Nove anni di Demanio Marittimo.Km-278 a Marzocca di Senigallia: la spiaggia come hub culturale
Si svolgerà il 19 luglio 2019 la nona edizione di Demanio Marittimo.Km-278, una lunga notte di conversazioni e appuntamenti tra architettura, arte e design e attualità. Ce ne ha parlato Cristiana Colli co-curatrice del progetto con Pippo Ciorra.
Il 19 luglio, di fronte alla Madonnina del Pescatore sulla spiaggia di Marzocca di Senigallia, si svolgerà la lunga notte tra architettura, arti, design, comunità, attualità e innovazione. Come di consueto, dal tramonto all’alba, dalle 6 pm alle 6 am, con tanti appuntamenti, incontri e conversazioni. Demanio Marittimo.Km-278 (l’evento si chiama così perché si colloca al km 278 del litorale adriatico), è curato da Cristiana Colli e Pippo Ciorra che hanno scelto come tema Eurotopia. Il progetto di allestimento, come ogni anno, è selezionato per concorso, con un contest nel quale una scuola internazionale attiva una competizione tra i suoi studenti – quest’anno la Facoltà di Architettura dell’Università di Zagabria. Tra gli ospiti invece figurano curatori (Giacinto Di Pietrantonio che racconterà Autostrada Biennale in Kosovo), galleristi (Franco Noero), designer, artisti (Enrico David, direttamente dal Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2019), architetti come Sauerbruch Hutton, Mia Roth Cerina, Andrea Zamboni, teorici come Marco De Michelis, e non mancheranno omaggi ai Maestri come Giancarlo De Carlo. Un appuntamento giunto alla nona edizione grazie all’impegno della rivista MAPPE, Gagliardini Editore, con la collaborazione del museo MAXXI, del Comune di Senigallia, della Regione Marche e con il supporto di un’ampia rete di imprese, istituzioni e associazioni culturali nazionali e internazionali. Abbiamo intervistato Cristiana Colli, che ci ha raccontato cosa accadrà durante questa notte.
Partiamo dalla tematica, che quest’anno sarà la “Eurotopia”. Cosa si intende?
Da qualche anno ci siamo concentrati su temi fondativi che rappresentano processi non solo culturali, ma di comunità, tra queste è evidente che l’Europa – già dai tempi di Altiero Spinelli – nasce come un’utopia e tale resta a tutt’oggi. Ci sono generazioni, da quella Erasmus in poi, che si sono riconosciute in quello che non era più uno spazio nazionale ma continentale. È accaduto agli studenti, alle reti cognitive, alle istituzioni che poggiano sui saperi formali, e anche alle imprese realmente competitive che quando parlano di Europa parlano di “mercato domestico”.
Si può, quindi, avere un’idea unica di Europa?
L’Europa vera è il luogo della complessità, delle differenze e delle identità, ma proprio per questo, e lontano dalle semplificazioni dei sovranismi, è una grande prospettiva. Ma il percepito è variabile. C’è un’Europa delle culture, delle scuole e delle università, dei musei e delle fabbriche del sapere che sta dentro le dinamiche della modernità, che sa interpretare lo spirito del tempo, sviluppare la cittadinanza culturale e favorire processi di emancipazione e modernizzazione. E c’è un’Europa che fatica ad affermarsi che si rinserra, che teme aperture dialoghi e confronti, che frena lo sviluppo. È una coabitazione contraddittoria e non semplice.
E cosa significa per voi?
Nella sua sintesi concettuale e nei suoi rimandi, Eurotopia per noi significa che non esiste altro spazio di posizione e rappresentazione che quello continentale. A Demanio Marittimo.Km-278 racconteremo storie, esperienze e teorizzazioni: imprese, progetti e città – M9 di Mestre dello studio berlinese Sauerbruch Hutton e anche la trasformazione di Reggio Emilia, imprese culturali come DOTDOTDOT, ma anche gallerie, musei e artisti capaci di misurarsi con questa scena operativa e concettuale per provare a ragionare sul senso delle cose e dei linguaggi.
Quali sono gli obiettivi della manifestazione?
Gli obiettivi sono nella sua natura e nella permanenza – approdare al nono anno non era scontato in uno scenario complesso come quello delle produzioni culturali contemporanee in Italia e nelle Marche. Continuare a riflettere sui linguaggi e le esperienze legate ad arte, design, architettura, installazione, performance, rappresenta un piccolo presidio che mantiene una lettura, un accesso agli immaginari. È questo lo spirito con cui ogni anno scegliamo non solo tematiche, ma anche ospiti, testimoni e interpreti di questo discorso pubblico.
