Palácio do Planalto, il capolavoro dell’architetto Oscar Niemeyer sotto assalto a Brasilia
L’assalto dei sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro ai palazzi del potere di Brasilia non ha risparmiato Palácio do Planalto, sede della Presidenza della Repubblica del Brasile e capolavoro di Oscar Niemeyer
Sono ore di forti tensioni politiche quelle che stanno sconvolgendo il Brasile, dopo l’assalto avvenuto da parte dei sostenitori dell’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro al Palácio do Planalto a Brasilia, ovvero la sede della Presidenza della Repubblica del Paese, oltre ai palazzi del Congresso e della Corte Suprema. Quelle dell’incursione e della devastazione sono scene che ricordano l’assalto avvenuto a Capitol Hill a Washington proprio un anno fa, e in quel caso ad assediare la sede del governo statunitense furono i sostenitori del presidente uscente Donald Trump, come protesta nei confronti dell’elezione di Joe Biden. Tornando in Brasile, anche in questo caso il motivo della protesta è stata l’elezione del neopresidente Luiz Inácio Lula da Silva; e anche in questo caso, non mancano i danni perpetuati agli edifici e alle opere in essi custoditi, tra tutti appunto il Palazzo Planalto, capolavoro progettato dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer.
LA STORIA DI PALÁCIO DO PLANALTO, CAPOLAVORO DI OSCAR NIEMEYER
Inaugurato il 21 aprile 1960, Palácio do Planalto si trova in Praça dos Três Poderes (Piazza dei Tre Poteri), sede anche del Congresso e della Corte Suprema. Capolavoro del movimento modernista, il Palazzo rispecchia fedelmente estetica e visione di Niemeyer, con forme e linee dinamiche semplici e allo stesso tempo “conturbanti”. Nel 1991 attorno al Palazzo venne costruita una vasca, elemento scenografico questo che conferisce ulteriore enfasi all’aspetto dell’architettura, che sembra così galleggiare sulle acque, complice anche il sapiente gioco di colonne e rampe.
L’ASSALTO DEI BOLSONARISTI AL PALÁCIO DO PLANALTO
Il Palazzo progettato da Niemeyer, stando alle fonti brasiliane, ha subito non pochi danni: sono stati infatti rotti i vetri delle finestre, oltre ad aver danneggiato diverse opere in esso custodite, come il dipinto I Mulatti dell’artista modernista Emiliano Di Cavalcanti, Bandeira do Brasilm del brasiliano Jorge Eduardo, una scultura in legno di Frans Krajcberg, la scrivania del presidente Juscelino Kubitscheck, la scultura Venere apocalittica dell’argentina Marta Minujìn e un orologio a pendolo che Luigi XIV regalò a Re Giovanni VI del Portogallo; distrutta, invece, la scultura O Pied Piper di Bruno Jorge. Danneggiati anche dipinti, sculture e arredi storici del Congresso e della Corte Suprema, di cui sono stati letteralmente a soqquadro uffici e diversi ambienti, come mostrano i tanti video che girano in queste ore sui social network.
Desirée Maida
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