Open House Milano 2019: weekend nel segno dell’architettura durante Milano Arch Week
Evento satellite della Milano Arch Week, OHM 2019 torna sabato 25 e domenica 26. Oltre 300 guide condurranno alla scoperta del patrimonio architettonico - in costante evoluzione - della città. Nel circuito sono inclusi anche edifici di recente costruzione, infrastrutture, cantieri ed esempi di rigenerazione urbana
Conto alla rovescia per la quarta edizione di Open House Milano, declinazione della kermesse nata a Londra nel 1992, alla quale aderiscono attualmente 45 città su scala globale. Oltre che per la collaborazione attivata per la prima volta con Milano Arch Week, quest’anno l’appuntamento si caratterizza per l’attenzione riservata ai processi – in corso o di recente conclusione – che stanno plasmando il volto della città. Gli oltre 100 siti aperti saranno accessibili – come sempre, tramite visite guidate gratuite – nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 maggio, concedendo a milanesi e turisti, addetti del settore e non, l’opportunità di comprendere la qualità e varietà dell’architettura “dal vivo”. Con l’obiettivo di “promuovere il tema della città aperta e inclusiva, facilitando il dialogo fra pubblico e privato, fra cittadinanza e impresa“, i cittadini avranno la possibilità di acquisire maggiore consapevolezza della pluralità dei luoghi – della cultura, della produzione, dell’abitare, storici, recenti o in fieri – di Milano. La – confermata – collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Milano si è tradotta nell’inclusione nel circuito di itinerari selezionati dalla sua Fondazione, tra cui quello dedicato ai siti progettati da architetti under 40 e/o rilevanti dal punto di vista della sostenibilità ambientale o sociale; previsto anche un focus sulla riqualificazione delle zone periferiche. Tra le possibilità offerte dal programma – come da tradizione esteso a tutti i sei antichi sestieri milanese e quest’anno legato al filone tematico dell’acqua, intesa come elemento in grado di plasmare l’identità paesaggistica cittadina – abbiamo selezionato cinque “micro-storie”, relative ad altrettanti siti meritevoli di essere conosciuti.
-Valentina Silvestrini
www.openhousemilano.org/programma-2019
MILANO CHE VERRÀ
Bisognerà attendere il prossimo triennio per viaggiare lungo la M4 o “Linea blu”. La nuova metropolitana di Milano connetterà il centro storico con la parte Est (Q.re Forlanini e Aeroporto Linate) e con la parte Ovest (Q.re Lorenteggio e Stazione San Cristoforo). Nel weekend di OHM 2019, sarà intanto possibile visitare la Stazione Linate, la prima a entrare in esercizio a gennaio 2021 (con le prime tre fermate, da Linate fino a Forlanini Fs). Un’occasione per capire come nasce un’infrastruttura per la mobilità collettiva e avere un’anticipazione della città del futuro.
OLTRE IL CENTRO: VIAGGIO NELLE PERIFERIE MILANESI
Negli anni scorsi le periferie milanesi hanno ispirato un progetto dedicato – l’ormai noto Super Festival delle Periferie -; rivestono un ruolo centrale anche nell’edizione 2019 di OHM. Del resto, è proprio in queste porzioni della città che continuano a essere intrapresi processi di trasformazione nei quali il contributo tecnico degli architetti si combina a quello offerto da altre professionalità. Inaugurato di recente – il 21 maggio 2019 -, RI.ABI.LA. ovvero Riabilito, Abito, Lavoro è il centro polifunzionale dell’Associazione L‘Impronta Onlus. Riunisce nella stessa sede – l’Ex Centro Parrocchiale Vittoria – un centro diurno disabili, tre alloggi di housing sociale, un alloggio minori con disabilità, un micronido, un centro per attività di formazione al lavoro di persone fragili, un piccolo edificio denominato “botteghe” (ospiterà un bar, un punto vendita prodotti agricoli a km zero e un parrucchiere) e una sala polifunzionale per eventi aperta alla comunità. L’intervento è stato curato dallo studio RKTTS (Arch. Lorenzo Facchini; Arch. Matteo Martini) e costituisce “un esempio concreto di riqualificazione urbana di un’area periferica della città di Milano, che, attraverso il recupero e riuso di un immobile obsoleto, ridona al quartiere un nuovo fulcro urbano di servizi dedicati alla persona”.
ALLA SCOPERTA DEGLI INTERNI MILANESI
Era il 2017 quando l’architetto Maria Pilo di Boyl concludeva la ristrutturazione di un appartamento di ringhiera, risalente all’Ottocento, in zona Ticinese. I proprietari, una coppia di diplomatici, desideravano una dimora nella quale poter raccogliere gli oggetti collezionati in giro per il mondo, nel corso della loro vita. Le ridotte dimensioni della casa non hanno costituito un ostacolo per la progettista, che è riuscita ad armonizzare manufatti africani, mobili settecenteschi, arredi di arte contemporanea, il murales a tutta parete di Alfonso Orombelli e perfino le memorie della terra natale del padrone di casa: il Chianti Senese. Si tratta di uno degli appartamenti privati compresi nel percorso interior di OHM 2019: un’occasione – davvero rara – per mettere piede in spazi domestici unici o insoliti, talvolta ricavati in spazi con precedente funzione industriale.
DOVE L’ARTE ABBRACCIA L’ARCHITETTURA
Oltre ai musei, alle gallerie, ai siti deputati alla produzione e all’esposizione, in quali altri luoghi della città di Milano si possono cogliere espressioni salienti dell’abbraccio tra arte, design, artigiano e architettura? Nel circuito messo a punto dal magazine Living, un posto d’onore spetta alla casa-studio-showroom di Antonio Aricò: uno spazio eclettico, per la doppia funzione, ma soprattutto per “la personalità del suo creatore, per cui il design racchiude molteplici e diversi valori, tra cui l’intersezione tra la funzionalità degli oggetti e le emozioni umane. L’immaginario spontaneo e accogliente del Sud si manifesta nella sua casa-studio tra toni naturali, piante e il calore del legno, in armonia tuttavia con la parte più industriale e razionale che rappresenta le sue radici nordiche, tra rigore ed elegante minimalismo.”
RISCOPRENDO I PALAZZI STORICI
Palazzo Clerici, Rifugio Antiaereo di Piazza Grandi, lo Studio Museo Francesco Messina, Casa Mangini Bonomi e Palazzo Castiglioni sono parte integrante del patrimonio architettonico storico di Milano. Quest’ultimo, in particolare, aperto al pari degli altri nelle giornate di OHM 2019, viene considerato un edificio-manifesto del Liberty milanese e italiano. Venne realizzato tra 1900 e il 1903, su progetto dell’architetto Giuseppe Sommaruga; a commissionarlo fu l’ingegner Ermenegildo Castiglioni, che in quest’opera investì parte della (cospicua) eredità ricevuta alla scomparsa del nonno.
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