Qual è il significato della spiaggia, location di Demanio Marittimo.Km-278?
La spiaggia è un hub culturale – e noi lo stiamo dimostrando da nove anni! – è un “terreno del progetto”, una sintesi simbolica tra permanenza del senso e memoria di luogo che non smette di rigenerarsi e di accogliere la metamorfosi del paesaggio e dello stile di vita. È un luogo che accoglie gli Ultimi, quelli che arrivano e intravedono nell’attraversamento e nell’approdo un progetto di vita. Ma è anche un terreno di sperimentazione per i Primi, un concentrato di aspettative e desideri, stili e sperimentazioni. Il Padiglione della Lituania all’ultima Biennale di Venezia – meritatissimo Leone d’Oro – lo dimostra in maniera inequivocabile, riconoscendo alla spiaggia e alle sue potenziali ricostruzioni e decostruzioni, non solo lo statement di spettacolo e performance ma di dispositivo, di infinito contemporaneo, di memoria potenziata.
E non solo…
La spiaggia è oggi un tema vibratile, molteplice, un centro nevralgico per cogliere molte trasformazioni socio-economiche, anche singolari – penso ai tanti fuori sincrono, alle spiagge artificiali nelle metropoli, alle spiagge invernali nei palazzetti, alle spiagge fluviali con cui dialogheremo da Prizren in Kosovo. La spiaggia è sempre più un’invenzione, una metafora, un’alterità dove la natura è governata, un luogo esperienziale e progettuale. Ma oltre a questo la spiaggia, come pochi altri luoghi, trattiene quel gesto di intimità pubblica e di contemplazione che è il mistero dell’acqua e del mare, anche quanto è un Mar Piccolo come diceva Predrag Matvejevic dell’Adriatico.
A proposito di dispositivi, quest’anno ha vinto il progetto di allestimento dell’Università di Zagabria. Come funziona il concorso?
Il concorso di architettura, riservato a giovani studenti di architettura, è un tracciante identitario nella storia di Demanio Marittimo.Km-278architetti. Nel tempo il format è cambiato: ora invitiamo ogni anno una scuola internazionale ad avviare una competizione tra i propri allievi. L’anno scorso il dialogo è stato con il Royal College di Londra, quest’anno con la Facoltà di Architettura dell’Università di Zagabria.
Come avete scelto il progetto vincitore?
Il progetto coglie in questa onda/sequenza di forme circolari la fluidità dello spazio, dei pieni e dei vuoti, questa osmosi per cui la spiaggia è un continuo assorbire e restituire. Il progetto cita la rete, nel senso di network, segna, separa ma include. Il livello espresso dalla scuola è stato davvero alto a dimostrazione di come la scena croata e adriatica sia còlta e vivace.
Ci sono dei punti, all’interno di questo ricco programma, da sottolineare?
Spero sia un buon programma con un’articolazione coerente e interrogante. I traccianti sono fondamentalmente due: da una parte, la dimensione dell’Europa e delle sue opportunità/contraddizioni, dall’altra un concentrato di coincidenze che però sono rimandi dentro rimandi. Il 20 luglio è l’anniversario dell’allunaggio, e non potevamo ignorare un accadimento di questo peso, che ha così influenzato gli immaginari formali visivi e spirituali, una frontiera che interroga da decenni sui limiti dell’esplorazione e della conoscenza. Se poi aggiungiamo che questo è anche l’anniversario dell’Infinito di Leopardi, direi che le stratificazioni, come sempre, non sono mai casuali.
Come lo svilupperete?
In un talk si parlerà dell’esperienza dell’allunaggio, un accadimento senza precedenti nella storia del ‘900, dal punto di vista televisivo, cinematografico e scientifico, con Paolo Conte, giornalista scientifico di Rai Radio 3, Leandro Palestini, giornalista che ha studiato a lungo l’influenza della televisione sugli immaginari contemporanei, e Christian Caliandro – storico dell’arte. Accanto alle parole, i suoni e le sublimi immagini della Nasa nella live performance Apollo 11 Reloaded con Maurizio Martusciello e Giulio Maresca, realizzata in collaborazione con il MAXXI.
-Giulia Ronchi
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