Firenze: al via la lunga estate 2019 alla Manifattura Tabacchi
Il corposo – e trasversale - team di Manifatture Tabacchi ha presentato i nuovi spazi ricavati nel Building 9 e il vasto programma di eventi per i prossimi mesi, parte integrante dell'Estate Fiorentina. Tutte le novità.
Gli ex complessi industriali sono una risorsa sempre più utilizzata per la creazione di hub urbani in cui riunire arte, cultura e business. Grazie alle volumetrie imponenti, questi luoghi sono quasi delle città nella città, “enclave creative” da cui far partire importanti riqualificazioni, immobiliari e contenutistiche. Proprio la rigenerazione è il filo conduttore del progetto della Manifattura Tabacchi di Firenze, stabilimento produttivo dismesso il 16 marzo 2001 (alle 16:43 precisamente, orario di produzione dell’ultima sigaretta). 100 mila metri quadrati totali, suddivisi in 16 fabbricati, pensati come nuovo spazio della contemporaneità e della sperimentazione, connesso con il mondo, sostenibile e creativo: un incubatore di innovazione per la città e una nuova eccellenza internazionale, così come previsto dal masterplan curato dagli olandesi Concrete in collaborazione con i progettisti milanesi PiuArch, chiamati in corsa per dare sostegno al suo sviluppo.
ENTRA IN USO IL BUILDING 9
“Il progetto B9 è il prototipo della Manifattura di domani: ce lo siamo immaginato come un luogo aperto a tutti, complementare al centro storico, contemporaneo, un polo culturale e artistico dove l’arte del fare è protagonista”, ha dichiarato Giovanni Manfredi, Managing Director Aermont Capital LLP, il fondo immobiliare che sta portando avanti l’operazione, presentando gli spazi riattivati del Building 9. “Qui si tratta in primis di metodo: non è un progetto che ‘atterra’ a Firenze ma che viene alimentato dalle persone che, frequentandolo, lo renderanno un luogo vitale”, ha aggiunto. Il progetto di riqualificazione, che mira ad esaltare il contenuto più che il contenitore, è stato seguito da Q-bic, studio di architettura fiorentino fondato nel 2005 dai fratelli Luca e Marco Baldini. Per valorizzare l’identità industriale del complesso sono state recuperate le testimonianze dell’architettura storica dell’edificio; i segni del tempo sono stati volutamente mantenuti – come, ad esempio, le pareti con i vecchi intonaci, i pavimenti con le consumate mattonelle in klinker – o riutilizzati per nuovi usi. Quest’ultimo è il caso delle bellissime finestre recuperate da un altro fabbricato e ora diventate le porte a bilico che delimitano i box commerciali; i vecchi pozzetti sono diventati i nuovi lavabi dei bagni, così come molti elementi in ferro. All’interno di B9 si sono insediati atelier, laboratori, realtà commerciali (Baba ceramics, Canificio, Duccio Maria Gambi, Mani del Sud, Superduper Hats, Mono, Birrificio Valdarno Superiore, Bulli&Balene e Soul Kitchen), makers, un bistrot, spazi di co-working; allestiti anche gli spazi esterni, con un orto, un children’s garden, un palco per eventi e un’area degustazioni. Nel complesso l’operazione immobiliare (un investimento di circa 250 milioni di Euro, si dice) punta a rendere MT un polo sia diurno che notturno per arte, artigianato, eccellenza, formazione, curatela, sostenibilità ambientale e imprese creative; tra le altre realtà, includerà il nuovo The Student Hotel di Firenze e una sede del Polimoda (ubicato nell’edificio 6).
