I castelli delle cerimonie: 5 casi in Italia in cui il patrimonio si è salvato grazie agli eventi
Matrimoni, feste, eventi a servizio dei beni culturali. 5 casi di residenze di charme in Italia da nord a sud che, ospitando manifestazioni private, sono riuscite a salvarsi
Ospitare cerimonie ed eventi per reggere il peso economico della conservazione di beni privati dal valore inestimabile. È la strada che sempre più famiglie nobili o proprietarie di manieri hanno scelto per autofinanziare il mantenimento di magioni storiche, quadri e statue preziosi, giardini unici. Fino al Destination Wedding di oggi, ovvero il matrimonio celebrato e/o festeggiato in una sede prestigiosa dove ci si reca appositamente con gli invitati al seguito. E sono sempre più numerosi gli stranieri che scelgono l’Italia e il suo patrimonio artistico come destinazione per il giorno più bello.
Vediamo quali sono alcune di queste residenze.
-Letizia Riccio
IL CASTELLO ORSINI-ODESCALCHI DI BRACCIANO
Attualmente ancora di proprietà degli Odescalchi, la residenza in provincia di Roma ha dato il via ad una tendenza che in questo momento sta avendo il suo apice, il cosiddetto Destination Wedding. I primi ad utilizzare il Castello come sede del ricevimento di nozze furono Linda Christian e Tyrone Power, genitori di Romina, nel lontano 1949. Il Castello Orsini-Odescalchi di Bracciano ospitò in seguito numerose coppie vip: Ramazzotti-Hunziker, Cruise-Holmes, Scorsese-Rossellini.
Il castello contiene, fra gli altri, diversi pregevoli affreschi di Antoniazzo Romano, oltre ad un giardino pensile all’italiana con vista sul lago ed un museo.
IL CASTELLO DI TORRE IN PIETRA
Nel borgo agricolo del Castello di Torre in Pietra, località fra Roma e Fiumicino, c’è perfino una chiesa realizzata nel settecento dall’architetto Ferdinando Fuga. L’impianto originario del maniero risale al XIII secolo, mentre all’interno vi sono affreschi settecenteschi di Pier Luigi Ghezzi. Di quella che fu la residenza delle casate degli Anguillara, dei Peretti e dei Falconieri, gli attuali proprietari che ancora la abitano (eredi del senatore Luigi Albertini e del conte Nicolò Carandini) hanno fatto la sede di matrimoni, convegni, set cinematografici. Nella tenuta circostante si producono vini doc e nelle cantine del Castello è stata aperta l’Osteria dell’Elefante, così detta perché vi si conservano ancora resti di elefanti preistorici.
www.castelloditorreinpietra.it
PALAZZO DEL DRAGO DI BOLSENA
Dopo aver ospitato eventi e concerti sulla terrazza affacciata sul lago di Bolsena, in provincia di Viterbo, nei giorni scorsi il giovane principe Ferdinando Del Drago ha presentato il suo Palazzo cinquecentesco come meta per i Destination Wedding. Costruito dal Cardinale Tiberio Crispo, amico del Papa Paolo III Farnese che vi soggiornò diverse volte, Palazzo del Drago è stato progettato da Simone Mosca e Raffaello da Montelupo e le sale sono state affrescate da Prospero Fontana, pittore che decorò anche le volte di Castel Sant’Angelo a Roma. Nella cappella del Palazzo è presente una formella attribuita di recente a Luca Della Robbia. Fra le particolarità, un giardino su quattro livelli con tipi diversi di colture, il più alto dei quali è un giardino all’italiana.
IL CASTELLO DI PIOVERA
È dal 1967 che il conte Niccolò Calvi di Bergolo ha aperto il suo castello in provincia di Alessandria alle visite, accompagnando personalmente i turisti. Quella che era una fortezza del XIV secolo, posseduta nel corso del tempo dai Balbi e dagli Odescalchi, ora ha nei matrimoni una delle voci principali: ci si può sposare in una delle sale storiche del castello con rito civile, o nella chiesa di San Michele Arcangelo a pochi passi dalla tenuta, per poi festeggiare il matrimonio con gli ospiti.
Il castello è immerso in un parco di 30 ettari, con alberi secolari e diverse specie di fauna selvatica. All’interno della residenza è presente un museo degli antichi mestieri e un Padiglione delle radici, dove sono raccolte ed esposte, dopo un’accurata ripulitura, radici di alberi come sculture naturali.
IL CASTELLO DI ROCCAVALDINA
Situato in un piccolo borgo in provincia di Messina, il castello di Roccavaldina ospita matrimoni ed eventi ed ha una storia antichissima: sorge sul sito di una posta romana, Pyxus, per poi divenire una fortezza normanno-sveva e in seguito passare nelle mani della potente famiglia Valdina, che nel ‘500 annoverava fra i possedimenti anche Palazzo Montecitorio a Roma. Nella Rocca sostò Caravaggio in fuga e lasciò una sua tela con Cristo crocifisso, andata perduta. Il castello si affaccia verso i quattro punti cardinali, consentendo la vista dei monti Peloritani e del mare con le isole Eolie.
L’ultimo restauro della Rocca risale al 2000, per iniziativa degli attuali proprietari Nastasi De Spucches insieme alla soprintendenza di Messina e alla Regione Sicilia.
www.ilcastellodiroccavaldina.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati