Giovani talenti dell’architettura. Johansen Skovsted Arkitekter
È danese lo studio composto da Søren Johansen e Sebastian Skovsted, due architetti che stanno scalando le vette della progettazione.
Lo scorso inverno, in occasione della mostra Alternative Histories, la piattaforma Drawing Matter, in collaborazione con l’Architecture Foundation di Londra, ha invitato ottanta studi europei a dare nuova vita, sotto forma di modelli, ad altrettanti disegni della sua collezione. Fra i partecipanti a questo curioso esercizio di immaginazione, anche il giovane studio danese Johansen Skovsted Arkitekter, che dell’abilità a scrivere storie alternative ha fatto la chiave del suo fulmineo successo. Attingendo con cura e originalità da un vocabolario fatto di “materiali, tecniche e processi costruttivi”, Søren Johansen (1981) e Sebastian Skovsted (1982) compongono nuove narrazioni per territori in cerca di un senso di identità. Un approccio che il duo, non appena fondato lo studio nel 2014, ha l’opportunità di testare ad ampia scala, prendendo parte a un esteso piano promosso dal Governo danese per il recupero di siti sensibili in remote località rurali del Paese.
I PROGETTI DI JOHANSEN SKOVSTED ARKITEKTER
Incaricato di riqualificare un’area agricola dismessa lungo il fiume Skjern, JSA trasforma tre massicce stazioni di pompaggio in spazi espositivi con generosi osservatori sul paesaggio, inserendo semplici addizioni in legno rivestite di vernice grigia, la cui tonalità si confonde con il cemento a vista delle strutture originarie. Sottile incontro fra memoria e contemporaneo, ordinario e monumentale, la “cornice per la nuova vita” della valle nello Jutland occidentale fa conquistare ai progettisti non ancora trentacinquenni il titolo di One Star assegnato dai reali di Danimarca al talento dell’anno e quello di finalisti dell’AR Emerging Architecture Award 2017.
Nello stesso anno, Johansen e Skovsted portano a termine i lavori nel fiordo di Ringkøbing. Nella riserva naturale di Tipperne, sede del più antico osservatorio migratorio d’Europa, gli architetti realizzano tre piccole strutture monomateriche – una torre-osservatorio in acciaio, un rifugio in corten e un laboratorio in legno – che rendono finalmente fruibile al pubblico la spettacolare oasi sul Mare del Nord. Essenziali e delicati legami tra natura e uomo, gli “strumenti nel paesaggio” di Tipperne valgono agli architetti, dopo la shortlist conquistata l’anno precedente, il titolo di Highly Commended Practice all’AR Emerging Architecture Award 2018.
UNA RICERCA IN PROGRESS
Una straordinaria ascesa, che proietta Johansen Skovsted, dopo soli cinque anni di attività, verso ulteriori territori: “Dopo aver lavorato nel settore pubblico, ora ci stiamo confrontando con clienti commerciali e privati, con abitazioni, uffici e magazzini industriali”, raccontano ad Artribune dal loro studio di Copenaghen. “Pur diversi per funzioni e scala, tutti i nostri lavori indagano relazioni non tradizionali fra contesto, idea e tecnica. Siamo appena agli inizi di questa ricerca: speriamo che il futuro ci offra ulteriori opportunità per svilupparla!”.
‒ Marta Atzeni
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #51
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