PRONTA LA FABBRICA DELL’ARIA DI STEFANO MANCUSO
In B9 è stato coinvolto anche Stefano Mancuso, scienziato inventore della neurobiologia vegetale, docente e attualmente consulente per l’amministrazione Nardella alle politiche di sostenibilità ambientale. Coadiuvato da Antonio Girardi, architetto del team di PNAT – inspired by plants, spin off accademico attivo dal 2014, per MT ha concepito l’installazione La fabbrica dell’aria. “Si tratta di uno spazio che aiuta il benessere e la qualità architettonica: un grande depuratore di aria urbana e indoor. – Ha raccontato – Come funziona? Un volume vetrato, da 40 mq, racchiude a sua volta 4 teche, che non sono altro che depuratori super efficienti, in grado di abbattere il 98% degli inquinanti aerei, dai PM10 ai VOX. Tutto questo grazie alle piante selezionate e al loro potente metabolismo, capace di filtrare le sostanze e restituirci aria qualitativamente molto migliore. Per dimostrare che si tratta di una macchina utile e non solo esteticamente piacevole, abbiamo fissato un monitor su cui è possibile osservare e leggere i risultati chiari di questa efficienza ambientale, grazie a sensori che mostrano i valori in entrata e in uscita.” Grazie alla combinazione unica di design e botanica, la Fabbrica dell’Aria è un modello innovativo, scalabile e ripetibile che aumenta in maniera esponenziale la capacità naturale delle piante di rimuovere gli inquinanti presenti negli spazi abitativi, commerciali e di lavoro. Il primo prototipo è stato realizzato in Manifattura Tabacchi; tale sistema che potrebbe essere applicato anche su scala urbana, per tentare di restituire alle nostre città una qualità dell’aria ottimale.
L’ESTATE 2019 DELLA MANIFATTURA TABACCHI
70.000 presenze attese; 1.500 persone ospitabili nell’area; 85 giorni di apertura, 55 giorni di programmazione quotidiana; 30 giorni di festival e grandi eventi; 3000 mq tra ambienti interni ed esterni, 0 bicchieri usa e getta (per contribuire alla sostenibilità ambientale del progetto durante gli eventi di B9 verranno utilizzati solo bicchieri lavabili: questi i numeri che identificano l’offerta estiva della MT. L’idea di base? Smetterla di invidiare realtà come Berlino, Londra e New York, creando, anche a Firenze, un “luogo di frontiera privo di frontiere”. Il vecchio deposito vendita sigarette, accessibile dal civico 33 di via delle Cascine, promuove l’attivazione dei suoi spazi attraverso un fitto calendario di progetti e iniziative rivolte al quartiere e alla città. Tantissime le collaborazioni locali e internazionali coinvolte per animare gli spazi. In particolare si segnalano quelle attivate con Boiler Room – network globale che organizza live dj set in tutto il mondo -, con 4:3 – innovativa piattaforma per film e videoarte soprannominata “Netflix for the underground” -, con i festival Many Possible Cities – in programma a luglio, per indagare insieme il futuro delle città- e God is Green, a settembre. Come avevamo anticipato, fino al 20 luglio sarà possibile visitare Plastic Dreams, percorso di 9 video installazioni curato da Amar Ediriwira e Gennaro Leone con l’obiettivo di “aprire varchi attraverso tecno utopie, distopie artificiali e realtà suggestive”.
ANCHE LA NUOVA MOSTRA DI TOAST
E, infine, prosegue l’esperienza di TOAST Project Space, luogo di riflessione sui linguaggi, sulle pratiche della contemporaneità e lo scambio di esperienze nato con l’obiettivo di colmare una distanza esistente tra pubblico e opera d’arte, attraverso una militanza e una rigenerazione costante del dialogo tra artista, critica e pubblico. Nato nell’ex casotto della portineria nella Manifattura Tabacchi di Firenze, da un’idea dell’artista Stefano Giuri durante le residenze d’artista promosse da MT, dal 26 giugno ospiterà Swan Lake and Swan Dance di Guendalina Cerruti, artista contemporanea che vive e lavora a Londra, che raccoglie il testimone da Marco Ceroni, autore dell’esposizione NOW NOW.
-Giulia Mura
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