Addio a César Pelli, architetto delle Petronas Towers in Malesia e della Torre UniCredit di Milano
Argentino, naturalizzato statunitense, l’architetto è scomparso all’età di 92 anni. Medaglia d'oro dell'AIA - American Institute of Architets nel 1995, iniziò la carriera professionale nello studio di Eero Saarinen. Inaugurate nel 1996, le due torri realizzate a Kuala Lumpur restano l’indiscussa icona architettonica della capitale malese
Era nato a Tucumán, in Argentina, nel 1926 l’architetto César Pelli, scomparso a 92 anni dopo una carriera di respiro internazionale, consacrata da numerosi riconoscimenti. Alla laurea in architettura, conseguita nell’ateneo della sua città natale, era seguito il trasferimento negli Stati Uniti nel 1952. La prima esperienza professionale di rilievo avvenne nello studio fondato da Eero Saarinen, dove lavorò come project designer di diversi edifici, tra cui il celebre Terminal TWA nell’aeroporto JFK, a New York. A seguire tale apprendistato furono esperienze in due studi di Los Angeles: presso Daniel, Mann, Johnson Mendenhall (DMJM), al cui interno progettò il Sunset Mountain Park Urban Nucleus, a Santa Monica, e, dal 1968 in poi, come membro del team di Gruen Associates. Decano della Yale University School of Architecture dal 1977 al 1984, a New Heaven (Connecticut) l’architetto fondò la società Cesar Pelli & Associates; ribattezzata nel 2005 Pelli Clarke Pelli Architects, è oggi presente con i propri uffici anche a New York, Abu Dhabi, Shanghai, Tokyo e San Francisco. Attivo su scala glocale, il suo studio ricorre alla definizione “Designers of the World’s Most Recognizable Buildings” per raccontare, sintetizzandola, la propria vocazione.
LE TORRI PETRONAS
Tale espressione appare immediatamente associabile alle Petronas Towers di Kuala Lumpur, valse a Pelli, nel 2004, l’Aga Khan Award for Architecture. “Maestosa di giorno e abbagliante di notte”, come riporta il sito ufficiale, l’indiscussa icona architettonica della capitale malese impegnò l’architetto – in team con Deejay Cerico, J.C. Guinto e Dominic Saibo – per buona parte degli anni Novanta del secolo scorso. Le due strutture gemelle, intitolate al colosso del settore petrolifero, sfiorano i 452 metri di altezza, distribuiti su 88 piani; a unirle è l’adrenalinico ponte coperto posto a 170 metri di altezza, tra il 41° e il 42° piano. “Espressione moderna della cultura, della storia e del clima della Malesia, nonché simboli della sua crescita economica e delle speranze per il futuro”, nonché tra gli edifici più alto del pianeta per circa un decennio, le torri gemelle malesi si elevano da un complesso ad uso misto e sono situate nei pressi di un grande parco nel centro della città. Il progetto intende evocare la cultura islamica e i suoi simboli adottando una serie di soluzioni di matrice geometrica, come rivelano sia l’impianto architettonico complessivo sia i materiali scelti per gli spazi interni. A definire la “pelle” dell’edificio è un sistema di pannelli in vetro stratificato e acciaio inossidabile; dispositivi di ombreggiatura sono stati integrati nella facciata, insieme a ulteriori sistemi, puntano a minimizzare l’impatto del calore all’interno e ridurre i consumi energetici. Tra i suoi edifici più noti, ricordiamo anche la Torre Iberdrola a Bilbao.
IN ITALIA
Oltre al World Financial Center a New York e alla Canary Wharf Tower di Londra, lo studio Pelli Clarke Pelli Architects lega il proprio nome alla storia recente del nostro Paese. In Italia, infatti, ha sviluppato il masterplan di Porta Nuova Garibaldi, che come noto ha portato alla riqualificazione urbanistica di una vasta area della città di Milano. L’incarico ha incluso, tra gli altri interventi, la progettazione della sopraelevata Piazza Gae Aulenti e del complesso delle tre torri in vetro e acciaio, rispettivamente alte 230 metri, 100 metri, e 50 metri, che come in un abbraccio la circondano. Tra queste emerge la UniCredit Tower, attualmente edificio più alto in Italia grazie alla presenza della slanciata guglia, il cosiddetto Spire, del quale ripercorriamo la fase di montaggio in un video del 2011. In altre parole: “Designers of the World’s Most Recognizable Buildings” perfino alle nostre latitudini. E non finisce qui, proprio di fronte alla sede della Regione Lombardia, lo studio di Pelli sta edificando il building Gioia22 e allo stesso studio è affidato un nuovo masterplan di tutta quell’area che va da Porta Nuova a nord lungo l’asse di Via Melchiorre Gioia, una sorta di Porta Nuova 2 che punta ad unire ex edifici Telecom, la torre dei servizi tecnici comunali oggi in abbandono e il già ultimato edificio The Corner dove hanno trovato sede compagnie come Versace e la squadra dell’Inter. Tutta la risistemazione di quest’area sarà opera dello studio di Pelli, da sempre capace di tenere insieme architettura e urbanistica.
– Valentina Silvestrini
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