Pronta l’Accademia della Musica di Camerino di Alvisi Kirimoto e Andrea Bocelli Foundation
Terzo intervento promosso dalla Andrea Bocelli Foundation nel Centro Italia, tra aree colpite dal sisma del 2016, la struttura è stata realizzata nel rispetto della tempistica prevista di soli 150 giorni lavorativi
A quattro anni dal terremoto del Centro Italia, Alvisi Kirimoto consegna alla città di Camerino la nuova Accademia della Musica, un progetto sviluppato in collaborazione con il giovane studio locale Harcome, promosso dalla Andrea Bocelli Foundation. Studio internazionale fondato nel 2002 che si occupa di architettura, urbanistica e design, Alvisi Kirimoto ha fatto dell’ibridazione tra sensibilità italiana e pulizia formale giapponese la sua cifra stilistica, distinguendosi per l’approccio sartoriale alla progettazione, per l’uso “sensibile” della tecnologia, per il dialogo con la natura e l’attenzione ai temi della rigenerazione, spaziale e sociale. “La bellezza di questo progetto – racconta l’architetto Massimo Alvisi – è il frutto di un processo creativo corale, che ci ha visto collaborare con la Fondazione Andrea Bocelli, il giovane architetto Andrea Gianfelici (Harcome), l’Ing. Paolo Bianchi e la comunità locale. L’idea che ha guidato la progettazione” –prosegue – “è stata quella di creare un volume che meravigliasse, non solo da vicino, ma anche da lontano. La pelle, impalpabile, si ispira alla materia rarefatta delle nuvole, e dona dall’interno uno sguardo ampio verso il cielo. L’auditorium, invece, è una scatola perfetta, che lavora energicamente come un laboratorio musicale”.
L’INTERVENTO ARCHITETTONICO
Aperta tutto l’anno e pronta ad ospitare convegni, manifestazioni, attività di studio e workshop a servizio della comunità, la nuova Accademia si pone come una fucina didattica e innovativa dedicata alla musica, capace di restituire a Camerino un ruolo di riferimento nel panorama culturale del territorio e non solo, dotando la città universitaria di una nuova identità architettonica. Si tratta di un piccolo edificio, costituito da un volume inclinato adagiato sul declivio del terreno e su una cortina vetrata scandita da pilastri grigi, che si sviluppa su due livelli per un totale di 600 mq. Un fabbricato che, al contempo, si dissolve e si integra nel contesto, giocando sul dicromatismo dei prospetti, avvolti in pannelli bianchi di lamiera caratterizzata da forature regolari di dimensione variabile. La facciata nord si presenta, infatti, come una scatola con pannelli sospesi, mentre in quella a sud la pelle che avvolge il volume si interrompe, rivelando il piano terra vetrato che affaccia sul centro storico di Camerino. Un giardino ombreggiato e la piazza inferiore, costituiscono nuovi spazi aperti a disposizione della comunità (per un totale di oltre 4.650 mq di aree esterne).
GLI SPAZI INTERNI
Al suo interno, l’edificio ospita nel livello seminterrato un auditorium di 226 mq (180 posti), mentre al piano superiore un ufficio e 9 aule per l’insegnamento e studi di registrazione di dimensioni variabili (anche a seconda dell’età degli studenti accolti, 160 in totale). Il progetto di interior è volto a valorizzare lo spazio nonostante le dimensioni contenute, attraverso un uso dinamico dei materiali: il legno di rovere, utilizzato per realizzare i molteplici elementi che compongono la sala, il cemento, che definisce le parti principali della struttura, e il pavimento in gres, per le superfici. La parete di fondo, interamente trasparente, mette in connessione diretta l’auditorium con il foyer, ampliando la percezione dello spazio. Per quanto riguarda i connettivi verticali poi, i progettisti propongono una scala in resina arancione, che dona grande vivacità cromatica, ponendo particolare attenzione ai dettagli materici, allo studio delle bucature e alle performance tecnico-acustiche degli ambienti, fondamentali quando si parla di luoghi per la musica.
– Giulia Mura
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