NewItalianBlood. 10 anni a sostegno della giovane architettura italiana
Nato su impulso di Luigi Centola e Paolo De Riso, il portale NIB ha celebrato il traguardo del decennale con una maratona di speech brevi e con la mostra itinerante “Progettare l’Italia” al Macro di Roma. Un bilancio di questi anni di attività nell’intervista agli ideatori dell’iniziativa.
Partiamo dal nome, incredibilmente evocativo (“Nuovo Sangue Italiano”). Un acronimo in inglese, che però fa capire subito la tipologia di ricerca, orientata oltre i confini nazionali: nuovi talenti, nuova linfa vitale. Come venne l’idea?
Nuovo sempre per pensiero, strategie e avventure, non necessariamente di giovane età. Sangue per combattere una battaglia sempre necessaria per trasparenza, legalità e merito. Italiano con amore, fiducia e speranza, nonostante tutto, nel nostro Paese e nell’Architettura. L’idea alla base di NewItalianBlood.com, era, ed è, di poter condividere sul web ‒ prima e oltre Facebook e altri portali ‒ in tempo reale immagini e testi per creare una community di progettisti, formare e valorizzare i giovani talenti, organizzare concorsi online trasparenti, veloci ed economici.
Sia tu che l’ingegner De Riso siete di Salerno. Una bella sfida partire da un contesto periferico ‒ lontano cioè dalle canoniche polarità ‒, seppur molto vitale, e costruire un sistema virtuoso di promozione del contemporaneo. Sei soddisfatto dei risultati raggiunti? Cosa rifaresti?
È sempre bello, utile e sorprendente per gli architetti collaborare con gli ingegneri. Siamo entrambi nati a Salerno, ma quando ci venne l’idea del portale NewItalianBlood.com ‒ che oggi raccoglie oltre 25mila progetti ‒ eravamo a Roma, a casa di Paolo a Centocelle. Volevamo utilizzare le potenzialità della rete per far emergere un network professionale aperto e dimostrare di poter organizzare e gestire online concorsi di qualità, trasparenti, con costi ridottissimi, invitando i migliori giurati da tutto il mondo con rimborsi irrisori rispetto alle spese di viaggio e tempo. È semplice e possibile, basta volerlo: lo abbiamo dimostrato più volte.
Cosa non rifaresti se tornassi indietro?
Abbiamo sbagliato a gestire e non organizzeremo più concorsi per amministrazioni, enti o privati che non dimostrano la chiara intenzione di affidare ai vincitori l’incarico per lo sviluppo dei progetti e la realizzazione delle opere.
In questi dieci anni è stata fondamentale la tua attività di mappatura e scouting: molti degli studi passati sotto la lente di NIB si sono poi affermati. Questo vuol dire avere una grande sensibilità nel captare le nuove energie in circolazione e la direzione che stanno prendendo. Come è cambiato il mondo della giovane progettazione in questi dieci anni?
L’Italia ha sempre avuto tanti bravi progettisti e giovani talenti che hanno prodotto centinaia di opere importanti e significative. Tuttavia oggi, a causa della crisi e del sistema dei concorsi ‒ giurie incluse ‒, che andrebbe ripensato dalla base, sia per la quantità che nella qualità, manca la possibilità di rischiare e, talvolta, anche di sbagliare, come accade in altri Paesi. Di conseguenza per l’architettura e i progettisti italiani diventa sempre più difficile crescere a livello internazionale per affiancare e sostituire i Maestri. Inoltre le nostre facoltà di architettura, troppo spesso, non offrono la possibilità di confrontarsi realmente con la sperimentazione e la costruzione; mancano i passaggi fondamentali dalla teoria e dal disegno alla pratica: sviluppo esecutivo, sostenibilità, dettagli, cantiere e nuovi software.
A proposito di nuovi progettisti: NIB è una piattaforma ormai riconosciuta anche per la sua intensa attività di formazione, attraverso i master. Ci racconti questo aspetto? Proprio per realizzare un ponte tra università e mondo del lavoro nel 2013 abbiamo fondato la Scuola di Architettura Strategica NewItalianBlood, organizzando cinque edizioni di master professionali che adattano all’Italia il metodo didattico anglosassone learning by doing.
Quali sono le novità sul fronte formativo?
I nuovi master NIB Architettura Ambiente e Progettazione Bim nel 2019-2020 si terranno eccezionalmente all’interno della Stazione Marittima progettata da Zaha Hadid, simbolo della città di Salerno e dell’Italia che guarda al futuro e alla bellezza. Con i master continueremo a lavorare su un tema sociale molto delicato come il riuso dei beni confiscati (ne abbiamo già sviluppati più di trenta in Campania, alcuni dei quali finanziati e in via di realizzazione) insieme con Agrorinasce e diversi comuni. E poi proveremo a vincere un concorso internazionale con i giovani. Sarà interessante vivere per cinque mesi gli spazi fluidi informali per la nostra idea di alta formazione organizzata come un superstudio-laboratorio multidisciplinare con architetti, ingegneri e designer. Verranno a trovarci i migliori progettisti italiani per confrontarsi all’interno di questo edificio magico che inquadra il lungomare e la Costiera Amalfitana. I giovani talenti potranno partecipare con borse di studio sul merito o con Borse Torno Subito Regione Lazio, Pass Laureati Regione Puglia e Voucher Regionali.
Un tema caldo, che vi sta a cuore, è finito anche al centro della cronaca: i concorsi. Per gli architetti è sempre stato uno strumento potente per mettersi alla prova e sperimentare nuovi idee; molti quelli segnalati sul portale. Qual è, per te, il loro ruolo oggi e in che situazione ci troviamo adesso?
Abbiamo organizzato oltre venti concorsi e, come accennavo, siamo stati i primi in Italia a utilizzare la gestione integrale online. Purtroppo le amministrazioni pubbliche negli ultimi tempi appaiono investire poche risorse e scarsissima cura nella programmazione delle opere e nella scelta dei giurati; i progettisti di conseguenza non possono che adeguarsi al ribasso. Tra un paio di mesi valuteremo se le giurie, per la prima volta sorteggiate dall’ANAC a partire da un albo online di professionisti competenti, saranno in grado di rivoluzionare il sistema. Confidiamo in sindaci, amministratori e imprenditori lungimiranti in grado di programmare con visione e coraggio per realizzare e gestire opere utili per la collettività e la competitività dei territori.
C’è qualche nome in particolare su cui scommetteresti oggi?
Scommetterei sul progetto e sull’architettura come strategia. Punterei su tutti gli studi che hanno il coraggio di investire, rischiare e avere la capacità di incassare le indispensabili sconfitte per poi rialzarsi facendo tesoro dall’esperienza e vincere concorsi, soprattutto all’estero. In Italia per fare il nostro mestiere bisogna essere tenaci, pazienti e soprattutto longevi! Da sempre competere è l’unico modo per vedere realizzati progetti realmente originali e innovativi: lo sanno bene i 200 studi premiati da NIB dal 2009 al 2019 che abbiamo ospitato in una bellissima giornata di festa, ascolto, proposte e confronto al Macro di Roma, lo scorso 2 marzo. Questi 200 studi (oltre 500 progettisti) rappresentano il presente e il futuro dell’architettura italiana.
Tre parole per descrivere NIB.
Necessità; innovazione; bellezza.
Progetti futuri?
È giusto lasciare in eredità ai giovani lo sviluppo e la naturale evoluzione di NewItalianBlood 2.0 con i concorsi, le mostre, i workshop, i premi per i giovani talenti under 35 e per le tesi di laurea in progettazione under 30 con le borse di studio. Continueremo a lavorare per affermare il merito e il talento sulla traccia dello schizzo-messaggio dal titolo Futuro Trasparente che ci ha inviato per la mostra il Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone. Per il futuro prossimo, oltre all’organizzazione di un concorso simbolo per il riuso di beni confiscati alla camorra, ho due obiettivi. Il primo è migliorare sempre più i master della Scuola NIB ‒sarebbe bello diventasse l’Architectural Association italiana ‒ insieme agli amici che sono parte della Faculty: Alvisi Kirimoto, Labics, Obr, Alfonso Femia, Mauro Piantelli, Giovanni Vaccarini, Antonella Mari, Luca Peralta, Giovanni Bellaviti, Santo Marra, Raffaele Cutillo e tanti altri. Il secondo è realizzare i progetti di imprenditori illuminati nonché i concorsi vinti da Centola & Associati nella nostra bellissima Regione: Napoli, Salerno, Costiera Amalfitana, Costa del Sele, Cilento, Litorale Domitio, Giugliano, Castel Volturno, Santa Maria La Fossa.
‒ Giulia Mura
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati