Nascono a Venezia e in Val d’Orcia Archadia e MAC. Nuove scuole di architettura “umanistiche”
Le due nuove scuole – fondate dall’architetto Edoardo Milesi, ideatore della Scuola Permanente dell’Abitare a Montalcino – si propongono di formare giovani laureati non solo in architettura con un approccio fortemente umanistico, con docenti anche di filosofia, sociologia e drammaturgia
Un’alta scuola d’architettura nella Laguna di Venezia, idealmente collegata a un nascente polo didattico nel cuore della Val d’Orcia, in Toscana. Due sedi per un progetto che prenderà vita all’inizio del 2023 con un master in progettazione unico nel suo genere, di forte impronta umanistica, dedicato a laureati, non solo in architettura, pensato per favorire un rapido inserimento nel mondo del lavoro. Archadia e MAC, questi i nomi delle due neonate realtà fondate dall’architetto Edoardo Milesi, sono la naturale evoluzione delle esperienze maturate da SPdA-Scuola Permanente dell’Abitare nel corso degli anni, lavorando con centinaia di studenti in esperienze didattiche sempre sorprendenti e originali, dove la progettazione si apprende in cantiere, partendo sempre, però, da un approccio teorico che attraversa discipline apparentemente lontane dall’architettura come l’arte, il teatro e la musica.
L’ESPERIENZA DELLA SCUOLA PERMANENTE DELL’ABITARE
Un approccio umanistico inconsueto che si riflette in un corpo docente animato da profili e competenze lontani dal classico percorso didattico delle facoltà di architettura. Qualche nome? Il geografo e filosofo Franco Farinelli, professore alla Sorbona, a Berkeley, all’Ucla di Los Angeles, a Ginevra, a Città del Messico e a Uppsala. O Giandomenico Amendola, “grande vecchio” della sociologia ambientale. Ancora: Cristina Muccioli, critico d’arte docente di Etica della Comunicazione presso l’Accademia di Belle Arti di Brera; Marco Giommoni colto insegnante di composizione musicale; Leonardo Ciacci, urbanista alla IUAV, Stefano Campana, professore di archeologia a Siena; Stefano Monti, economista. E poi un drammaturgo, Manfredi Rutelli, un teologo dell’università di Padova, don Roberto Tagliaferri, insomma un ventaglio di materie e di professori che difficilmente si possono incontrare nei corridoi delle facoltà di architettura. Nei suoi otto anni di esistenza SPdA-Scuola Permanente dell’Abitare ha creato diversi centri di produzione culturale, sempre giocati sul filo del ripensamento della figura dell’architetto e fortemente legati ai territori in cui sono nati e agiscono, come ad esempio Ocra a Montalcino, di cui avevamo già scritto su Artribune e che anche quest’anno ha organizzato una summer school dal tema accattivante, Architetture di passaggio, che si terrà dal 25 al 30 luglio e aperta a tutti gli studenti iscritti almeno al terzo anno di un corso di grado universitario, a laureati e a professionisti di età inferiore ai 35 anni (le iscrizioni sono aperte ancora con la disponibilità di diverse borse di studio).
ARCHADIA E MAC, DUE NUOVE SCUOLE DI ARCHITETTURA A VENEZIA E IN VAL D’ORCIA
Archadia, che avrà sede sull’isola di San Servolo, a metà strada tra piazza San Marco e il Lido, e MAC, acronimo di Monte Antico Castle, una rocca nella campagna grossetana affacciata sulla confluenza del fiume Orcia nell’Ombrone, mettono a terra anni di esperienze didattiche sul campo e si propongono di formare nuovi professionisti preparati su temi del presente e del futuro come la transizione ecologica, l’economia sostenibile, i riflessi del turismo di massa e i progetti del PNRR. Con il suo immenso patrimonio storico e architettonico, la città sulla Laguna è la piattaforma ideale per dare vita a nuove visioni che guidino il mondo verso la necessaria e urgente transizione ecologica. Tra i primi workshop del master ci sarà, ad esempio, lo studio di fattibilità per la rigenerazione dell’ex Ospedale al mare del Lido, un’area abbandonata da oltre 30 anni composta da 30 fabbricati su una superficie di 230 mila metri quadrati. Archadia vuole essere un laboratorio di idee in una delle prime città veramente globali della storia, in assoluto quella più resiliente, da sempre in lotta per la propria sopravvivenza. E il ripensamento di questi spazi è una preziosa opportunità di occupazione per giovani creativi.
– Gianmaria Padovani
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