Il nuovo hotel di design in una pieve millenaria del Chianti
Illuminazione e arredi di design hanno trasformato gli interni di una tenuta del X Secolo, rinnovata dall’intervento di uno studio di architettura fiorentino, in equilibrio tra lusso, storia e paesaggio rurale della Toscana
È immerso tra le colline del Chianti il nuovo hotel progettato dallo studio fiorentino Pierattelli Architecture: il lusso di Pieve Aldina, poco distante dal borgo medievale di Radda in Chianti, è confermato dalle sue cinque stelle e dal network Relais & Chateaux.
Eppure, la bellezza del paesaggio circostante e i riconoscimenti ottenuti sono solo una parte di ciò che rende Pieve Aldina una rarità dell’hotellerie: è proprio un intervento architettonico attento a equilibrare l’antico e il nuovo, la tradizione e il design contemporaneo.
LA STORIA DI PIEVE ALDINA NEL CHIANTI
Pieve Aldina era conosciuta dai frequentatori della zona come Pieve di Santa Maria Novella: tre edifici dalle facciate in pietraforte a ridosso di una chiesa risalente al X secolo, visibilmente stratificata, i cui capitelli romanici sono oggi incastonati in un contesto rinascimentale e barocco con maioliche – sembra – di scuola dei Della Robbia. L’hotel, oggi circondato da 40 ettari di uliveti, prende il nome da Aldina Ubaldini, che nel 1043 ricevette la tenuta in dono da suo marito, il conte di Piancaldoli. Nei secoli successivi, la Pieve è stata residenza estiva del vescovo di Siena, per poi passare di proprietario in proprietario. La conversione in hotel si deve a Frédéric Biousse e Guillaume Foucher, fondatori dell’internazionale “collezione” alberghiera Les Domains de Fontenille, che, dopo una lunga ricerca della località toscana perfetta, sono rimasti colpiti dal fascino storico e paesaggistico della Pieve di Santa Maria Novella.
L’HOTEL PIEVE ALDINA, TRA ARCHITETTURA E DESIGN
A firmare il progetto di restauro e rinnovamento di Pieve Aldina è lo studio Pierattelli Architecture, fondato negli Anni Ottanta da Massimo Pierattelli, oggi con i suoi figli Andrea e Claudio. L’antico complesso architettonico, in parte vincolato in quanto patrimonio storico, ha necessariamente mantenuto l’aspetto romanico degli esterni, con un intervento più evidente (seppur rispettoso dell’identità e del genius loci) all’interno. I tre edifici – denominati “Pieve”, “Studiolo” e “Conventino” – ospitano ventidue camere la cui ampiezza varia dai 40 ai 90 mq e che, in base ai vincoli degli edifici, calibrano antico e moderno, fatto a mano e industriale: non è dunque cosa rara incontrare un’illuminazione firmata Flos contestualmente a decorazioni murarie d’epoca, così come arredi Gervasoni e materassi Simmons su tradizionali pavimenti in terracotta e pareti in calce. Il lusso francese e la semplicità rurale sono i due fili conduttori della riflessione estetica che ha dato vita a Pieve Aldina: “L’obiettivo” ci spiega l’architetto Claudio Pierattelli “era trovare il giusto mix che sintetizzasse l’idea di Toscana contemporanea”. Nell’ambientazione tipica di un casolare del Chianti trovano spazio, infatti, anche il comfort di una Spa con vista sulle colline e di un’elegante piscina all’aperto, senza trascurare la gastronomia.
LA CUCINA DI CHEF FLAVIO FAEDI
È il ristorante Le Rondini a guidare la proposta gastronomica di Pieve Aldina. Chef Flavio Faedi porta in tavola una cucina contemporanea ma dai sapori profondamente territoriali (c’è anche una gustosa pappa al pomodoro), prestando attenzione alla stagionalità e alla coltura biodinamica delle verdure. Gli ospiti dell’hotel, inoltre, avranno l’occasione per imparare la preparazione della pasta fresca (i pici in particolare), assaporando ancor di più la tradizione toscana.
Alberto Villa
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