Premio Mies van der Rohe 2022. Ben 2 italiani su 7 nei finalisti
La Z33 House for Contemporary Art di Hasselt, in Belgio, progettata dall’architetta Francesca Torzo, e la ristrutturazione della Scuola Enrico Fermi, a Torino, di BDR bureau accedono alla fase conclusiva del più importante premio di architettura dell’Unione Europea.
Non si spengono le speranze per l’Italia all’EUMiesAward 2022. Entrambe le opere progettate da studi di architettura con sede in Italia incluse a gennaio nella shortlist dei 40 progetti (selezionati su 449 candidature) dello European Union Prize for Contemporary Architecture – Mies van der Rohe Award 2022 approdano alla fase decisiva del riconoscimento, in due distinte categorie. Con l’intervento alla Scuola Enrico Fermi a Torino, BDR bureau – al secolo Alberto Bottero e Simona Della Rocca, architetta già vincitrice del Premio T Young Claudio De Albertis per la medesima opera –, si contenderà il Premio di Architettura Emergente con il complesso di residenze collettive La Borda – Cooperativa edilizia, a Barcellona, di Lacol. Alla cinquina più ambita, quella del Premio di Architettura, accede poi la Z33 House for Contemporary Art, Design and Architecture Culture di Hasselt, progettata dall’architetta italiana Francesca Torzo.
A “sfidare” il museo belga sono: Town House – Kingston University, a Londra, del pluripremiato studio irlandese Grafton Architects; 85 Unità di social housing, a Cornellà de Llobregat, di peris+toral.arquitectes; Frizz23, a Berlino, di Deadline (Britta Jürgens + Matthew Griffin); la Ferme du Rail, Parigi, di Grand Huit e Mélanie Drevet Paysagiste. Dalla rosa dei cinque finalisti resta inaspettatamente e esclusa la ristrutturazione della Neue Nationalgalerie di Berlino: sul capolavoro finale della carriera di Mies van der Rohe era intervenuto nei mesi scorsi lo studio David Chipperfield Architects. A questo punto, la giuria presieduta dall’architetta messicana Tatiana Bilbao visiterà nel mese di marzo ciascuna delle cinque opere in lizza. A fine aprile saranno annunciati i vincitori delle due categorie; seguirà la premiazione, in programma il 12 maggio 2022, come di consueto, nel Padiglione Mies van der Rohe a Barcellona. Di seguito una breve presentazione per ciascuno dei sette progetti finalisti, interventi che nella loro eterogeneità secondo la giuria “rappresentano e promuovono modelli e punti di riferimento per le politiche locali della città. Affrontano nuovi modelli di gestione basati sulla comunità e su processi circolari di sostenibilità”.
– Valentina Silvestrini
85 Unità di Social Housing a Cornellà de Llobregat – peris+toral.arquitectes, Barcellona
“La base di questo nuovo edificio residenziale consiste in una matrice di sale comunicanti prive di corridoi per garantire la fruizione ottimale del piano e nell’uso del legno per consentire l’industrializzazione degli elementi, una migliore qualità della costruzione ed una importante riduzione dei tempi e delle emissioni di CO2“.
https://eumiesaward.com/work/4963
Frizz23 a Berlino – Deadline (Britta Jürgens + Matthew Griffin), Berlino
“Gli architetti hanno adattato il modello Baugruppe per creare spazi di lavoro per l’arte, l’educazione e le industrie creative e hanno assunto il ruolo di promotori per costruire la comunità di utenti del progetto. 32 piccole attività e organizzazioni non profit minacciati dalla rapida gentrificazione di Berlino si sono uniti per tutelare i loro spazi di lavoro. Gli architetti hanno prima riunito il gruppo intorno ai loro obiettivi programmatici e successivamente hanno progettato l’edificio in un costante dialogo con gli utenti, il vicinato e la città”.
https://eumiesaward.com/work/4302
La Ferme du Rail a Parigi – Grand Huit e Mélanie Drevet Paysagiste, Parigi
“Nata dal desiderio di residenti e associazioni locali di veder crescere un luogo in cui coniugare agricoltura urbana e solidarietà, la Ferme du Rail ha l’obiettivo di integrare le persone vulnerabili. La fattoria offre 15 unità di social housing di emergenza e reintegrazione, 5 unità per studenti, una serra produttiva senza riscaldamento, un ristorante aperto al pubblico, una fungaia di champignon e un giardino di permacultura. L’obiettivo è quello di ridurre al minimo la necessità di energia, alimenti e risorse finanziarie mediante l’introduzione di un’economia circolare”.
https://eumiesaward.com/work/4434
Town House – Kingston University a Londra – Grafton Architects, Dublino
“Ispirati da una visione educativa progressista, presente tra i requisiti del concorso, e dal desiderio di avvicinarsi alla comunità, abbiamo risposto organizzando il progetto in una matrice tridimensionale, uno spazio singolare e complesso che lega i diversi elementi del brief, conferendo ad ogni parte la propria identità; un luogo in cui spazi e usi si intrecciano e si collegano fisicamente e visivamente, creando un contesto che promuove la sovrapposizione e lo scambio”.
https://eumiesaward.com/work/4892
Z33 Casa per le arti contemporanee, design e architettura a Hasselt – Francesca Torzo, Genova
“Z33 si colloca in continuità con gli edifici esistenti intorno al beghinaggio, evocando il carattere duale delle facciate, chiuse verso la strada e aperte sul giardino. Le sale per le esposizioni e i giardini segreti compongono un labirinto di spazi che coniuga ricordi di passaggi locali con altri di ville o palazzi stranieri”. Con questo Francesca Torzo si è già aggiudicata l’edizione di debutto del Premio Italiano di Architettura, ricevendo il premio nella categoria Miglior edificio realizzato negli ultimi 3 anni.
https://eumiesaward.com/work/4912
Scuola Enrico Fermi a Torino – BDR bureau, Torino (Architettura emergente)
“Il progetto trasforma una scuola degli anni ’60, situata in un quartiere semiperiferico di Tornio, ripensando l’architettura attraverso la partecipazione delle comunità educative alla definizione di modelli pedagogici, con l’ambizione di rinnovare sia gli spazi dell’apprendimento sia i metodi di insegnamento. L’edificio preesistente aveva un rapporto negativo con gli spazi esterni e una serie di spazi interni sottovalutati. Parte della strategia per invertire questa condizione radica in una organizzazione rivisitata degli accessi e delle aree esterne, aprendo la scuola alla città”.
https://eumiesaward.com/work/4329
La Borda – Cooperativa edilizia a Barcellona – Lacol, Barcellona (Architettura emergente)
“La cooperativa edilizia La Borda è un progetto di autoorganizzazione che consente l’accesso ad abitazioni degne e non speculative. La cooperativa ha dato priorità ad un edificio ad impatto ambientale minimo, sia per quanto riguarda la costruzione che la vita utile. Un altro obiettivo fondamentale era quello di eliminare la possibilità di povertà energetica di cui alcuni utenti soffrivano a causa dell’elevato costo dell’energia. La strategia iniziale per ridurre la richiesta energetica è stata l’ottimizzazione del progetto, rinunciando al parcheggio sotterraneo, unificando i servizi e riducendo la superficie delle abitazioni”.
https://eumiesaward.com/work/4554
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