverso la progettazione e l’erogazione di servizi volti a creare una nuova imprenditorialità ad alto contenuto innovativo, scientifico e tecnologico”, si riflette in un ambiente mutevole, altamente adattabile alle esigenze delle realtà aziendali che si susseguiranno al suo interno.
UNA SERRA CONNETTIVA, ALTAMENTE ADATTABILE
La necessità di garantire la piena riconfigurazione dello spazio si traduce in un programma distributivo che, accanto alla già citata serra, intesa come una “infrastruttura della mobilità e pensata per essere percorsa anche da robot”, prevede quattro cluster di lavoro di pari dimensioni, disposti su due livelli e adattabili. L’ausilio di partizioni mobili in arredo consentirà infatti progressive suddivisioni, divenendo sinonimo di massima flessibilità per le imprese ospitate. Colpisce l’identità cromatica degli interni: il progetto della luce e del colore, infatti, è stato curato tenendo conto dell’impiego di tinte capaci di stimolare la creatività degli utenti e, nello stesso tempo, di contribuire alla riduzione dei tempi di apprendimento e produzione. Da segnalare, infine, che oltre alle start up citate, nel nuovo G-Factor prenderà sede il Competence Center BI-REX (Big Data Innovation & Research EXcellence): istituito a dicembre 2018 e risultato del partenariato pubblico-privato tra 57 soggetti, è il primo a partire tra gli otto Centri di Competenza selezionati dal Ministero per lo Sviluppo Economico. Per Andrea Zanotti, che dal 2016 presiede la Fondazione Golinelli, nel nuovo edificio “si rispecchia e riassume al contempo un’idea forte, una progettualità che vuole mettere insieme e ibridare il momento della formazione, quello dell’alta ricerca, quello relativo ai rapporti tra arte e scienza“.
– Valentina Silvestrini
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