L’architettura aperta di Nicolas Laisné Architectes
Dalla Biennale di Venezia alla Sicilia, i progetti messi a punto da Nicolas Laisné Architectes trovano nell’apertura verso l’esterno e nell’incontro con l’altro il loro punto di forza.
Nel viaggio all’insegna del “vivere insieme” proposto a Venezia dal curatore della Biennale Architettura 2021 Hashim Sarkis, una torre-scultura con decine di piattaforme in legno è animata dalle verticalità di uomini in miniatura dell’artista Guy Limone. Allegoria di una disciplina generosa, aperta ed ecologicamente virtuosa, One Open Tower è il manifesto progettuale di Nicolas Laisné (1977). Come spiega il progettista francese ad Artribune: “Mi piace l’idea che l’architettura si apra alla realtà, agli incontri, all’inventiva: amo edifici che generano possibilità e il mio lavoro è realizzarli”. Un desiderio di accompagnare usi e stili di vita contemporanei, che dal 2005 Laisné traduce in opere verticali che spingono ai limiti l’innovazione tecnica e formale.
I PROGETTI DI NICOLAS LAISNÉ ARCHITECTES
Come a Montpellier, dove il concorso per una “follia urbana del XXI secolo” è occasione per ripensare la tradizione locale del vivere all’aperto. Con Sou Fujimoto Architects, Oxo Architectes e DREAM, Nicolas Laisné Architectes idea una torre i cui 193 giardini pensili, aperti a ventaglio attorno al corpo dell’edificio, estendono la vita dall’interno delle mura domestiche verso il paesaggio della Linguadoca. Dallo sbalzo da record di 7,5 metri e il conseguente ombreggiamento che riduce del 30% il consumo energetico, i salon en plein air fanno dell’Arbre Blanc, completato nel 2019, una torre unica nel suo genere.
Nello stesso anno, NLA in collaborazione con DREAM completa a Nizza un edificio per uffici. In linea con modalità di lavoro sempre più flessibili, il team libera tutti i piani spostando gli spazi di distribuzione all’esterno. Collegati da terrazze giardino, i corridoi e i passaggi all’aperto moltiplicano le possibilità di lavoro, con postazioni e sale riunioni affacciate sul parco antistante. Con i suoi 2.400 metri quadrati di spazio all’aperto, pari a un terzo della superficie coperta, Anis compare nella shortlist dell’EU Mies Award 2022 dello scorso marzo.
DAGLI USA A PARIGI
Il suo team di cinquanta professionisti è infatti attivo su numerosi fronti: “Dalle residenze collettive Vélizy a pochi passi dalla foresta di Meudon, a Woodwork, un edificio per uffici in legno a Saint-Denis, nuovo esempio di costruzione a basse emissioni abbinato a comfort e spazi esterni. E poi a Nanterre-La Défense l’Arboretum sarà il più grande campus in legno mai realizzato”. E non mancano i progetti per il futuro: “Sono profondamente radicato nel mio territorio, ma al contempo aperto al contesto internazionale: tra qualche anno immagino un altro punto d’appoggio in Francia, a Marsiglia, e uno negli USA”. Intanto NLA ha inaugurato la nuova sede di Parigi: “È nel cuore della città, l’XI arrondissement, con tante terrazze per lavorare: proprio come l’architettura aperta che offriamo”.
‒ Marta Atzeni
https://nicolaslaisne.com/en/home/
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #62
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