Il Parco del Ponte di Genova. L’opinione di Franco Zagari
Riceviamo e pubblichiamo il commento dell’architetto Franco Zagari, che ha presieduto la Giuria internazionale del Masterplan di Rigenerazione del “Quadrante Val Polcevera” e del Nuovo Parco Urbano, denominato “Il Parco del Ponte” a Genova.
Al fuoco!
Dall’orizzonte si sentono sordi colpi di cannone. Cosa accade? Tutto, e quindi nulla. Cari miei amici e stimati conoscenti stanno improvvisamente alzando i toni, “… macaia, scimmia di luce e di follia, foschia pesci africa, sonno nausea fantasia…”. Il Polcevera è Genova. Un terreno che sembra rappresentare conflitti di ogni tipo. Ed è proprio lì che la lingua batte dove il dente duole: sopra brucia il Ponte, sotto brucia il Parco.
Luigi Prestinenza Puglisi ha deciso di rompere gli indugi e di attaccare a fondo l’Inattaccabile, Renzo Piano. Un Concorso internazionale per un Parco del Ponte ha dato recentemente il suo esito, e Gianluca Peluffo lo attacca alzo zero. Claudio Bertorelli denuncia una situazione amministrativa degli enti locali in Italia che è lesiva di ogni lecito diritto a immaginare, proporre e realizzare progetti di nuova generazione a fronte del grande stallo delle opere pubbliche, e così via.
Insomma, segni di un grande disagio: Piano è reo di abuso di potere in una situazione drammatica, il Concorso è visto come un toboga dove il destino di Boeri sarebbe stato già scritto. Tutti molto bravi nell’argomentare, meno mi sembra nell’informare. Cui prodest?
IL PONTE DI RENZO PIANO
Che la critica abbia tutto lo spazio possibile in un periodo che non brilla certamente di una discussione di ampio respiro è certamente un bene, ma qui architetti, paesaggisti, urbanisti e quant’altri sembra che non sappiano dare un contributo che spezzi realmente questo silenzio. Tutti gli argomenti, per quanto scritti con tratti molto seducenti, hanno un retrogusto di schermaglie, querelle, gossip. La mia opinione su Piano? Io credo che abbia fatto un servizio al Paese. Noi avremo il ponte e solo lui credo che lo potesse garantire in tempi certi. Quanto alla soluzione, voi parlate con sufficienza di un trilite. Lo è, ma non vedo il problema. Io ritengo che il Ponte sia non solo efficace, ma anche molto bello. Non è così che mi sembrava in principio, ma piano piano credo di aver capito quest’opera. Alcuni pensano ancora alla possibilità perduta del restauro di un monumento che tanti di noi hanno ancora nel cuore. Condivido questo sentimento ma credo che oggi noi tremeremmo se avessimo preso quella strada.
IL CONCORSO DEL PARCO
Andiamo ora sotto il Ponte, parliamo del Concorso del Parco. Ho avuto l’onore di presiedere un’ottima giuria, l’amministrazione è stata correttissima ‒ non un battito di ciglia ‒, i servizi sono stati puntuali e impeccabili. A qualcuno non è piaciuto il nostro lavoro? Me ne dispiaccio, ma non è qui il problema. La parola va data ora ai progetti, al vincitore, ai finalisti, a tutti gli altri partecipanti, alla città, al Paese. La giuria ha più volte raccomandato all’amministrazione di programmare immediatamente una mostra che sia alla scala del tema. La mia convinzione è che non solo il Ponte, ma anche il Parco si farà. Sono sicuro che troverà molti cittadini pronti ad amarlo e farlo proprio, a riscoprire il profumo che questa valle mi dicono che avesse un tempo. Questo risultato potrebbe tirare la volata a futuri sviluppi forse più impegnativi. Honi soit qui mal y pense.
Ci rivediamo presto a Genova.
‒ Franco Zagari
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