Riqualificazione del Foro Italico di Roma: arrivano 80 milioni dallo Stato
In occasione dei 150 anni di Roma Capitale e in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina del 2026 è stata pianificata una mega-riqualificazione degli impianti sportivi nati in epoca fascista, voluta dalla ministra per le Politiche Giovanili Dadone.
Il 2022 degli interventi statali inizia col botto: la ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone ha deciso di destinare 80 milioni di euro per la valorizzazione del Foro Italico di Roma, il monumentale complesso sportivo nato in epoca fascista e grande protagonista delle Olimpiadi del 1960. Le risorse, assegnate all’azienda pubblica Sport e Salute Spa, andranno a recuperare l’intera area nell’ambito di una serie di investimenti governativi per celebrare (un po’ in ritardo, a febbraio saranno 151!) i 150 anni di Roma Capitale e in vista dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina del 2026, che si dimostrano ancora una volta un fattore di spinta per l’Italia intera e non solo per le aree interessate alle gare. “Grazie al lavoro e alle risorse finanziarie della Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni”, aveva anticipato alcuni mesi fa Dadone, a cui è delegata la competenza in materia di anniversari nazionali, “siamo pronti a dare avvio all’iter per realizzare una molteplicità di interventi e iniziative sul territorio nazionale. Tra queste, in relazione al 150° anniversario di Roma capitale d’Italia, anche un’importante opera di riqualificazione e valorizzazione del Parco del Foro Italico”. L’intervento ha visto una proficua collaborazione tra la Struttura di Missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni e il suo coordinatore Paolo Vicchiarello con il Capo di Gabinetto Giovanni Panebianco e il presidente e AD di Sport e Salute Vito Cozzoli, uniti per valorizzare il Parco del Foro Italico con il viale dell’Obelisco, il complesso Ex Civis Edificio B, le Foresterie Sud, lo Stadio dei Marmi, l’ex Palazzo delle Terme, lo Stadio del Nuoto e l’ex Accademia di educazione fisica, nel contesto di un nuovo hub community innovativo, digitale e aperto.
COS’É IL FORO ITALICO DI ROMA
Ideato e realizzato dall’architetto Enrico Del Debbio fra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta e completato fra il 1956 e il 1968, il Foro Italico romano è un esempio straordinario di architettura razionalista. La “Casa dello Sport Italiano” – inaugurata nel 1932 con il nome di Foro Mussolini in un’area ex paludosa adiacente al Tevere, nel nord di Roma (troneggia ancora, ogni tanto mira di polemiche, l’obelisco dedicato al “DVX”, alto quasi venti metri e innalzato nel decennale della Marcia su Roma) – comprendeva originariamente la sede dell’Accademia fascista maschile di educazione fisica (dal 1951 assegnata al Comitato Olimpico Nazionale Italiano), il Palazzo delle Terme, che comprendeva le piscine coperte, gli impianti sportivi, una Accademia di musica (da oltre 25 anni sede dell’Auditorium Rai del Foro Italico) e l’Istituto superiore di educazione fisica (dagli anni Ottanta sede dell’Università “Foro Italico”), e l’Accademia di scherma al Foro Italico, capolavoro dell’architetto Luigi Moretti negli anni Trenta e diventata negli anni Ottanta aula bunker del Tribunale di Roma. Rinominato “Foro Italico” negli anni Ottanta, il complesso include oggi lo Stadio Olimpico, costruito per i Giochi del ‘60, lo Stadio dei Marmi e il Parco del Foro Italico, con annessi Complesso natatorio, Stadio del tennis e relativo circolo, Grand Stand Arena e Stadio Pietrangeli.
L’INTERVENTO GOVERNATIVO AL FORO ITALICO DI ROMA
La ministra Dadone ha specificato che l’intervento al Parco del Foro Italico si distingue tra le diverse iniziative in programma “per la consistenza dell’investimento. Del resto, il Parco rappresenta un luogo della memoria di particolare pregio storico e architettonico; da cittadella per la formazione di atleti e docenti di educazione fisica a teatro delle Olimpiadi del 1960: una cornice monumentale, architettonica e paesaggistica unica nel suo genere che ancora oggi è spazio di sport, benessere ma soprattutto di aggregazione per tutti e per tantissimi giovani”. L’opera, ha spiegato la ministra, vuole sia valorizzare il patrimonio storico e culturale di uno spazio di aggregazione e incontro, sia promuoverne la dimensione sociale e simbolica. Ce n’è un gran bisogno, a dire il vero, perché tutta l’area vive in un contesto di diffuso degrado.
– Giulia Giaume
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