Parte il cantiere di restauro nella Basilica di San Marco: investimento di oltre 3 milioni
L’intervento a Venezia si protrarrà per oltre due anni, con l’obiettivo di sanare i danni causati dall’epocale acqua alta del novembre 2019. Previsti interventi su decorazioni marmoree e mosaici medievali
Oltre tre milioni di euro. A tanto ammonta il finanziamento stanziato per gli interventi di restauro della Basilica di San Marco a Venezia, ottenuto dal Ministero della Cultura nell’ambito del Piano Strategico 2021-2023 Grandi Progetti Beni Culturali. Una cifra importante – con precisione 3.3 milioni di euro – che lascia presagire l’ambizione del cantiere, per la prima volta gestito dalla Procuratoria di San Marco nel ruolo di stazione appaltante. Alla gara per l’assegnazione dei lavori hanno partecipato 27 imprese, ad avere la meglio l’impresa RTI Lares Lavori di Restauro di Venezia – già in passato alla direzione di importanti campagne di restauro in Laguna – che ha assicurato la conclusione del cantiere nell’arco di due anni e quattro mesi.
TUTELA E RESTAURO DELLA BASILICA DI SAN MARCO NELLA STORIA
Fino al XVIII secolo, la Basilica consacrata come cappella ducale nel 1094 – quando il corpo dell’Evangelista arrivato a Venezia da Alessandria D’Egitto fu definitivamente deposto in un’arca marmorea collocata nella cripta, in corrispondenza all’altare maggiore – è stata conservata dai Procuratori di San Marco (la più alta magistratura della Repubblica Serenissima). Poi, durante la parentesi napoleonica, quando l’edificio passò allo Stato della Chiesa diventando Cattedrale cittadina, e sotto il governo austriaco nella seconda metà dell’Ottocento, le cose cambiarono, e la conservazione del complesso fu affidato a una Imperial Regia Commissione. Si deve arrivare al Concordato del 1929 tra Chiesa e Stato italiano per l’assegnazione dell’oneroso compito alla “fabbriceria” della Procuratoria, cui attualmente competono la tutela, la manutenzione e il restauro della Basilica.
IL CANTIERE DI RESTAURO FINANZIATO CON 3.3. MILIONI DI EURO
Tra i passaggi più significativi della sua storia architettonica e decorativa, nei primi decenni del XIII secolo le facciate della Basilica furono interamente ricoperte di marmi policromi e le cinque cupole preesistenti, ideate su modello bizantino, furono sormontate da cupole lignee rivestite di piombo. Nei secoli successivi si stratificarono i segni di una copiosa (e preziosa) committenza artistica, che fanno della Basilica di San Marco un unicum nel patrimonio artistico italiano e internazionale. Ma l’edificio, che ricade nell’area più depressa dell’invaso Marciano, ha sempre sofferto il fenomeno delle acque alte. Nel decennio precedente il 2019, la media delle invasioni si è aggirata intorno ai 110 eventi annui, minaccia tangibile per le pavimentazioni in opus sectile, i mosaici parietali e gli apparati scultorei. La “grande invasione” del novembre 2019, in particolare, ha seriamente danneggiato l’ala nord del nartece e la pavimentazione che circonda l’altare del Santissimo. Il finanziamento appena stanziato servirà proprio a sanare questa situazione, intervenendo sulle delicate cruste marmoree del nartece e sul pavimento musivo medievale nella cappella del Santissimo Sacramento (nel transetto sud della Basilica), oggi piagato da rigonfiamenti diffusi.
Livia Montagnoli
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