Lo stato di salute degli edifici Bauhaus in una mostra a Savona. Le foto di Hans Engels
54 immagini scattate in sei diversi paesi del mondo raccontano gli edifici realizzati dalla scuola movimento fondata da Walter Gropius dal 1919 ad oggi. In che condizioni si trovano?
Inaugura a Savona una mostra dedicata al Bauhaus, nel centenario dalla nascita della scuola fondata a Weimar da Walter Gropius. A promuoverla l’Ordine degli Architetti e il Museo della Ceramica cittadino insieme ad un network culturale italo-tedesco nel quale figura naturalmente il Goethe Institut. Protagonista è il fotografo Hans Engels che da anni sta conducendo una ricerca sugli edifici Bauhaus oggi, raccolti in 54 immagini scattate in 6 diversi paesi europei. Una mappatura, quella proposta a Savona, che mostra non i fasti del movimento di idee per un design etico, razionale, funzionale e moderno, quanto le attuali condizioni a volte positive, a volte no, delle architetture progettate allora. “La finalità di questa esposizione è documentare in uguale misura sia gli aspetti conosciuti del Bauhaus sia quelli dimenticati, mostrando le opere ristrutturate e quelle andate in rovina in modo da fornire al pubblico un panorama il più completo possibile di questo movimento architettonico”, spiegano gli architetti curatori Simone Bruzzone e Alberto Moras.
LE FOTO
Engels definisce il progetto, che i visitatori italiani potranno scoprire dal 21 novembre al 12 gennaio 2020 nelle sale del Museo della Ceramica di Savona, “l’unica collezione di immagini dedicate agli edifici del Bauhaus” e una mostra viaggiante composta da fotografie a colori di dimensioni 50 x 70. Gli scatti documentano il periodo che va dal 1919 al 1933 e giungono in Liguria in un anno in cui ovunque nel mondo fioccano celebrazioni importanti dedicate al movimento. Ad esempio? Dallo spettacolo realizzato nell’ambito del 62. Festival dei due Mondi a Spoleto alla Bauhaus Week a Berlino, fino al documentario realizzato per la rete tedesca Deutsche Welle che racconta in tre parti il Bauhaus World, per citarne solo alcuni.
IL BAUHAUS
Fondato dall’architetto Walter Gropius a Weimar nel 1919, il Bauhaus promuove la collaborazione tra discipline creative come parte di un progetto utopico. In un mondo segnato dalle dittature e dalle guerre, nomi come Josef Albers, Wassily Kandinsky, Paul Klee, tra gli altri, hanno inseguito il sogno di una società ideale attraverso la formazione, l’educazione, l’intervento diretto dell’arte e della cultura in tutti gli aspetti della vita quotidiana, una idea di comunità e di dialogo contro gerarchie e sistemi di potere. Come è noto, il progetto di Weimar chiuderà per questioni politiche nel 1925, spostandosi a Dessau e successivamente fino al 1933 a Berlino. Non è difficile immaginare quali siano state le motivazioni che abbiano spinto i promotori, soprattutto Ludwig Mies Van Der Rohe e i suoi studenti, a porre fine all’esperienza. Nel suo ultimo anno di vita ne fu comunque intimata la chiusura dalla Gestapo nazista.
–Santa Nastro
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