Nasce il Soho House Roma. Arriva in Italia la catena di hotel piena di opere d’arte
Apre nell’autunno 2021 nel distretto dell’arte di Roma, il quartiere San Lorenzo, la prima sede in Italia della catena di hotel, ristoranti e club privati che ha tra i suoi membri artisti, cineasti, giornalisti e creativi
Non poteva che aprire nel più vivace distretto dell’arte di Roma, il quartiere San Lorenzo, la prima sede in Italia di Soho House, la celebre catena di hotel di lusso nata a Londra nei primi anni ’90 con accesso riservato solo a chi è parte del club: e tra i suoi membri figurano in gran parte esponenti del mondo della cultura e creativi. L’inaugurazione dello spazio, in un massiccio edificio di nuova costruzione collocato in questo quartiere nato intorno alla metà degli Anni Ottanta dell’Ottocento per ospitare operai, artigiani e ferrovieri avverrà in autunno. A breve poi Soho House debutterà anche a Milano, questa volta in pieno centro giusto di fronte alla Pinacoteca di Brera. Quanto a San Lorenzo, non pago di aver ospitato negli ultimi mesi tantissime attività culturali nuove e una fervente vita associativa, ora sarà scenario pure di questa apertura ricettiva. Evidentemente la chiusura dello spazio occupato dell’ex Cinema Palazzo non ha portato così male – anzi! – alla cultura nel quartiere come molti vaticinavano.
LA NUOVA SEDE DI SOHO HOUSE A ROMA
“Nell’autunno 2021 Soho House inaugurerà la sua nuova sede a Roma nel vivace quartiere di San Lorenzo”, si legge nella nota stampa. “La nuova Soho House avrà camere e appartamenti per alloggi di lunga durata e consentirà una vista panoramica sulla città dal bar all’attico, dalla terrazza e dalla piscina. La Soho House di Roma consentirà ai membri di rilassarsi, mangiare, bere e incontrarsi dalla mattina alla sera, sette giorni su sette. La Soho House è infatti accessibile esclusivamente ai suoi membri e ai loro ospiti. La qualifica di membro locale della House consente l’accesso alla Soho House di Roma, mentre quella di membro “Every House” permette di accedere ad ogni Soho House nel mondo. I membri avranno anche accesso esclusivo alla SH.APP (Soho House app) per connettersi agli altri membri Soho House di tutto il mondo”.
LA STORIA DELLA CATENA SOHO HOUSE
La prima Soho House apre a Londra in Greek Street nel lontano 1995. Il fondatore, Nick Jones, coglie al volo l’offerta di poter utilizzare lo spazio soprastante il suo ristorante, Café Boheme. Uno spazio cui si poteva accedere solo attraverso una piccola porta, quasi nascosta. Da qui l’idea di trasformare il locale in un club i cui membri devono essere gli artisti e gli attori, abituali clienti del piano di sotto. “Si chiamava Soho House perché era quello che era: una casa georgiana a Soho a Londra”, ricorda Jones. “Il logo riflette il layout di quel primo spazio: tre piani su tre case comunicanti”. Da allora, di Soho House, ne esistono 27 nelle grandi città di tutto il mondo, fra cui Barcellona, Istanbul, New York, Chicago, Miami, Toronto, Berlino e Los Angeles.
LA COLLEZIONE DI ARTE CONTEMPORANEA E IL SUPPORTO AI GIOVANI ARTISTI
Non si tratta solo di un hotel. La catena Soho House, infatti, si presenta come un gruppo di club privati ed esclusivi – i cui membri sono spessissimo artisti, cineasti, giornalisti, creativi pubblicitari e imprenditori del settore tecnologico – che offre, oltre alle stanze per i visitatori, anche spa, cinema e working area. Oltre a possedere una delle più grandi collezioni d’arte contemporanea al mondo del suo genere, composta da oltre 5mila pezzi esposti nei club della catena sparsi per il mondo. Fra gli artisti che già vi fanno parte, Tracey Emin, Yinka Shonibare, Tacita Dean, George Condo, Jenny Holzer, accanto a talenti emergenti. “Offriamo opportunità alle persone creative di ottenere finanziamenti e supporto per dare vita ai loro sforzi”, si legge sul sito di Soho House che l’anno scorso ha lanciato la prima edizione del Soho House Art Prize per supportare i talenti artistici emergenti. “Nel 2021 assegneremo premi tra arte, design, musica e cinema”. Il modello di crescita di questa collezione è chiaro e, come si dice, win win: gli artisti offrono opere il cui valore non viene pagato in denaro ma in notti in qualunque dei club nel mondo. Così i creativi hanno sempre un alloggio pre-pagato, hanno la certezza di collocarsi in una collezione ben curata e con nomi di livello e l’albergo si fa la sua raccolta d’arte senza mettere mano al portafoglio. Ecco perché questa modalità è stata spesso imitata.
–Claudia Giraud
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