Tutte le connessioni tra architettura e media: al via Architecture & the Media
Più accessibile, grazie al formato online, sempre concentrata della scena contemporanea: la European Conference on Architecture & the Media torna dall’11 al 14 maggio. Esaminerà le potenzialità della comunicazione dell’architettura attraverso piattaforme audiovisive, mezzi radiotelevisivi e strumenti emergenti, come i podcast.
È tempo di conferme per la European Conference on Architecture & the Media, promossa dalla Fundació Mies van der Rohe, che a due anni dal fortunato debutto adatta il proprio formato alle circostanze contingenti, senza interrompere il proprio tragitto culturale. Quest’anno, dall’11 al 14 maggio, il “grande assente” sarà –probabilmente – solo il Padiglione Mies van der Rohe a Barcellona, formidabile sede dell’appuntamento ancora una volta organizzato dalla Fundació Mies van der Rohe e Labóh, con il supporto di Creative Europe, nell’ambito del programma di diffusione del Premio dell’Unione Europea per l’Architettura Contemporanea – Premio Mies van der Rohe. Tuttavia, grazie ai profili digitali della Fundació a partire dal canale YouTube, ancora più persone potranno seguire gli appuntamenti del progetto, indirizzato in primis a giornalisti, istituzioni e organizzazioni culturali, professionisti della comunicazione, architetti e amanti dell’architettura e concepito come “spazio per conoscere e scambiare esperienze sulla diffusione dell’architettura”.
FOCUS SU TV, RADIO, VIDEO E NUOVI MEDIA
Dopo il confronto tra i giornalisti delle testate Detail, Architectural Review, Dezeen, World-Architects, Il Sole 24Ore e Artribune – una delle due realtà di base in Italia invitate alla prima edizione, scelta come “caso” di piattaforma dedicata all’arte contemporanea in grado, nel corso degli anni, di offrire spazi crescenti anche al dibattito in campo architettonico – nell’imminente seconda edizione saranno analizzate le connessioni tra la comunicazione architettonica, la televisione e i media audiovisivi. Si passa, dunque, dalla dimensione dei giornali, web o cartacei, generalisti o specializzati, all’esplorazione di nuovi media. Un passaggio che chiama in causa tanto l’impiego del video, con le sue peculiari potenzialità, come la radio e i podcast, chiamati a raccontare l’architettura senza mostrarla.
QUAL È IL RUOLO DEI MEDIA NELLA COMPRENSIONE DELL’ARCHITETTURA?
“Nella prima edizione di Architecture & the Media abbiamo avuto l’opportunità di cominciare il dibattito su ciò che rende l’architettura attraente per i giornalisti, sia sui giornali che su riviste specializzate. Quest’anno vogliamo approfondire la logica editoriale delle piattaforme audiovisive e dei mezzi radiotelevisivi, riflettendo sul ruolo dell’immagine nella narrazione di un’opera architettonica”, racconta Miriam Giordano, curatrice di Architecture & the Media, che in merito al nuovo format sottolinea come l’edizione online “renderà l’evento ancora più accessibile a tutti i professionisti e gli appassionati di architettura e comunicazione”. Per Anna Ramos, direttrice della Fundació Mies van der Rohe, “i media si stanno evolvendo ad un ritmo continuo e frenetico con una crescita molto forte nella parte online, mentre quelli tradizionali continuano a resistere. Come destinatari di tutte queste informazioni, abbiamo un ruolo essenziale nella scelta di come vogliamo essere informati. È però tuttora difficile che si parli di architettura – nonostante la sua enorme importanza nella vita di tutti i giorni – in televisione, nella radio e persino in molte nuove piattaforme digitali”. L’obiettivo verso cui puntare, anche attraverso il Premio EU Mies Award e iniziative come Architecture & the Media, resta quello di accrescere la consapevolezza delle persone del ruolo imprescindibile dell’architettura nelle loro vite.
OLIVER WAINWRIGHT, IWAN BAAN E MARCO BRIZZI TRA GLI OSPITI
“Cosa rende l’architettura affascinante per i media? Perché è una sfida per l’architettura ottenere visibilità nella sezione culturale di una piattaforma di radiodiffusione? Ed in altre sezioni come quella di società, politica ed economia? Quanto importante è il ruolo dei media nel far comprendere e amare l’architettura? In che modo i premi possono aumentare l’interesse per l’architettura contemporanea? Come possono migliorarne la comprensione? Come possono avvicinarla ai bisogni reali della società?”: sono questi alcuni dei temi che verranno affrontati nei prossimi giorni, in un palinsensto che include 8 presentazioni, 2 tavole rotonde e un workshop. L’apertura è affidata alla conversazione “The role of the sources in the generation of the topics for architecture journalism”, con il critico di architettura e design del The Guardian, Oliver Wainwright, da Londra, introdotto dall’architetto e direttore della rivista Zeppelin Ștefan Ghenciulescu, da Bucarest. Dell’appuntamento conclusivo, dal titolo, “The role of images in telling the story of an architectural work” saranno protagonisti il fotografo Iwan Baan, da Amsterdam, e Ewa P. Porębska, Direttrice di Architektura-murator magazine, da Varsavia. A confrontarsi su televisione, canali tematici e piattaforme di video online saranno Marco Brizzi (The Architecture Player, Firenze), Núria Moliner (Escala Humana, RTVE, Madrid), Núria Moliner– Carolina Rosich (TV3, Barcellona), Adam Goss e Red Mike (Spirit of Space, Milwaukee). La tavola rotonda dedicata a radio, podcast e nuove tendenze sarà animata dalle opinioni di Pep Lluís Blázquez (Perspectiva di Catalunya Ràdio, Barcellona), Rūta Leitanaitė (Need an Architect di Knowledge Radio, Vilna), Iñigo Picabea (El ojo crítico di RNE, Madrid), Andrew Tuck (The Urbanist di Monocle, Londra).
-Valentina Silvestrini
Programma completo su: http://architectureandthemedia.com/
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