La mostra itinerante che fa il punto sull’architettura di oggi
Il curatore Lugi Prestinenza Puglisi e la co-curatrice Ilaria Olivieri descrivono gli intenti di “Supermostra”, la rassegna che quest’anno riunisce il lavoro di ventidue progettisti italiani. Per fotografare lo stato dell’architettura più attuale
Supermostra propone il lavoro di ventidue progettisti italiani. A chi si occupa di architettura non sfugge che il titolo richiama quello di un’altra mostra, Superarchitettura, svoltasi nel 1966 e nella quale si presentava il lavoro di Archizoom e Superstudio.
E, in effetti, vi è un simile desiderio di presentare quanto di nuovo si muove nel panorama nazionale. Anche a costo di forzare i termini e i toni della comunicazione per sottolineare che in architettura non è mai lecita la posizione di chi sta fermo a guardare solo al passato e che occorre sempre superarsi.
Vi è però una differenza: mentre Superarchitettura era un evento una tantum, Supermostra è una iniziativa che si sviluppa nel tempo e con diversi media. Si tratta infatti di un evento itinerante (la prima tappa si è appena conclusa alla Casa dell’Architettura di Roma, seguiranno Bari, Catania, Venezia), il cui svolgimento può essere seguito su una pagina Instagram dedicata (vi è anche un eccellente catalogo edito da LetteraVentidue).
UN OSSERVATORIO SULL’ARCHITETTURA
L’obiettivo è ambizioso: diventare un osservatorio che ha per scopo verificare quanto di interessante avviene nelle diverse aree regionali della penisola. E, come tale, la mostra non è limitata a una singola uscita, cioè ai ventidue progettisti di cui abbiamo detto. Supermostra infatti si propone di attivare una serie di appuntamenti annuali. Ai progettisti del 2022 contiamo infatti di aggiungerne altri a seguire, con il fine di fornire un quadro, se non esaustivo, abbastanza ampio delle ricerche in atto.
Ecco il motivo per il quale al nome Supermostra è stato aggiunto numero 22. Numero che ricorda che ci sarà una Supermostra23 nel 2023 e via di seguito.
L’intenzione è cercare di individuare cosa sta covando sotto la cenere, in un periodo come questo che non è certamente caratterizzato da un’accelerazione delle ricerche, anzi spesso da un bisogno di fare i conti con una realtà, che, rispetto per esempio ai velocissimi Anni Novanta, mostra atteggiamenti molto più prudenti e riflessivi. A un osservatore distratto potrebbe sembrare che oggi tutto sia fermo, ma, come ci dimostrano le cronache del passato, è proprio in questi momenti che fa capolino il cambiamento. Un po’ come successe negli Anni Ottanta nella Strada Novissima di Portoghesi, dove esordivano Gehry e Koolhaas e quasi nessuno se ne accorse.
SUPERMOSTRA22 E L’ARCHITETTURA
Ritornando a Supermostra22, è interessante esaminare le parole chiave attraverso le quali i gruppi di progettazione selezionati hanno descritto il proprio lavoro. Assente la parola Spazio, citata quasi da tutti la parola Materia. Citate anche le parole Benessere, Equilibrio, Felicità. Segno che stiamo vivendo in un’epoca di scarsa felicità trascinati da forze e flussi immateriali di cui non abbiamo il controllo. Così, se gli Anni Novanta furono il periodo dell’esaltazione del movimento, della dissonanza e della teatralità spaziale, oggi si cerca un centro di gravità. Ci si muove, in altre parole, alla ricerca di un nuovo paradigma che non può essere risolto dando forma al disordine e nemmeno puntando alla sostenibilità o a una fantomatica resilienza, tappezzando di verde strade e palazzi. L’architettura, ecco un messaggio certo di questa Supermostra22, non può dissolversi nelle sole linee di forza o scomparire dietro le foglie.
Luigi Prestinenza Puglisi & Ilaria Olivieri
https://www.instagram.com/supermostra22/?hl=it
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