Live, digitale e femminile. Cosa succede alla Milano Arch Week 2020
Formato ibrido, con iniziative sia in presenza sia in digitale, per la quarta edizione della Milano Arch Week. Anticipata dalla maratona online del 16 maggio scorso, la manifestazione che si avvale della direzione artistica di Stefano Boeri torna dal 18 al 20 settembre con un focus sulle progettiste internazionali.
C’è anche l’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg, autore del progetto per il nuovo allestimento del Capitolium che accoglierà la statua della Vittoria Alata a Brescia e protagonista di un’attesa retrospettiva in apertura ai Musei di Santa Giulia, tra gli ospiti della Milano Arch Week 2020. Un’edizione, la quarta dal debutto della kermesse – curata e prodotta da Triennale Milano, Politecnico di Milano, Comune di Milano, in collaborazione con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e la direzione artistica di Stefano Boeri –, in cui la coesistenza tra i formati live e digitale oltrepassa lo status di “inevitabile riflesso” della nostra epoca, divenendo sinonimo di opportunità. Collegandosi al canale YouTube di Triennale e alle pagine Facebook di Milano Arch Week e di Triennale o assistendo alle proiezioni dal Salone d’Onore di Triennale (sabato 19 settembre, dalle 15.30) sarà possibile ascoltare le voci e le esperienze di alcune tra le architette più affermate a livello internazionale. Protagoniste della “maratona” saranno la progettista giapponese Momoyo Kaijima, l’indiana Anupama Kundoo, Odile Decq, Elizabeth Diller, Martha Thorne e l’architetta franco-libanese Lina Ghotmeh, che in queste settimane ha documentato e raccontato, anche sui suoi profili sociali, il dramma e la devastazione di Beirut in seguito alle esplosioni del 4 agosto scorso.
DALL’EMERGENZA SANITARIA ALLA CRISI CLIMATICA
A permeare il programma sarà l’attualità, a partire dall’emergenza sanitaria che sarà al centro della conferenza Architettura e medicina: ripensare gli spazi della sanità(sabato 19 settembre, dalle 10.00 alle 13.00). Scuola, diritto alla casa e “gli immaginari” sono i tre focus presi in esame dal programma About a Citycurato dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, mentre le trasformazioni che attendono la città di Milano saranno esaminate da due progetti: gli incontri dedicati alla Strategia di adattamento Milano 2020, sviluppata in seguito al lockdown, condotti da Lorenza Baroncelli, e il tour Milano Strade Aperte, un itinerario in bicicletta alla scoperta degli interventi di urbanistica tattica promossi dal Comune di Milano. Sugli scenari post-pandemici in ambito architettonico si confronteranno sia realtà emergenti come Studio Boom, AbNormal, Parasite 2.0, Forgotten Architecture, Possibility of an Island, Alvar Aaltissimo, selezionate per il talk Life after Architecture after Covid moderato da Azzurra Muzzonigro, sia Pippo Ciorra, Alessandro Balducci, Mirko Zardini, Elena Barthel, Giancarlo Mazzanti e Jeffrey Schnapp nell’incontro dal titolo Lockdown Architecture, a cura di Editoriale Lotus con Nina Bassoli.
–Valentina Silvestrini
https://www.milanoarchweek.eu/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati