Il New Museum di New York raddoppia i propri spazi con un progetto firmato da Rem Koolhaas
L’istituzione diretta da Massimiliano Gioni svela come sarà la nuova ala del museo progettata dall’archistar Koolhaas e adiacente all’edificio realizzato nel 2007 da Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa
Nel 2017 il New Museum – istituzione museale che si trova a New York, per la precisone a Downtown sulla Bowery all’altezza del Lower East Side, con la direzione artistica dell’italiano Massimiliano Gioni – annunciava che Rem Koolhaas, in collaborazione con Shohei Shigematsu dello studio di architettura OMA, avrebbe progettato la nuova ala del museo, un edificio che sarebbe sorto al posto di un fabbricato semiabbandonato adiacente al New Museum recentemente acquisito e in parte già utilizzato a spazio espositivo. A distanza di due anni, l’istituzione newyorchese rivela i dettagli dell’edificio di prossima costruzione, che andrà a integrarsi con quello già esistente commissionato nel 2002 agli architetti giapponesi Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa di SANAA e inaugurato nel 2007.
L’AMPLIAMENTO DEL NEW MUSEUM FIRMATO DA REM KOOLHAAS
Il nuovo edificio avrà un’estensione di oltre 5.500 metri quadrati e si svilupperà in sette piani, raddoppiando così l’attuale spazio espositivo del museo. Comprenderà tre piani di gallerie, spazi pensati per attività rivolte al pubblico, una sede per l’incubatore culturale NEW INC e nuovi servizi. La nuova ala del museo progettata da OMA, in particolare, è concepita per essere parte integrante della vita del quartiere, aperta al pubblico: a partire dalla sua facciata in vetro stratificato con rete metallica (e in continuità con la facciata di SANAA anche se non si capisce perché non puntare sull’omogeneità e far progettare allo stesso sdtudio giapponese la nuova ala), la cui trasparenza crea un dialogo tra lo spazio interno e quello esterno. La scala dell’atrio e tre ascensori permetteranno la comunicazione tra i sette piani dell’edificio, ognuno dei quali sarà adibito a differenti destinazioni: il pianoterra ospiterà una libreria e un ristorante; secondo, terzo e quarto piano le gallerie espositive; il quinto piano l’incubatore NEW INC; il sesto uno studio per artisti in residenza e un forum per eventi e incontri che prosegue fino al settimo piano. Le nuove gallerie dell’edificio targato OMA saranno collegate alle gallerie dell’edificio SANAA su tre livelli (secondo, terzo e quarto piano), in maniera uniforme e senza discontinuità. L’espansione del museo inoltre darà anche vita al peculiare dialogo tra due costruzioni architettoniche differenti non solo per soluzioni formali ma anche concettuali: da un lato, l’edificio di Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, concepito come una pila scomposta di scatole rettangolari che si sviluppa in verticale, una sorta di metafora della storia e dello spirito dinamico che anima la Bowery; dall’altro, la nuova ala di Rem Koolhaas e Shohei Shigematsu, decisamente più lineare e “aperta”, con la sua facciata trasparente, verso la città e i suoi abitanti e frequentatori. Ai lettori il giudizio sui benefici (o meno) di questo matrimonio. A stare ai randering, l’unicità dell’edificio di SANAA verrà un po’ sacrificata in un pastiche architettonico che attenua l’iconicità di un museo importantissimo per la città dio New York, il primo grande museo ad aprire a Downtown…
Piccola domanda: qualcuno penserebbe mai di edificare una nuova ala – sebbene firmata da un grande progettista – addosso alla facciata del Guggenheim di Wright sulla Fifth Avenue? Non a caso l’ampliamento, lì, è stato fatto sul retro.
IL NUOVO CORSO DEL NEW MUSEUM
L’integrazione fisica dei due spazi corrisponde inoltre alla nuova linea che verrà adottata dal museo, incentrata sulla maggiore integrazione tra la programmazione espositiva e quella didattica, con lo scopo di ampliare il pubblico del museo. “L’edificio ci offre l’opportunità di continuare a sperimentare nuovi formati e modelli attorno a varie aree di interesse”, ha dichiarato Massimiliano Gioni, direttore artistico di New Museum. “Queste aree includono nuove produzioni e nuove ambiziose commissioni; presentazioni delle mostre; spazi per residenze di artisti; partnership e collaborazioni internazionali con istituzioni di pari livello in tutto il mondo”. La nuova ala del New Museum sarà dedicata a Toby Devan Lewis, collezionista e filantropo che dal 1997 è amministratore del museo e che recentemente ha donato, per la realizzazione del progetto di espansione, 20 milioni di dollari.
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