Napoli continua ad interrogarsi del futuro di Bagnoli. Tra paesaggio, industria e utopia
Un recente convegno online, una mostra digitale e una serie di iniziative, fra cui il concorso internazionale di idee Bagnoli UrbaNAture, stanno riaccendendo il dibattito sulla dismessa area industriale di Bagnoli, a lungo considerata tra le più importanti del Paese.
Dopo circa trent’anni dalla chiusura degli impianti, avvenuta all’inizio degli anni Novanta, l’area industriale di Bagnoli ancora attende di essere riqualificata e restituita alla cittadinanza. Si tratta di una porzione di città che, in circa un secolo, ha ospitato una industrializzazione pesante: un processo che se da un lato ha portato benessere economico, dall’altro ha privato l’intera collettività di una delle aree più interessanti dal punto di vista naturalistico e paesaggistico. Di questi aspetti si è discusso in un recente convegno online, promosso dalla Consulta delle Costruzioni di Napoli presieduta dal prof. arch. Alessandro Castagnaro. Tra i relatori Michelangelo Russo, direttore del Dipartimento di Architettura di Napoli (DIARC), Valentina Sanfelice, in rappresentanza del Commissario Straordinario di Governo Francesco Floro Flores. E, ancora, Claudio Collinvitti, per l’Amministratore Delegato di Invitalia Domenico Arcuri, Carmine Piscopo, vicesindaco di Napoli, e Bruno Discepolo, assessore regionale al Governo del Territorio. Al convegno è collegata un’interessante e ricca mostra online, ospitata dal Museo Virtuale dell’Architettura (MUVA); altre iniziative sono in corso di definizione.
FATE PRESTO! L’ACCORATO APPELLO DEL PRESIDENTE CASTAGNARO
Parafrasando il titolo de “Il Mattino” all’indomani del terremoto del 1980, reso celebre da Andy Warhol, il Presidente Castagnaro ha voluto caldamente ribadire come, riguardo la questione di Bagnoli, «non si possa più rimanere fermi in una perenne contemplazione». Ed è proprio a smuovere questa stasi che mira l’azione della Consulta, in cui confluiscono circa venti sigle della filiera produttiva, che ha promosso la recente iniziativa, declinatasi nel convegno e nella mostra online di cui sono stati partner ACEN, ANIAI, INARC Campania, gli Ordini degli architetti e degli ingegneri napoletani, l’Unione Industriali Italiani e anche alcuni sindacati. Nella prolusione al convegno il prof. Castagnaro ha delineato un puntuale quadro storico del sito, il quale dopo la legge Nitti (1904) è stato oggetto di una «miope visione di pianificazione urbana a carattere industriale». In seguito a ciò, nell’area della piana di Bagnoli sono sorti gli stabilimenti a industrializzazione pesante della Cementir e dell’Italsider, sottraendo alla cittadinanza una delle aree più pregevoli per vocazione turistica, che da tempi immemori era stata un attrattore per cartografi, artisti, pittori, viaggiatori, architetti. Dalla dismissione a oggi, in poco più di trent’anni sono stati innumerevoli i dibattiti aperti sulla tematica, così come i progetti che hanno fatto seguito a bandi e gare. L’ultimo in ordine di tempo, Bagnoli UrbaNAture, è stato promosso da Invitalia nel 2019; recentemente sono stati selezionati e resi pubblici i diciotto progetti selezionati (la graduatoria definitiva è attesa nei prossimi mesi, n.d.R.). «La città intanto aspetta e questo immobilismo è intrecciato purtroppo a un assordante silenzio», ha sottolineato Castagnaro.
LE POSIZIONE EMERSE DAL CONVEGNO
Il prof. Russo, il primo a prendere la parola nel convegno, nel suo articolato intervento ha delineato i cinque punti dai quali il progetto di Bagnoli non può prescindere. Si va dal rapporto con il contesto, attraverso lo sviluppo di reti territoriali, di mobilità, di paesaggio, di funzioni economiche, al mixitè funzionale, affinché diventi una porzione di città integrata con residenze, produttività, attrezzature. Fondamentali, inoltre, il dialogo col territorio, attraverso la costruzione di partenariati economici sia pubblici che privati; l’economia circolare; il ripensamento delle interconnessioni: Bagnoli non è un recinto, ma un «tassello di un mosaico urbano che non può non essere progettato se non in maniera integrata e di sistema». La dott.ssa Valentina Sanfelice, ha ricordato le azioni messe in essere dal Commissariato di Governo e di come queste siano in linea con il cronoprogramma definito; nello specifico ha indicato il 10 marzo 2021 come data di conclusione della Conferenza dei Servizi per l’approvazione del progetto di bonifica delle aree fondiarie. Inoltre ha chiarito che sono in corso i progetti di bonifiche per il parco dello sport e il parco urbano e che è stata avviata la gara per la progettazione delle infrastrutture (reti idrauliche, trasportistiche ed energetiche). Per Invitalia, l’Agenzia nazionale che si occupa della riqualificazione dell’area, l’ingegner Collinvitti ha specificato che l’intervento di Bagnoli si articola in circa dieci grandi progetti (parco, bonifiche fondiarie, rimozione della colmata, gli arenili, i sedimenti, nonché le infrastrutture idriche e viarie), associati ad altri minori. Per tutti si sta operando in parallelo e il loro file rouge sarà la sostenibilità economica e ambientale in un’ottica di smart city.
IL PUNTO DI VISTA DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI
Infine, il vicesindaco di Napoli Carmine Piscopo, ha invitato a riflettere su quali erano state le ragioni che avevano ispirato i progetti per Bagnoli, delle «ragioni cogenti». Così come su cosa si stava svolgendo in parallelo nel nostro Paese. In chiusura l’assessore regionale al Governo del Territorio, Bruno Discepolo, relativamente ai progetti della mostra, ha indicato come questi possano costituire un punto di riferimento, un «palinsesto progettuale» con letture, anche tra loro contrastanti, del territorio. Un vasto patrimonio documentario, messo a disposizione delle amministrazioni, affinché attraverso il loro studio non siano reiterati gli errori del passato e si possa procedere alla tanto attesa rigenerazione urbana. Tale corpus si inserisce pienamente nella più vasta cornice degli archivi di architettura contemporanea e delle reti degli archivi virtuali alla cui valorizzazione tende la legge regionale per la promozione della qualità dell’architettura.
PROGETTI PER BAGNOLI: UNA MOSTRA DIGITALE IN 5 SEZIONI
La mostra permanente Progetti per Bagnoli, fruibile online, si articola in cinque sezioni. La prima, curata da Federica Fiorillo e Roberta Ruggiero, è dedicata alla cartografia, con una selezione di documenti dal XVI al XX secolo, da cui è possibile leggere le trasformazioni della linea di costa. La seconda e la terza, a opera di Alberto Terminio, si soffermano sui dipinti e le vedute dell’area di Bagnoli dal XVIII al XX secolo, per sottolineare l’importanza che questo sito ha avuto per i viaggiatori del Grand Tour, e sui progetti utopistici di Lamont Young (1851-1929) nella vasta area della Napoli occidentale, con soluzioni avveniristiche per quanto riguarda stabilimenti balneari, complessi termali nella piana di Bagnoli. Curato da Augusto Vitale, il successivo capitolo pone l’accento sull’attività industriale che si è svolta per circa un secolo a Bagnoli e di cui parte del patrimonio industriale è ancora in situ. L’ultima sezione, la più corposa, organizzata da Carmela Fedele e Barbara Rubertelli, ospita i numerosi progetti realizzati dagli anni della dismissione industriale ad oggi: elaborati da progettisti di fama nazionale ed internazionale, purtroppo sono state per lo più archiviati e non realizzati.
– Carlo De Cristofaro
https://progettiperbagnoli.it/virtual-exhibition/
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